Ais Lombardia protagonista di Lombardia Verde

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31 marzo 2010

Ais Lombardia protagonista di Lombardia Verde

Il numero di febbraio di Lombardia Verde, il Mensile della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, dedica un lungo speciale ai vini lombardi e ad Ais Lombardia...

Redazione

80.000 copie di tiratura per questo speciale numero di Lombardia Verde, il Mensile della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia. All'interno tante notizie ed uno speciale di 5 pagine dedicato ai vini lombardi, con un focus particolare sul Padiglione Palaexpo che anche quest'anno ospiterà il meglio della viticultura lombarda al Vinitaly. All'interno ampio spazio a Viniplus 2010, al progetto Carta dei Vini di Lombardia ed al progetto WineCode.

Potrete ritirare una copia gratuita del mensile presso gli stand del Palaexpo a Vinitaly 2010, oppure in tutte le sedi delle delegazioni di Ais Lombardia o presso la stessa sede in via Panfilo Castaldi, 4 a Milano.

Scarica la copia in formato PDF: clicca qui


L'articolo di Luca Bandirali, Presidente di Ais Lombardia.
Valorizziamo il connubio tra vini e sapori

Sempre, nella mia oramai più che decennale attività di Presidente dei sommelier lombardi, mi sono chiesto quale fosse il modo migliore di presentare, far conoscere e valorizzare l’incredibile varietà di territori e vitigni di cui la mia regione ha la fortuna di poter disporre. Un patrimonio dai numeri importanti, sia per volumi produttivi sia per la qualità che riesce a esprimere in ogni territorio: circa 80 milioni di bottiglie prodotte annualmente, tutte a denominazione d’origine, all’interno di una filiera che conta ben 15 mila addetti per un fatturato di 700 milioni di euro. La viticoltura per la regione Lombardia ha sempre rappresentato, e non solo per il comparto agroalimentare, una delle punte di eccellenza da mostrare con orgoglio e soddisfazione. Non a caso dei 23 mila ettari censiti, il 98% si trova in zone Doc.
La responsabilità, quindi, che ogni sommelier lombardo ha, quando si trova a dover raccontare tutto ciò, non è delle più semplici. La complessità del nostro ruolo è per altro ampliata proprio dall’intrinseca peculiarità della sua stessa missione, sia che operi professionalmente, sia che vi si dedichi come appassionato: fungere da trait d’union tra la filiera produttiva e il consumatore finale.
La storica attività di Ais sul territorio, attraverso la sua offerta formativa nelle dodici delegazioni provinciali, con i corsi per conseguire il diploma di sommelier e le numerose occasioni di approfondimento didattico o le serate di degustazione, ha sempre rappresentato uno dei punti fondamentali per poter aumentare la preparazione di più di cinquemila soci sommelier o aspiranti tali che ad oggi fanno parte della Delegazione lombarda. Ma nel corso degli anni mi sono reso conto che alle normali attività di Ais ne andavano aggiunte altre, di ulteriore approfondimento e conoscenza, che potessero al tempo stesso, non solo arricchire il bagaglio culturale dei sommelier lombardi, ma anche valorizzare al meglio le tante isole di eccellenza e qualità che vanno a disegnare un paesaggio produttivo tra i più variegati dell’intero territorio italiano: per l’appunto il vigneto lombardo. Da qui partì il progetto Viniplus, oggi consolidatosi sempre più con maggior forza e credibilità: una guida- concorso che è ormai diventata un punto di riferimento importante per i produttori così come per la stessa Regione Lombardia, e questo non può che riempire di grande orgoglio tutti i sommelier lombardi.
Ma questo, a voler essere pignoli e perfezionisti, non è ancora sufficiente: il vino trova il suo massimo compimento, nonché, probabilmente, la sua principale ragion d’essere ed esistere, nell’abbinamento con il cibo, nell’incredibile matrimonio che si celebra ogni volta che accostiamo uno dei tanti piatti della nostra tradizione culinaria con le eccellenze della viticoltura.
La Lombardia, anche in questo caso, ha un patrimonio unico e di riconosciuta eccellenza: dei 150 prodotti agroalimentari riconosciuti a livello comunitario, ben 27 (tra Dop e Igp) sono prodotti in parte o esclusivamente nella nostra regione. Da qui nasce l’idea di valorizzare ancor di più il connubio tra vino e prodotti alimentari lombardi: ecco quindi la Carta dei Vini di Lombardia. Se i sommelier sono i primi ambasciatori del vino, i tanti ristoranti lombardi, con la loro attività quotidiana, siano essi estremamente radicati
alle tradizioni locali o più propensi alle contaminazioni con altre cucine, rappresentano
il teatro naturale dove prodotti e vini tipici trovano la loro ideale esaltazione. Ecco quindi l’idea di stimolare i ristoratori l’invito a proporre i vini lombardi nei loro menù: operazione che consentirà loro di essere dotati di un “marchio” che certificherà il locale come adatto a offrire la carta delle produzioni del territorio regionale. Il miglior biglietto da visita che la regione Lombardia può offrire ai suoi tanti turisti, sia italiani che stranieri, risiede anche
nell’offerta della qualità delle sue eccellenze enogastronomiche: quale miglior luogo per attuare questo se non nella ristorazione lombarda? L’occasione, d’altronde, non è tra le più difficili da mettere in atto: tanti sono i vini lombardi, pur con peculiarità diverse, che possono tranquillamente, e con più opzioni, andare a comporre una carta dei vini lombardi in perfetta sintonia con gli alimenti del nostro territorio. Dall’antipasto sino al dolce, senza alcun problema, la Lombardia è in grado di offrire le bollicine italiane più blasonate e famose che si conoscano, splendidi rosati e bianchi leggeri da abbinare ad antipasti o primi, rossi frizzanti e fermi, leggeri piuttosto che strutturati e corposi. E ancora vendemmie tardive o passiti, per completare degnamente il fine pasto, da soli o, ancor meglio, in abbinamento alle tante ricette “dolci” della nostra tradizione culinaria.
Poche regioni sono in grado di poter proporre un’offerta del genere.

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