Un nuovo volto per l'Oltrepò Pavese? Il passato insegna. La lezione di Mario Maffi

Racconti dalle delegazioni
07 febbraio 2019

Un nuovo volto per l'Oltrepò Pavese? Il  passato insegna. La lezione di Mario Maffi

Una serata d’autore con uno dei protagonisti e conoscitori più importanti del territorio oltrepadano. Si apre con Mario Maffi il ciclo “Le Cantine dell’Oltrepò si raccontano” organizzato da AIS Pavia

Gabriella Grassullo e Ezio Gallesi

Con l’apertura, giovedì 17 gennaio, della rassegna “Le Cantine dell’Oltrepò si raccontano”, organizzata da AIS Pavia, è iniziata una serie di incontri direttamente con i produttori, che hanno l'obiettivo di colmare un vuoto di comunicazione e donare il valore e la visibilità che una zona vocata come l’Oltrepò Pavese merita. 

Mario Maffi e Benedetto GareriIl primo relatore è stato un ospite d'eccellenza: l’enologo e agronomo Mario Maffi. «Un territorio con la forma del grappolo. La croatina non può non essere conosciuta, né lasciata andare» afferma in apertura, prima di raccontarci questa terra attraverso racconti, anche intimi, di molti dei suoi protagonisti, che si fondono con 50 anni di osservazione e studio del vino vissuti in prima persona. 

Dagli Etruschi ai Greci, da Annibale ai Liguri, dai Galli ai Romani, e poi ancora i monaci (a partire da Colombano) fino ad arrivare al blasone di nobili famiglie. Maffi, con grande competenza e capacità oratoria, ci immerge in un viaggio fitto di testimonianze storiche legate alla viticoltura dell’Oltrepò Pavese.

E ancora, con quella che potemmo definire una “intelligenza del cuore”, Maffi ci ricorda il nome di persone che si sono impegnate per questo territorio, a partire dal duca Giuseppe Antonio Denari, l’assessore regionale Ernesto Vercesi e giovani intraprendenti che hanno fatto la storia dell’Oltrepò Pavese: Angelo Ballabio, Raffaello Sernagiotto, Mario Odero e Pietro Riccadonna, fino alla nascita del primo champagne italiano con Carlo Giorgi di Vistarino e Domenico Mazza

Una passione, quella di Maffi per l’Oltrepò Pavese, decisamente contagiosa. Attraverso la sua grande competenza tecnico-scientifica ci parla dell’importanza dell’operazione di recupero di antiche varietà effettuata in collaborazione con l’Università di Milano: la moradella, l’uva della cascina, la vespolina, il vermiglio e tante altre che nella zona hanno dimorato a lungo.  

Citando Seneca -“non abbiamo poco tempo, ma ne abbiamo perduto molto” - il suo sembra anche essere un invito a ridimensionare le troppe versioni di vini esistenti in questo momento nel territorio e a puntare sui vitigni locali. Forse uno sguardo esterno potrebbe realmente riconoscere il grande valore di questa terra. 

E la scelta dei vini per la serata, ci spiega infine Mario Maffi, non è stata casuale. Dei venti raccomandati e autorizzati in Oltrepò, quattro da soli fanno l’84% della superficie vitata: croatina, pinot nero, barbera e riesling.  

Oltrepò Pavese DOC Riesling di  Oliva 2016 (riesling renano 100%) - I Gessi - Comune di Oliva Gessi.

Nella sua livrea paglierina si presenta in una forma pura e lineare, giovane ma quasi compiuto. È ricco di aromi tipici gessosi di un territorio legato ai giacimenti di zolfo; in bocca è acuto ma già piacevole, chiude con una bella sapidità.

VSQ Metodo Classico Pinot Nero Brut Pinot 64 2014 (pinot nero 100%, sboccatura 1° semestre 2018) - Calatroni - Comune di Montecalvo Versiggia.

Al naso è intenso con note di crosta di pane, ginestra e frutta fresca. E ancora pesca gialla, sfumature di timo e mentuccia, vaniglia e caramella mou. All’assaggio è fresco, verticale  e con una buona struttura. Ottima persistenza.

Provincia di Pavia IGT Costa del Nero 2017 (pinot nero 100%) - Conte Vistarino - Comune di Rocca de’ Giorgi.

Giovane, al naso è intenso con sfumature che ricordano i piccoli frutti rossi, varietale tipico del pinot nero, glicine, una leggera nota di vaniglia. Elegante, morbido, equilibrato, minerale con una buona persistenza. Molto piacevole, da sorseggiare fresco d’estate durante un picnic. 

Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC 2016 (croatina 100%) - Tenuta Quvestra - Comune di Santa Maria della Versa.

Buona intensità, vinoso, sentori di piccoli frutti rossi, ciliegia, fiori di lillà. Segue una leggera nota verde di raspo dovuta al tannino. Morbido e abbastanza equilibrato, tannino presente ma non così aggressivo.

Oltrepò Pavese DOC Barbara Vigna del Re 2015 (barbera 100%) - Marchese Adorno - Comune di Retorbido.

Rosso rubino con riflessi violacei, intenso e complesso. Sentori di piccoli frutti rossi, mora, e poi nocciola, liquirizia, tenue nota di spezie orientali, cacao e polvere di caffè. Leggera nota fumé. Equilibrato, quasi morbido, tannino appena accennato. Vino in evoluzione, ancora giovane.

   

Vino rosso Loghetto 2016 (croatina 100%. Vigna di oltre 80 anni) - Fratelli Agnes, comune di Rovescala. 

Naso intenso su note piacevoli di ciliegia matura, vaniglia, cannella, kirsch. Molto consistente, il tannino è presente ma ben integrato nella struttura. Finale ammandorlato. Per goderne al meglio, dimenticarlo in cantina per qualche anno.