Porto's wine: una sinfonia di sapori e profumi

In una serata di quasi primavera, all'Westin Palace si librano nell'aria profumi inebrianti di dieci splendidi vini di Porto. Andrew Costello, rappresentante dell'azienda Taylor’s, e Ilaria Ranucci, instancabile e precisissima traduttrice dall'inglese, ci trasportano nella valli del Douro per comprendere come, grazie ad una storia che dura dal 1692, l'azienda Taylor’s ha creato il suo stile di Porto's wine che si declina in ogni prodotto.

Laura Zaninelli

Taylor’s inizia la sua storia in Portogallo con il commercio del vino, solo a partire dal XVII si iniziano a comprare delle proprietà. La valle del Douro, nell'area di Porto, è una delle prime e più antiche denominazioni, questa zona è vocatissima per la coltivazione delle vigne ma anche impegnativa sotto molti aspetti: vediamo estati calde e inverni freddissimi, la presenza dell’umidità dell'oceano. Si può qui parlare di viticoltura eroica per via della presenza di montagne da 30 gradi di pendenza in su e del clima estremo. Il suolo è composto da roccia che affiora molto in superficie, c’è poca terra, e sono presenti strati di sedimenti di un antico lago.

La salaL’azienda Taylor’s procede con la raccolta manuale delle uve tra settembre e ottobre, una volta sistemate le uve in cantina, inizia la cerimonia della pigiatura naturale, con i piedi (riservata ai vini delle migliori annate e con le migliori caratteristiche qualitative, perché permette estrazione ma molto delicata): le prime due ore sono scandite da movimenti ritmati di marcia poi si balla! Il processo dura 3 giorni: 2 di pigiatura, a seguire inizia la fermentazione, si procede poi con la rottura del cappello delle vinacce; infine la fortificazione che blocca la fermentazione: le proporzioni sono di 1 lt alcol al 77% per 4 litri vino, il risultato finale è di un vino con il 20% di titolo alcolometrico volumico e con lieve residuo zuccherino. Naturalmente è presente anche un sistema automatico di pigiatura, che copre il  98% del lavoro, è però molto sofisticato e pensato per avvicinarsi il più possibile alla pigiatura tradizionale.

Per l’affinamento ci si sposta verso la costa di Villanova de Gaia, ne esistono due modalità: la prima, in botti da 1000 lt, per il Ruby, quindi poco contatto con il legno e con l’ossigeno, si cerca di ottenere vigore e freschezza, l’affinamento non è molto lungo, al massimo 5 anni. Per il Tawny si usano invece botti più piccole. É importante produrre un vino che sia rilevante, che si distingua dagli altri: l’azienda deve sviluppare nuove idee; il LBV (late bottled vintage), per esempio, è uno stile introdotto da loro. I vitigni usati per il Porto rosso sono fino a 40 tipologie differenti, ogni anno si cerca di riprodurre lo “stile aziendale”, è quindi importante avere molte varietà che abbiano le caratteristiche per valorizzare vino e territorio.

Taylor’s ha acquisito negli anni tre proprietà a partire dal 1893, poi nel 1974 (ma la terra è più antica) ed infine nel 1998. Abbiamo assaggiato sia vini in purezza che uvaggi, come è più tipico nella produzione del Porto.

I vini in degustazioneQuesti i dieci Porto in degustazione
  • Chip Dry White 
  • Select Reserve Ruby 
  • Late Bottled Vintage 
  • 10-years Old Tawny 
  • 20 year Old Tawny 
  • 1964 Single Harvest Tawny 
  • 1985 Vintage 
  • 2003 Vintage 
  • 2005 Quinta de Vargellas Vintage 
  • 2005 Quinta de Terra Feita Vintage 


Ciascuno di loro ci ha lasciato una sensazione diversa, si sono percepiti molto bene gli stili di vinificazione e le scelte fatte dal produttore per renderli vini singolari, con una propria personalità. Ci ha colpito la tavolozza di colori che ci siamo ritrovati nei bicchieri, la sinfonia dei profumi, la presenza di corpo anche in vini che hanno più di cinquant’anni! 

Il Late Bottled Vintage 2010, stile elaborato da Taylor’s, ha un colore scuro e intenso, le uve sono di qualità diversa e giocano su un frutto meno immediato ma che dà complessità: prugna, ciliegia nera, nota floreale, speziatura dolce, nota di liquirizia; affina 4-5 anni in legno. Il finale è lungo per acidità e per la spinta dell'alcol. 

Il 10-years Old Tawny, invecchia in botte grande e ivi rimane dai 10 ai 40 anni; percepiamo netta la nota ossidativa e poi noce, nocciola, spezie da legno ma con ancora la frutta giovane come fragole selvatiche e lamponi. Il Tawny è più soft del Ruby, ha grande versatilità, i tannini sono domati, ed è possibile giocare con abbinamenti particolari: frutta secca, cioccolato al latte, formaggio, cannella, zenzero, spezie.

La salaUno straordinario 1964 Single Harvest Tawny, messo in commercio solo nel 2014. E’ ancora presente una spalla di acidità ma incalzata da una dolcezza non stucchevole; al naso uva passa e fichi, l’immancabile nota ossidativa e le spezie.


Il 1985 Vintage passa poco tempo in legno grande, 2 anni, e viene imbottigliato non filtrato, resta in bottiglia almeno 10 anni; le note sono del legno, dell'evoluzione del frutto: prugna, liquirizia, pepe, fichi, caramello ed erbe aromatiche; il tannino è ancora vivo, anche il colore denota vivacità. È una buona espressione dell'annata, si fa solo nelle annate con caratteristiche qualitativamente elevate.


Il 2005 Quinta de Vargellas Vintage ha caratteristiche diverse rispetto al precedente, è un vino più di terroir: elegante, fragrante, complesso, al naso note di mora, prugna, speziatura, erba aromatica; buono l’equilibrio gusto-olfattivo.


Una serata all’insegna del rigore produttivo e dell’eleganza che ci ha trasportato sulle rive del Douro, vento che sferza e sole che scalda, un intenso e profondo viaggio nel mondo del vino di Porto.

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