La storia dei vini californiani

La storia di quattro famiglie italiane immigrate negli Stati Uniti; uomini con progetti ambiziosi in un paese che all’inizio del secolo scorso era un crogiuolo non solo di popoli ma anche d’idee

Gabriele Merlo

Roberto Filipaz, vicepresidente dell’AIS Friuli Venezia Giulia, non presenta solamente quattro famiglie italoamericane produttrici di vini in California, ma ci svela, con entusiasmo e passione, i loro sogni e ambizioni, in uno scenario storico-geografico di grande suggestione.

Gli anni a cavallo del XVIII e XIX secolo sono stati rivoluzionari per gli Stati Uniti, anni di grande fermento e sviluppo dell’industrializzazione ma anche quelli del proibizionismo e della grande depressione. In questo periodo di “libertà di pensiero” vengono fondate le storiche aziende vinicole della California, spesso per iniziativa di immigrati italiani che hanno avuto un ruolo preponderante nella storia enologica statunitense e californiana in particolare.

Famiglia Gallo

I fratelli Gallo, Ernesto e Giulio, si trasferiscono dal Piemonte alla zona dei cercatori d’oro, tra Fresno e Sacramento. Acquistano terre e vigneti, contraendo migliaia di dollari di debiti e quando, nel 1933, viene dichiarata la fine del proibizionismo, iniziano a produrre vino in grande quantità. Ripagano subito i loro debiti e, lavorando giorno e notte, creano quella che è diventata l’azienda famigliare più grande del mondo. Oggi i 18 discendenti possiedono 8 aziende agricole nella Sonoma Valley, a cui si aggiungono ben 40 conferitori di uve, per un totale di 36.000 ettari. Per i Gallo il business è uno degli aspetti di maggiore importanza: demoliscono la concorrenza (hanno persino denunciato il consorzio del Gallo Nero del Chianti…) e con il motto “Il vino per tutti” producono 70.000 bottiglie annue. Non solo quantità, ma anche qualità, che emerge all’assaggio del primo vino in degustazione:


Cabernet Sauvignon Sonoma County 2007

Il vino bandiera della famiglia, di un bellissimo rosso rubino; sfoggia all’olfatto sentori di frutti rossi maturi, di erbe aromatiche, di cioccolato e caffè, un tocco di speziatura in cui possiamo percepire la cannella e l’inconfondibile nota vanigliata data dal legno.


Francis Ford Coppola
Francis Ford Coppola

Chi non conosce il pluripremiato regista de “Il Padrino”? Ebbene, con i proventi ricavati dall’enorme successo dei suoi film, Mr. Coppola, originario della Basilicata, fonda in California, alla fine degli anni ottanta, la sua azienda agricola. Oggi, dopo aver ampliato l’azienda acquistando la tenuta Inglewood e grazie all’aiuto di enologi importanti, produce vini di ottima qualità.


Pinot Noir Director’s Cut 2009 (Sonoma Coast)

Il pinot noir californiano cresce particolarmente bene nelle zone di Carneros e Russian River, grazie al freddo ed alle escursioni termiche che i venti della Baia di San Francisco regalano a questi territori. Il vino di Francis Ford Coppola è prodotto con uve che provengono da queste due zone e regala in degustazione i tipici profumi di frutta a bacca rossa, ribes e lampone, note speziate di cannella, noce moscata, pepe rosa e verde, per terminare con accenni di frutta secca e cuoio.

Seghesio

La famiglia Seghesio giunge in California nel 1886 e prima di tutti decide di acquistare 400 ettari di vigneti nell’Alexander Valley. Queste vigne ad alberello sono di zinfandel, vitigno “autoctono” imparentato col “nostro” primitivo, che riesce ad ambientarsi alla perfezione in questo territorio caldo. L’avvento del proibizionismo mette tuttavia in crisi le speranze della famiglia Seghesio, ma dieci anni dopo i nostri riescono a ripartire e a reimpostare il proprio progetto vitivinicolo. Oggi lo Zinfandel di Seghesio strappa sempre ottime posizioni nella classifiche americane ed è considerato tra i  più buoni del mondo.


Zinfandel Sonoma County 2008

Un bellissimo rosso granato è preludio di un naso altrettanto articolato: emergono preponderanti effluvi di frutta rossa matura, amarene e ciliegie in particolare, che virano presto su note speziate di noce moscata, pepe nero, anice stellato e balsamiche per poi completarsi nel finale con una forte componente tostata e affumicata.

Robert MondaviRobert Mondavi

E’ lui il personaggio che ha fatto la storia della viticoltura californiana e che più di ogni altro ha contribuito al successo dei vini di questa terra. Figlio di emigrati italiani, decide ben presto di staccarsi dalla piccola impresa ortofrutticola di famiglia per produrre vini di qualità. Dopo numerosi viaggi in Francia dove impara il concetto di terroir e s’innamora dei vini, decide nel 1966, a 53 anni, di fondare la propria azienda: la “Robert Mondavi Winery” a Oakville, in Napa Valley. Il forte carisma unito ad un grande senso degli affari (è sua l’idea di creare insieme a Chateau Mouton Rotschild il progetto “Opus One”) ed alla voglia di far crescere non solo la propria azienda e i propri enologi, ma anche i concorrenti e l’intero movimento del vino californiano, hanno determinato il successo e la leadership di questo straordinario viticoltore.


Chardonnay Private Selection 2011

Archetipo dello Chardonnay californiano di qualità; si riconoscono facilmente sentori fruttati di ananas, banana e pera matura accompagnati a note floreali gialle. Assaggiandolo, le morbidezze sono ben bilanciate da acidità e sapidità che invitano al secondo sorso.


Cabernet-Sauvignon Napa Valley 2009

Ecco un grande esempio di Cabernet-Sauvignon d’oltreoceano; portandolo al naso appare ampio, la ciliegia sotto spirito fa subito capolino, poi svela profumi erbacei di pomodoro verde, in successione cannella e chiodi di garofano, karkadè e cioccolato al latte, infine una sottile nota di talco in sottofondo che li unisce armoniosamente. La persistenza è lunghissima, il vino è semplicemente molto buono.


I vini degustatiMichael Mondavi

Figlio del celebre Robert, lavora per anni nella ditta di famiglia nel settore vendite-marketing e comunicazione. Quando nel 2004 il padre decide di vendere l’azienda al “Constellation Brand” si ritrova plurimilionario, e con l'enorme capitale che ha tra le mani decide di continuare il mestiere del padre, fondando la propria azienda vinicola. Acquista terreni a Napa Valley, in particolare nell’Atlas Peak, il punto più alto che domina l’intera valle e produce vini di grande carattere e personalità.


Cabernet-Sauvignon Emblem 2012

Vino decisamente più austero del cabernet-sauvignon paterno; spiccano sentori erbacei, di caffè e cioccolato fondente, poi tè e spezie come il pepe nero. All’assaggio il tannino ti colpisce con forza ma la bocca rimane pulita ed il gusto è decisamente lungo.

Una serata per ricordare l’importanza del dialogo e degli scambi di esperienze e conoscenze tra culture di diversi continenti ma soprattutto per testimoniare l’orgoglio e il prestigio della nostra Italia, spesso maltrattata, nei confronti dei suoi figli emigrati in altri Paesi.

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