Gianfranco Fino ed i suoi amici

Racconti dalle delegazioni
13 dicembre 2012

Gianfranco Fino ed i suoi amici

È qualcosa di magico poter parlare di vino associandolo a valori autentici: il senso di appartenenza al territorio, l’orgoglio di offrirne il frutto, la forza di sentirsi parte di una grande famiglia.

Massimiliano Tentori

 

Ais Milano - GIanfranco Fino ed i suoi amiciLa storia di Gianfranco e Simona è una cuveè di follia, amore, intensità, entusiasmo; le storie dei loro amici Giovanna, Elena, Celestino e Claudio non sono da meno ed ognuna ha un particolare indelebile che resta impresso. Facciamo un rapido giro d’Italia, di sole due ore, degustando vini che da soli caratterizzano i luoghi dai quali provengono: Lugana, Amarone, Aglianico, Primitivo e una piccola perla come il Moscato di Saracena.

Giovanna Prandini, la prima tra i produttori a presentare la sua “Perla del Garda”, racconta che viene da una famiglia di tradizione agricola; questo le ha permesso di coltivare la passione per il vitigno del luogo, trebbiano di Lugana o turbiana. L’azienda è situata a sud del lago di Garda e si distingue geograficamente per essere collinare, 250 mt slm e per la presenza di un terreno calcareo argilloso inedito per la zona. Interessante la cantina, ideata su 3 livelli verticali, al fine di permettere la vinificazione a caduta. Ci ha portato in degustazione:

METODO CLASSICO 2009 – formato Magnum

È turbiana in purezza di colore paglierino limpido; al naso l’intensità minerale è subito percettibile con una spiccata nota di zafferano, caratterizzante questa annata; l’assaggio conferma sentori minerali accompagnati da sapidità e una vena di freschezza che si mantiene anche durante la buona persistenza.

Ais Milano - Gianfranco Fino ed i suoi amici“PERLA” 2011

E’ ancora turbiana in purezza con caratteristiche che lo avvicinano al metodo classico. Al naso è meno minerale, i profumi sono più morbidi, richiamano frutta a polpa bianca e un bouquet di fiori freschi; all'assaggio la presenza del terreno calcareo argilloso è confermato da una struttura caratterizzata da sentori freschi e sapidi


La seconda signora della nostra serata è Elena Fucci, lucana doc. Elena ha creato un piccolo
diamante in una terra ricca di gioielli; l’amore per la sua famiglia e per il lavoro del nonno la spingono a intraprendere gli studi di enologia che, una volta finiti, la convincono a gestire i sei ettari di aglianico di proprietà. Siamo a Barile, Basilicata, a 600 mt slm; il terreno è vulcanico, nero, minerale. Gli inverni sono freddi e le estati mai torride permettono di vendemmiare ad inizio novembre. Ha condiviso in degustazione:

AGLIANICO “TITOLO” 2009

Il colore rubino denota la gioventù di questo bel prodotto che al naso si offre in note speziate e minerali con gradevoli accenti balsamici e di ciliegia sottospirito. L’attacco denota una decisa acidità, figlia della vinificazione in altura, molto interessante la mineralità. E’ il vino a chiudere da solo l’intervento di Elena, raccontandoci la sua storia con i propri sentori e colori.


Il terzo amico di Gianfranco è un produttore del nord-est, che vive e lavora in quel Veneto ricco di storia e tradizione enologica. “Ti fa così che così va ben” era la risposta che Giuseppe Quintarelli dava al generoCelestino Gaspari, ogni qualvolta la curiosità lo portava a domandare. Ne ha fatta di strada da allora Celestino, tanta che è nata ZYME, “lievito” in greco antico. Siamo in Valpolicella, terra di Amarone. L’azienda è giovane ma, nonostante ciò, la grande esperienza raccolta con Quintarelli ha spianato la strada verso l’alta qualità. A conferma di ciò abbiamo avuto il piacere di degustare:

KAIROS 2007

Il nome significa “giusto per il momento” ed è assolutamente indovinato; Il rosso è rubino ma i riflessi violacei e le evidenti glicerine ne manifestano la pienezza, la struttura.  Al naso il bouquet è fine e complesso, con note di spezie intrecciate a frutti di bosco nero, pepe, prugna passita. In bocca è imponente, di uno spessore che pervade, i sentori hanno una pertinenza assoluta con il naso.

LA MATTONARA - AMARONE VALPOLICELLA CLASSICO RISERVA 2001

E’ il vino che nasce dall’esperienza con Quintarelli; fa nove anni di botte di rovere e li regala tutti  al naso, dove i frutti rossi molto maturi dominano la scene con stuzzicanti note di spezie e balsamo. L’assaggio ci rimanda a morbidezze che pervadono tutta la bocca; i sentori dominanti sono la ciliegia, la marasca e la prugna passita.


“Stay hungry, stay foolish”. Quale altra definizione si potrebbe dare a Gianfranco e Simona Fino ed alla loro fantastica avventura? La strada è stata cercata con convinzione, entusiasmo, dedizione. Ascoltare Gianfranco  è vedere in campo Roberto Baggio, un uomo che ha reso il suo lavoro vera arte al servizio della comunità, un numero “dieci” che ha fatto della serietà e professionalità la sua arma vincente. Ma un grande uomo è tale quando è grande la donna che lo accompagna senza esitazioni, e Simona lo ha fatto. Le parole potrebbero essere tante, ma è il vino a dire di loro.

Ais Milano - GIanfranco Fino ed i suoi amiciES 2010 – PRIMITIVO DI MANDURIA

Esprime tutta l’intensità della terra da cui proviene. Nasce su terreni rossi, ricchi di ossido di ferro, tufo e roccia ipogea; la zona è caldissima, la vendemmia avviene in pieno agosto. Non subisce filtrazione e nonostante ciò è di un bel color rubino, limpido. Al naso è piacevole, non manifesta l’imponente alcolicità al 17%. Le note rimandano a frutta molto matura, ciliegie sottospirito in particolare. In bocca l’equilibrio è sorprendente, la nota di freschezza mitiga le accentuate morbidezze di un purosangue di razza come il primitivo. La nota tannica è molto fine e conferma l’equilibrio complessivo.


Chiude la serata Claudio Viola. Ci racconta la sua famiglia, intensamente legata al territorio ed alla volontà di portare in risalto le eccellenze dello stesso. Siamo nell’area del parco nazionale del Pollino, in Calabria, dove dalla bollitura (bollitura!) del mosto di uve guarnaccia e malvasia, con il supporto aromatico dell’uva moscatello passita, nasce il Moscato di Saracena. Claudio condivide con noi il suo prodotto:

MOSCATO DI SARACENA 2009

Un bel colore giallo ambrato con riflessi dorati apre ad un naso dove uva passa, miele  e datteri delimitano un bouquet fine e piacevole. In bocca è molto interessante la bella spalla di acidità che equilibra la morbidezza. E’ avvolgente, persistente e la freschezza di ritorno mitiga la carica di dolcezza tipica dei passiti.

La serata si conclude con un meritato e sentito applauso da parte della platea per questi produttori che con passione, dedizione e sacrificio ci dimostrano come si possono ottenere grandi risultati. Era poi il 22 novembre, compleanno di Gianfranco Fino; con noi, così, ha voluto festeggiare.

 

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