L’Alto Adige di Patrick Uccelli

L’Alto Adige di Patrick Uccelli

Insieme a Patrick, proveremo a ripercorrere insieme questi 15 anni di tappe e di cambiamenti, accompagnando il suo racconto con l’assaggio di 8 vini, per confrontarci, per cercare un filo comune, per scoprire cosa è cambiato, per il puro piacere della condivisione.

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INFORMAZIONI

Monza e Brianza

lunedì 03 giugno 2024

Monza, Sede AIS Monza Brianza Via Borgazzi 83 (ingresso da via Gorizia)

Costo Soci AIS 40 euro

Orario
dalle 20:45

Per informazioni
E-mail: eventi@aismonza.it

La viticoltura dell’Alto Adige sta cambiando in fretta, da molti punti vista. In poco più di 30 anni ha spostato il suo baricentro da una egemonia di vini rossi, con la schiava quale protagonista, ad una netta maggioranza di bianchi, mettendo sul podio pinot grigio, gewürztraminer e chardonnay.
Sono cambiati anche gli attori, alla storica presenza delle grandi Cantine Sociali, tutt’ora dominanti rispetto al totale della produzione, anno dopo anno, centinaia di vignaioli, sovente con numeri a dire poco confidenziali, hanno avuto la forza di firmare con il proprio nome l’etichetta delle loro bottiglie.

Patrick Uccelli ha intrapreso questa stessa strada con la vendemmia 2008, riprendendo finalmente in prima persona la conduzione dei vigneti di famiglia a Dornach, nel comune di Salorno, terra di confine, amministrativo e linguistico, con il Trentino.
Gli anni passati non sono né tanti, né pochi, e anche la sua storia, come persona e come vignaiolo, non è rimasta indifferente al vento dei cambiamenti che hanno animato, e animano tutt’ora, l’Alto Adige.
Per prima cosa una famiglia, una nuova cantina, alle originali riserve di pinot bianco epPinot nero si sono via via aggiunti “vin de soif” dalle stesse uve, un distintivo gewürztraminer da macerazione, rosati, vini da vitigni resistenti, più recentemente anche pinot grigio e chardonnay.

Non più solo Salorno, ma anche Montagna, le prime etichette classiche sostituite da numeri, grafiche colorate, puntini, mappe, infine la dedica ai suoi 3 figli.
La tenuta è cresciuta, nei numeri e nella diversità, mantenendo tuttavia quel pensiero che l’ha guidata da sempre, “La terra è l’origine, il mantenimento della sua natura fertile e vitalità un dovere”. In una regione come l’Alto Adige in cui le aziende vitivinicole condotte in biodinamica si contano a fatica sulle dita di una mano, Anzitz Dornach è una di queste.

Insieme a Patrick, proveremo a ripercorrere insieme questi 15 anni di tappe e di cambiamenti, accompagnando il suo racconto con l’assaggio di 8 vini, per confrontarci, per cercare un filo comune, per scoprire cosa è cambiato, per il puro piacere della condivisione.

Vini in degustazione 

  • Vigneti delle Dolomiti IGT Pinot Nero AURÉLIE Montagna "45" 2022
  • Vigneti delle Dolomiti IGT Pinot Bianco "25" 2019
  • Vigneti delle Dolomiti IGT Pinot Nero LOUIS "38" 2022
  • Vigneti delle Dolomiti IGT Bianco "34" 2021
  • Vino Rosso CÉCILE "46" 2022 (da vitigni piwi)
  • Mitterberg IGT Souvignier Gris CÉCILE "40" 2022 (da vitigni piwi)
  • Vigneti delle Dolomiti IGT Pinot Grigio LOUIS "39" 2022
  • Mitterberg IGT Pinot Nero "XX" 2015

Insieme a Patrick Uccelli conduce la serata

Fabrizio Bandiera, bolognese di nascita e ingegnere come formazione, conseguita la laurea arriva al servizio militare ancora colpevolmente astemio, bevendo il primo bicchiere solo per ordine diretto di un suo superiore. Una vita tuttora dedicata alla progettazione, trova la sua nemesi nel mondo del vino, diventato sommelier in età matura, percorre velocemente le tappe fino a diventare relatore AIS. La passione per il vino è legata in egual misura all’amore per la montagna, il tempo libero lo dedica alla degustazione, alla tavola e alla scrittura.