Arianna Biagini - Guido Berlucchi

Arianna Biagini - Guido Berlucchi

Sommelier al lavoro
di Anita Croci
22 aprile 2020

Viniplus di Lombardia - N°18 Marzo 2020. Gli studi universitari, il diploma AIS, le esperienze in Piemonte, Nuova Zelanda e Australia fino ad arrivare in Franciacorta da Guido Berlucchi

Clicca sull'immagine per scaricare l'articolo in PDFÈ nel team di Guido Berlucchi da un anno e mezzo, ma di esperienze nel mondo del vino Arianna ne conta già parecchie. «Da quando ho iniziato a studiare viticoltura ed enologia, ho sempre cercato di cogliere ogni opportunità di lavoro e di formazione ». Agli studi universitari affianca quindi quelli per diventare sommelier: «Il corso di laurea toccava solo marginalmente argomenti come l’enografia e la degustazione, troppo importanti a mio avviso per non approfondirli». La laurea triennale conseguita con il massimo punteggio nel 2013 insieme al diploma AIS sono le basi per costruire il futuro: un tirocinio in Piemonte presso due piccole e interessanti realtà di Gattinara, e poi ben più lontano.

«Ho trascorso alcuni mesi in Nuova Zelanda, in un’azienda imbottigliatrice che faceva volumi enormi, dove lavoravo nel “quartiere” dei vini bianchi come responsabile del team che seguiva la pressatura sul turno di notte». Un’esperienza impegnativa, considerata la struttura all’aperto e l’autunno neozelandese. «In Australia invece ho trovato impiego come tecnico di laboratorio in una cantina vicino a Sydney; qui, in generale, ci sono aziende con dimensioni più contenute e la qualità è maggiore, ma dopo aver svolto anche altri lavori ho sentito il desiderio di tornare in Italia, dove mi sono iscritta al corso di laurea specialistica in Economia e Politica Agroalimentare, per ampliare gli orizzonti anche verso l’industria alimentare». Il rapporto con Guido Berlucchi è iniziato nel 2012 con la prima vendemmia da studente, proseguito occasionalmente con gli stage universitari in vigna e in laboratorio e consolidatosi nel corso di una sostituzione a tempo determinato nel controllo qualità. «Pochi mesi dopo si è aperta una posizione all’ufficio stampa, dove serviva una figura che si interfacciasse con l’ufficio esterno. Oggi il mio ruolo è vario, da un lato predispongo i contenuti per i comunicati stampa, le schede tecniche dei vini, la selezione del materiale e i rapporti con le guide e i concorsi, dall’altro mi occupo delle visite tecniche e delle degustazioni che l’azienda organizza per i giornalisti e i professionisti del settore».

Solido anche il legame con AIS, maturato soprattutto nel gruppo dei servizi e proiettato verso la didattica, dove, conseguito il diploma di degustatore ufficiale, ha iniziato il percorso per diventare relatore. Una passione totale, che abbraccia inevitabilmente ogni ambito della vita. «Ho la fortuna di aver accanto una persona che la condivide, e quindi il vino è un argomento attorno al quale ci muoviamo costantemente, dalle degustazioni ai viaggi». Ma senza andare per forza dall’altra parte del mondo. «Mi piacerebbe visitare la Germania e l’Austria per i bianchi freschi e aromatici, ma soprattutto dedicarmi all’Italia, in particolare le zone meno conosciute». E i vini del cuore? «Difficile scegliere, ma se devo dire una tipologia, senza dubbio gli spumanti, anche perché sono molto versatili e a tavola si prestano a realizzare abbinamenti sorprendenti».