Alta Langa, Franciacorta e Champagne, tre stelle del Metodo Classico

AIS Brescia ha ospitato l’incontro dei Degustatori AIS Lombardia dedicato a tre territori di riferimento nel mondo delle bollicine. A guidare le degustazioni due campioni della sommellerie come Artur Vaso e Nicola Bonera.

Alessio Di Paola

È stata AIS Brescia e il suo delegato Alessandro Caccia, in una calda domenica di aprile, a ospitare il nuovo appuntamento formativo del gruppo dei Degustatori di AIS Lombardia, questa volta dedicato a tre luoghi di riferimento del Metodo Classico in Italia e nel mondo: Alta Langa, Franciacorta  e Champagne.

Prima di iniziare i lavori, Sebastiano Baldinu, curatore della guida ViniPlus di Lombardia e referente per la regione della guida Vitae, illustra una novità importante sulla nuova modalità di raccolta delle schede analitico-descrittive e a punteggio. Per la prima volta, infatti, la loro compilazione da parte dei quasi cento degustatori presenti, viene affidata a un’applicazione web sviluppata ad hoc per AIS Lombardia, accessibile da smartphone, che permette una raccolta dei dati immediata e la possibilità di effettuare statistiche in tempo reale. Un salto nel futuro in previsione delle importanti sessioni di degustazione delle due guide, che fino a ora si sono svolte con la compilazione manuale.

Si comincia delineando sommariamente le particolarità dei tre territori a confronto, rappresentati quest’oggi da una selezione di Blanc de Noirs e da spumanti che hanno una maggior presenza di pinot nero rispetto allo chardonnay. 

Franciacorta

Al netto delle ovvie differenze riscontrabili tra diverse zone, parcelle e tecniche produttive, è possibile identificare una serie di caratteristiche, se non comuni, perlomeno usuali. Sono vini contraddistinti da una sapidità preponderante, affiancata da un’acidità presente ma smussata.  A livello di aromi non è inconsueto cogliere note balsamiche, nocciolate, di frutta matura a polpa bianca e gialla e di miele.

Alta Langa

Si tratta di un ritorno alle origini della vinificazione piemontese, territorio nel quale la produzione di bollicine, complice la vicinanza geografica e culturale con la Francia, si è consolidata già dai primi anni dell’Ottocento. Attualmente, sotto il cappello della denominazione Alta Langa DOCG, vengono prodotte circa 1,5 milioni di bottiglie all’anno, ma la richiesta è dinamica e in crescita e le stime prevedono una produzione quadruplicata entro il 2030.

Ad influire sulla complessità gusto olfattiva di questi spumanti sono sicuramente i 30 mesi di affinamento minimo sui lieviti previsti da disciplinare. Il vitigno più utilizzato è il pinot nero e l’altitudine media delle vigne, che come minimo deve essere di 250 metri s.l.m., porta l’acidità e poi la freschezza gustativa a essere una caratteristica identitaria di questi vini.

Champagne

La degustazione si è focalizzata sugli champagne della zona dell’Aube, in passato considerata la sorella minore delle più blasonate Montagne de Reims e Vallée de la Marne,  e che invece oggi gode di una rinnovata autorevolezza, guadagnata grazie allo sforzo di piccoli e numerosi vigneron scevri dall’influenza delle grandi Maison.

Le peculiarità riscontrabili in questi vini sono la lunghezza gustativa contrassegnata da una notevole sapidità. I profumi sono più vicini a sensazioni “rosse”, come piccoli frutti di bosco, semi di melograno e frutta matura. Il maggior uso di vini di riserva nelle cuvée apporta complessità e maturità olfattiva e gusto-olfattiva.

La degustazione

La degustazione è stata strutturata in cinque batterie di tre vini ciascuna, tutte servite rigorosamente alla cieca. Delle prime tre, dedicate rispettivamente al Franciacorta, all’Alta Langa e alla Champagne, si conoscerà solo il territorio di provenienza. Le ultime due batterie sono state miste e servite senza fornire nessun indizio.

Prima Batteria

  • Franciacorta DOCG Extra Brut Blanc De Noir NobleNoir -  Castello Di Gussago
  • Franciacorta DOCG Extra Brut Nodens 2017 - Le Marchesine
  • Franciacorta DOCG Brut Blanc De Noirs Crisalis 2018 - Derbusco Cives

I primi tre Blanc de Noirs offrono uno spaccato abbastanza eterogeneo offerto dal territorio bresciano, pur condividendo alcuni caratteri come l’esplicita sapidità, decisamente maggiore a livello percettivo rispetto all’acidità, che risulta più “setosa”.

Il primo vino, certificato biologico, è cremoso e piacevole, con rimandi di frutti rossi e una leggera nota agrumata. Quest’ultima sensazione è riscontrabile anche nel secondo vino dove viene affiancata da sbuffi balsamici, di ribes e finocchietto.
Il terzo assaggio, complice un affinamento sui lieviti più lungo, è più articolato: in questo caso il pinot nero si mostra anche nelle vesti più scure, con decise sferzate di muschio, erbe aromatiche e miele. Buona la persistenza con rimandi di tostatura.

Seconda Batteria

  • Alta Langa DOCG Extra Brut San Bartomè 2019 - Anna Maria Abbona
  • Alta Langa DOCG Nature Dogma 2018 - Borgo Maragliano
  • Alta Langa DOCG Extra Brut Cuvée Aurora Blanc De Noirs 2016 – Banfi

La freschezza accompagna la seconda batteria, sferzante nel primo vino vino, ottenuto da vigneti a 640 metri s.l.m, decisa nel secondo e più composta nell’ultimo.

Il primo Metodo Classico, ottenuto da pinot noir per l’85% e da chardonnay per il 15%, rivela la sua verticalità grazie a toni agrumati con cenni di panificazione e fiori di campo. 
Il secondo calice offre un bouquet con richiami mentolati, di muschio e cenere. Al sorso stuzzica il palato con una piacevole ruvidezza, probabilmente data dall’assenza di dosaggio.

Meno irruente il terzo, dalla struttura più corposa e che si snoda tra aromi di frutta a guscio, crosta di pane, frutta a polpa gialla.  

Terza Batteria

  • Champagne Extra Brut Soléra Pascal Walczak - Pascal Walczak
  • Champagne Brut Nature Le Biographe - Lacroix-Triaulaire
  • Champagne Brut Tradition 2018 - Noël Leblonde-Lenoir

Batteria molto eterogenea; il primo vino (ottenuto con il 30% di vini di riserva) si presenta interessante, complesso, dall’accattivante accenno ossidativo, accompagnato da profumi di frutta matura, succo di mela, limone e toni leggermente speziati. 

Sentori tostati, di panbrioche, di frutta a polpa bianca e crema al limone caratterizzano il secondo champagne (pinot noir 75% e chardonnay per il restante 25%), sicuramente più canonico rispetto al primo, ma non meno piacevole.

Nel terzo calice sentori floreali, di prugna bianca, di croissant preludono a un assaggio fresco ed equilibrato, dal finale lungo e ammorbidito dal dosaggio. 

Quarta Batteria

  • Champagne Brut Cuvée Prestige - Batisse-Lancelot
  • Alta Langa DOCG Pas Dosé Zero Blanc De Noirs 2018 - Enrico Serafino
  • FranciacortaDOCG Pas Dosé Riserva Del Gelso 2016 - Villa Crespia

Il primo calice si offre generoso ed elegante, con note agrumate, di erbe aromatiche e fiori. Al palato risulta fresco, saporito, dalla buona persistenza.

Il secondo campione svela il suo territorio di provenienza più nitidamente grazie alla sua freschezza vibrante. Al naso rivela un bouquet ricco, con note di pesca, buccia di arancia, fiori di campo e brioche. Il sorso non delude le aspettative create dall’esame olfattivo offrendo un’esperienza gustativa di ottimo livello.

Chiude la batteria un calice dalla grande piacevolezza olfattiva, non riconducibile di primo impatto al suo territorio. Si mostra floreale, leggermente speziato e agrumato. Stuzzica il palato con un sorso di buona lunghezza e freschezza.

La sensazione della sala è che, con questa batteria, il livello qualitativo si sia alzato di qualche punto.

Quinta Batteria

  • Alta Langa DOCG Dosaggio Zero Riserva 65 Mesi Blanc De Noirs 2016 - Ettore Germano
  • Champagne Extra Brut Cuvée Des Jean 2017 - Jean Josselin
  • Franciacorta DOCG Extra Brut Pietro Camossi Riserva 2015 – Camossi

La quinta batteria è probabilmente la più complicata da decifrare per tutti i Degustatori.

Dal primo calice emergono sensazioni floreali, di tostatura, di piccoli frutti rossi e di cenere di tabacco; il fresco assaggio si conclude su sensazioni quasi cremose.

Il secondo vino si apre con note di frutta bianca matura, toni mielosi, frutti di bosco e pane tostato. Di buon equilibrio, scivola in bocca in maniera soave ma duratura.   

Il terzo assaggio, servito da bottiglie in formato Magnum dagli impeccabili sommelier in servizio, nasconde il suo lungo affinamento di almeno 60 mesi sui lieviti dietro un colore paglierino tenue e un ventaglio di profumi freschi e croccanti. Sensazioni riscontrabili anche al palato, sorrette da buona freschezza e piacevolezza di beva.

Si conclude un incontro certamente prezioso dal punto di vista formativo, tra gli applausi con i ringraziamenti da parte di Luigi Bortolotti, responsabile del gruppo Degustatori di AIS Lombardia,  e Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di AIS Lombardia.

Il prossimo appuntamento sarà a Pavia, per un’altra giornata dedicata alle bollicine: questa volta sotto la lenti di ingrandimento dei Degustatori oltre a Franciacorta e Champagne, l’Oltrepò Pavese.