Trip around Europe. Con Luisito Perazzo

La storia, così ricca di eventi, ha consacrato l’Europa come cardine della qualità nel rispetto delle tradizioni.

Le influenze sono state molteplici, dalla civiltà greca, particolarmente negli areali del sud in grado di realizzare una produzione artigianale e ingegnosa che si è protratta fino ai tempi più recenti, ai Romani che hanno ottimizzato la produzione dei vini locali con la capacità di diffonderli in modo capillare rendendoli famosi in tutto l’impero.

Ma è pur vero che ci è voluto del tempo prima che i pionieri gettassero le basi per la definizione di uno standard moderno, oggi più che mai presente e costante in tutti i distretti vinicoli europei.

Si è assistito allo sviluppo del vino di prestigio con l’affermazione di un numero crescente di tenute in virtù di favorevoli condizioni pedoclimatiche, in grado di esaltare una qualità stabile e ancor più proiettata nel futuro.

Terroir, il modello su cui fonda la propria essenza il vino europeo. Ma non solo, numerosissimi vitigni che definiscono il profilo tipico dei vini con un focus sempre attento alla sostenibilità e al rigore.

Un comune denominatore che ha tracciato sviluppi diversi, dimostrando il senso di assoluto dinamismo del Vecchio continente, spesso vero e proprio termometro di qualità da parte dei consumatori e specialisti internazionali del vino. E quindi via con il viaggio che ha come filo conduttore il numero dieci:

I Paesi attraversati, il numero dei vini e le varietà di uve, rigorosamente autoctone che concorrono alla loro produzione.

Dalle zone più fresche che evidenziano profili tesi e articolati, percorrendo territori riconosciuti per equilibrio e profondità, fino alle espressioni più calde e generose. 

Ai vini abbineremo un menu che lo chef Luca Galli predisporrà per noi.

(Si prega di segnalare eventuali intolleranze o allergie)

Foto di CA Creative su Unsplash