Uno, nessuno, centomila...trebbiani!

Uno, nessuno, centomila...trebbiani!

Insieme a Davide Gilioli approfondiremo la conoscenza del trebbiano attraverso una degustazione di vini ottenuti da diversi cloni di questo vitigno. Dalla pianura emiliana alle colline romagnole, passando per il trittico Toscana, Umbria e Abruzzo.

INFORMAZIONI

Monza e Brianza

venerdì 24 marzo 2023

Monza, Sede AIS Monza Brianza Via Borgazzi 83 (ingresso da via Gorizia)

Costo Soci AIS 30 euro

Orario
dalle 21:00

Per informazioni
E-mail: eventi@aismonza.it

Terzo vitigno a bacca bianca più coltivato d’Italia dopo glera e catarratto, il trebbiano deve la sua diffusione alla sua abbondante produttività e a una certa resistenza fitosanitaria in campo, nonché alla sua adattabilità a climi e latitudini molto eterogenee fra loro, con l’unica eccezione delle zone eccessivamente fredde.

Concentrato principalmente nell’Italia centrale (fonti diverse lo citano talora come originario dei Colli di Luni o della Val Trebbia, altri della Romagna o addirittura della Campania), lo troviamo ampiamente presente anche in Francia (col nome di ugni blanc), in Spagna, Portogallo, Grecia, Sudafrica e in alcune zone dell’Europa centro-orientale, dai Balcani ai Carpazi.

Fra i consumatori – compresi anche molti appassionati di vino – sconta la nomea di essere un vitigno generoso in termini quantitativi e sostanzialmente neutro dal punto di visto olfattivo, il che lo ha reso un “vino base” o “da taglio” da decenni. Tuttavia, dopo che negli ultimi anni studi ampelografici ne hanno individuato e classificato una molteplici di cloni diversi, con le dovute accortezze colturali e produttive (es. abbassandone le rese) ci si è resi conto di come si potessero ottenere vini eccellenti anche da questa varietà.

Davide Gilioli ci guiderà in un approfondimento su questo vitigno attraverso una degustazione di vini ottenuti da diversi cloni di trebbiano, vinificati in purezza, evidenziando come il suo grande metamorfismo e la sua neutralità aromatica possano in realtà divenire eccellenti strumenti interpretativi di un territorio, dei suoi terreni e del suo microclima. Dalla pianura emiliana alle colline romagnole, passando per il trittico Toscana – Umbria – Abruzzo, arriveremo a comprendere che parlare genericamente di “trebbiano” è una semplificazione che non rende giustizia a questa importanre varietà autoctona italiana.

Vini in degustazione

Farné VIII Metodo Classico Brut Nature 2014 - Tenuta La Riva
"Funambol" Vino Bianco 2021 - Podere Sotto il Noce
"Tèra" Ravenna IGT Bianco 2022 - Fondo San Giuseppe
"Campo di Colonnello" Umbria IGT Bianco 2021 - Raìna
"Canestrino" - Toscana IGT Bianco 2016 - Fattoria Cerreto Libri
Trebbiano d'Abruzzo DOC 2018 - Valentini

Conduce la serata

Davide Gilioli nasce nel 1981 a Ferrara, dove inizia a lavorare nel settore della finanza. Rimane quasi totalmente estraneo al mondo del vino fino all’età di 26 anni, quando viene coinvolto da amici in degustazioni amatoriali. Nel 2009 si iscrive al primo livello del Corso per Sommelier presso la delegazione AIS di Ferrara (solo perché “a 200 metri da casa...”) e fu subito travolgente passione. Trasferitosi a Milano per lavoro, termina qui il corso conseguendo il titolo di sommelier nel 2012 e di degustatore nel 2014, anno dal quale collabora con AIS Lombardia per i progetti delle guide Vitae e Viniplus. Sostenitore delle tradizioni eno-gastronomiche locali, ha prevalentemente orientato la sua passione alla valorizzazione dei vitigni autoctoni e delle zone vitivinicole ritenute “minori”. È relatore AIS abilitato per diverse lezioni del secondo livello.

Pagamento

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