Come comunicare il territorio e i suoi vini?

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01 giugno 2022

Come comunicare il territorio e i suoi vini?

“Comunicare il territorio: tante facce della stessa medaglia”. È stato il titolo degli interventi finali affidati a Roberto Anesi e Sara Missaglia durante la cerimonia di premiazione del V Concorso dedicato ai vini del territorio della Fondazione Mach di San Michele all’Adige.

Redazione

Le classifiche contano, così come i premi e le menzioni d’onore: tante strette di mano, tante soddisfazioni e i flash dei fotografi. Mirco Maria Franco Cattani e Mario Del Grosso Destreri, Presidente e Direttore Generale FEM, Manuel Penasa, Dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Andrea Panichi, responsabile del Dipartimento istruzione post secondaria, docente di enologia e vera anima organizzativa del concorso e Silvia Ceschini, Responsabile dell'Ufficio Comunicazione e Relazioni Esterne, esprimono soddisfazione ed emozione nell’assegnazione degli oscar di un concorso che ha registrato la presenza di 110 etichette in gara di 55 cantine del Trentino-Alto Adige Südtirol. 

Il Concorso

I vini protagonisti sono stati Teroldego Rotaliano DOP, Trentino DOP con indicazione di vitigno Pinot grigio e Lagrein, Alto Adige Südtirol DOP con indicazione di vitigno Pinot grigio, Kerner e Lagrein, degustati alla cieca in due giornate impegnative e di grande concentrazione a cura di una qualificata commissione (di cui ho fatto parte) composta da 30 esperti tra enologi, enotecnici, sommelier, giornalisti, provenienti da tutta Italia e affiancati e supportati dagli studenti del corso per enotecnico. Un concorso legato al territorio, alla sua geografia e alla sua storia, in quanto si avvale anche del supporto delle sezioni Assoenologi Trentino e Alto Adige, del Consorzio Piana Rotaliana Königsberg (presente con la Presidente Daniela Finardi) e del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. 

Gli interventi dei comunicatori AIS

Un vecchio claim pubblicitario recitava che “la potenza non è nulla senza controllo”: nel mondo del vino potremmo parafrasare dicendo che “la qualità non è nulla senza comunicazione”. Per questo motivo Roberto Anesi, miglior sommelier d’Italia AIS 2017 e comunicatore del vino e Sara Missaglia nella duplice veste di educator AIS e di giornalista, sono stati coinvolti negli interventi finali della cerimonia sviluppando analisi e riflessioni sulla comunicazione nel settore enologico.

Cambiano i vini, cambiano i territori, ma i vini sembrano presentare da Nord a Sud del nostro Paese ancora non poche incertezze sotto l’aspetto legato alla comunicazione, con il rischio di perdere quote di mercato all’estero (l’internazionalizzazione è un aspetto della comunicazione che presenta situazioni deficitarie anche sotto l’aspetto linguistico), trasmettere messaggi errati o parziali, veder sfumare possibilità di sinergie con partnership importanti come la ristorazione, compromettere un’immagine poco aggiornata e non in linea con il linguaggio e le aspettative di un pubblico più giovane.

Less is more”. Le chiavi di successo nella comunicazione del vino

Roberto Anesi ha sottolineato come la comunicazione nel mondo del vino, del cibo e dei territori stia cambiando in modo importante e accelerato: nell’ultimo periodo all’interno di un linguaggio dove andavano per la maggiore espressioni come “più proteine”, “più gusto” e “più malto”, si è passati all’uso di espressioni dove “senza” e “meno” rappresentano le nuove linee guida: senza allergeni, con meno solfiti, senza conservanti. Una comunicazione che sottolinea la parte “buona”, quella verde, ecologica, fatta “su misura”, utilizzando anche una lingua straniera. Una comunicazione reale e aggiornata, che investa anche in tecnologie digitali: spesso le schede tecniche sul sito non sono infatti aggiornati, con dati ormai del tutto superati e le retro etichette che riportano informazioni o abbinamenti obsoleti. Il sommelier trentino ha evidenziato quanto sia importante capire il pubblico: impossibile parlare con lo stesso stile e lo stesso tono di voce a sommelier, produttori, buyer, enotecari, ristoratori, consumatori diretti. La comunicazione non può essere uguale, si tratta di target che hanno interessi diversi e che cercano informazioni diverse. Modulazione è la chiave di successo, senza dimenticare l’immancabile “less is more”. Capire cosa il visitatore si aspetti da noi è importante: anticipare i clienti cercando di prepararli nell’accoglienza attraverso la loro profilazione può rivelarsi vincente. Una comunicazione realistica: dobbiamo raccontare quello che siamo senza autoreferenzialità, puntando alla concretezza anche attraverso l’uso di termini tecnici e dando importanza a chi ci segue sui social. 

Sara MissagliaSemplicità, chiarezza e passione. Non solo “cosa”, ma anche “come”

Sara Missaglia ha messo al centro del suo intervento l’arte della parola e le insidie rappresentate dai meccanismi del nostro cervello, dai condizionamenti ambientali e socioculturali e da elementi soggettivi come la paura e la mancanza di allenamento al public speaking. Progettualità, passione, il binomio cuore-mente e allenamento possono essere le chiavi vincenti per prepararsi ad affrontare il pubblico, con quello stesso coraggio che ha animato Philippe Petit nella sua traversata sospeso su un cavo d’acciaio ad oltre 400 metri d’altezza tra le Torri Gemelle nel lontano 1974, o con quella determinazione con cui il pittore Yves Klein ha ricercato per tutta la sua vita un colore preciso, quel blu oltremare da lui brevettato che oggi è noto con il nome di International Klein Blue.
Troppo spesso ci concentriamo sulle cose da dire e non sul “modo”, e non pensiamo a chi ci sta ascoltando: il linguaggio deve essere semplice, chiaro, appropriato, non dando mai nulla per scontato. In ultimo la comunicazione social: i profili di cantine e consorzi sono spesso abbandonati, non aggiornati né alimentati, con contenuti non adeguati o con un ricorso all’immagine con il solo effetto di “emozionare” e non raccontare. Non serve essere dappertutto: una volta scelto il social/app/webzine a cui appoggiarsi, è necessario “esserci” costantemente e al meglio. Giulio Somma, Direttore del Corriere Vinicolo per l’Unione Italiana Vini, ha parlato di “emergenza noia”, dove parlare di fermentazioni, tipi di legno o di pratiche enologiche con tecnicismi eccessivi non interessa più. La combinazione “vino e territorio” sarà l’unica strada per comunicare le Denominazioni e i prodotti a livello internazionale.

La chiusura è un inno all’”ibridazione”, ovvero alla contaminazione tra mondi diversi: il mondo dei vitigni resistenti ci insegna che attraverso incroci e mescolanze è possibile far fronte a situazioni potenzialmente molto pericolose, diventando più forti.
Le parole di Nietzsche salutano la platea: “bisogna avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante”.

Ecco, infine, le categorie premiate e la classifica finale della quinta edizione del concorso. 

Trentino DOP Pinot grigio vendemmia 2021: 

1. Cantina Mezzacorona Pinot grigio “Castel Firmian” 2021; 

2. Gaierhof azienda Vinicola Pinot grigio 2021, 

3. Azienda Agricola Grigoletti Pinot grigio 2021; 

Trentino DOP Pinot grigio vendemmie 2020 e precedenti: 

1. Azienda Agricola Maso Poli Pinot grigio 2020, 

2. Cantina Mezzacorona Pinot grigio “Castel Firmian Riserva” 2020, 

3. Tenute Sajni Fasanotti Pinot grigio “Controcanto” 2020; 

Südtirol- Alto Adige DOP Pinot grigio vendemmie 2021 e 2020: 

1. Cantina produttori Bolzano Pinot grigio 2021, 

2. Nals Margreid Pinot grigio “Punggl” 2020, 

3. Cantina Produttori Colterenzio Pinot grigio “Puiten” 2020; 

Südtirol-Alto Adige DOP Kerner: 

1. Abbazia di Novacella Kerner “Praepositus 2020, 

2. Cantina Produttori Bolzano Kerner “Puntscheit” 2021, 

3. Cantina K. Martini e Sohn Kerner “Palladium” 2021; 

Trentino DOP Lagrein vendemmie 2021 e 2020: 

1. Azienda Agricola Bellaveder Lagrein “Dunkel” 2020, 

2. Cantina La-Vis e Valle di Cembra Lagrein 2021, 

3. Cantina Aldeno Lagrein 2021; 

Trentino DOP Lagrein vendemmie 2019 e precedenti: 

1. Cantina Rotaliana Lagrein “Cor-Tuta” 2017, 

2. Azienda agricola Fedrizzi Cipriano Lagrein 2018, 

3. Cantina Mezzocorona Lagrein “Castel Firmian Riserva” 2018; 

Südtirol-Alto Adige DOP Lagrein vendemmie 2021 e 2020: 

1. Cantina produttori Bolzano Lagrein “Baron Eyrl” 2020, 

2. Kornell Florian Brig Lagrein “Greif” 2021, 

3. Cantina K. Martin e Sohn Lagrein 2020; 

Südtirol-Alto Adige DOP Lagrein vendemmie 2019 e precedenti: 

1. Kellerei Girlan, H.LUM Lagrein “Sandbichler Riserva” 2018, 

2. Weingut Niklas Lagrein “Bos Taurus Riserva” 2018, 

3. Happacherhof, Istituto Tecnico Agrario Lagrein “Riserva” 2018, 3. Weingut Ferruccio Carlotto, Lagrein “Di Ora in Ora Riserva” 2019; 

Teroldego Rotaliano DOP 2019: 

1. Azienda Vinicola F.lli Dorigati “Teroldego Riserva Luigi Cru Sottodossi” 2019, 

2. Cantina Mezzacorona Teroldego “Castel Firmian” 2019; 

3. De Vescovi Ulzbach Teroldego “Vigilius” 2019; 

Premio Studenti Corso Enotecnico: 

Azienda Vinicola F.lli Dorigati “Teroldego Riserva Luigi Cru Sottodossi” 2019.