Il vino italiano a Expo 2015. Radio Bar intervista Riccardo Cotarella

News
17 febbraio 2015

Il vino italiano a Expo 2015. Radio Bar intervista Riccardo Cotarella

«Non esisterà un'altra occasione come Expo per l'Italia e il vino italiano». Radio Bar, in occasione del Cotarella Day organizzato da Ais Milano, intervista Riccardo Cotarella, Presidente del Comitato Scientifico del Padiglione Vino

Redazione

Riccardo CotarellaUn'occasione unica per l'Italia e il vino italiano. Riccardo Cotarella, in occasione del banco di assaggio organizzato da Ais Milano dedicato ai suoi vini, illustra ai microfoni di Radio Bar i punti cardine intorno ai quali ruoterà la presenza del vino italiano a Expo 2015. «Il compito del vino a Expo non è vendere vino, ma cultura del vino. Noi pecchiamo di un difetto: non sappiamo venderci e raccontarci. Non riusciamo a far sapere al mondo che siamo stati i primi a fare vino, che i nostri avi facevano vino mentre gli altri bevevano latte di capra».

Non sarà un compito semplice - «Ci vorrebbero 6 anni, faremo un sunto delle nostre potenzialità» - e secondo Cotarella per raccontare nel migliore dei modi questa grande eccellenza italiana bisogna partire dai territori, non dalle uve. «Non esiste un paese che possa vantare una diversità come la nostra. Le noste colline, tutto il nostro paese ha quanto di meglio per produrre vini di qualità. L'errore che facciamo è chiamare un vino con il nome della sua uva. Non esiste il Brunello di Montalcino ma il Montalcino Brunello, non esiste il Barolo delle Langhe ma il Langhe Barolo. È un concetto che va rivisto, altrimenti diamo generalità e non specificità ai nostri prodotti».

Per ascoltare l'intervista completa clicca qui