Premio Enozioni a Milano 2023: ecco i vincitori della V edizione

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28 gennaio 2023

Premio Enozioni a Milano 2023: ecco i vincitori della V edizione

Angela Frenda, giornalista enogastronomica del Corriere della Sera, Gabriele Gorelli, primo Master of Wine d’Italia, Angela Velenosi, storica produttrice marchigiana. Sono i tre vincitori del premio Enozioni a Milano 2023, assegnato da AIS Lombardia.

Redazione

Anche quest’anno è il Premio Enozioni a Milano a dare il via all’omonima kermesse organizzata da AIS Lombardia, che per due giorni, sabato 28 e domenica 29 gennaio, all’interno delle sale del The Westin Palace Hotel di Milano, accoglie sommelier provenienti da tutta la Lombardia, ma non solo, per partecipare a 10 masterclass, 2 banchi di assaggio e una serata dove vino e musica duetteranno insieme grazie alle note del maestro Sandro Cerino.

“Tornare a inaugurare il nuovo anno con Enozioni a Milano, il grande evento di AIS Lombardia dedicato al mondo del vino, è una grande soddisfazione per tutto il nostro gruppo di lavoro” ha dichiarato Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di AIS Lombardia. “Questa V edizione segna il definitivo ritorno alla normalità per il calendario degli eventi della nostra Associazione. Ogni anno organizzare questo appuntamento, che così tanto successo riscuote sin dalla sua prima edizione, è davvero entusiasmante: masterclass di approfondimento con vini eccezionali, banchi di assaggio di grande respiro con interpreti provenienti da tutta Italia”. 

Durante la tradizionale cena di gala, condotta e animata come sempre dalla storica madrina della manifestazione, la conduttrice televisiva Tessa Gelisio – con i piatti ideati dall'executive chef Moris La Greca, abbinati ai vini delle aziende partner della serata,  Kettmeir, Michele Calò & Figli, Frecciarossa, Gianni Doglia e Nonino, – sono stati assegnati i riconoscimenti a tre importanti personaggi del mondo del vino e della gastronomia italiana, che attraverso la loro professionalità hanno saputo comunicare con successo il vino in Italia e nel mondo: Angela Frenda (ha ritirato il premio Alessandra Dal Monte, senior editor di Cook), Gabriele Gorelli e Angela Velenosi.

Angela Frenda, napoletana, dopo la laurea in Scienze Politiche e la scuola di giornalismo, nel 1997 ha iniziato a lavorare per il Corriere del Mezzogiorno come cronista politica. Nel 2014, sempre al Corsera, fonda Cook, del quale è responsabile editoriale. Oggi, oltre a essere un noto volto televisivo è anche una delle più importanti e influenti penne del mondo gastronomico. Ha scritto tre libri, “Racconti di Cucina”, “La cucina felice” e “Ricette per Natale” (Corriere della Sera e Rizzoli). Nel 2017 ha vinto Il Premiolino per la diffusione della cultura alimentare.

La motivazione

La sua dirompente forza editoriale ha liberato la cucina dal confinato spazio distorto del luogo comune. Ricettario esistenziale della stupefazione, ogni pagina svela origami iconografici e narrativi di inesauribile ricerca, intercetta e coglie germogli creativi, alimenta culture vicine e lontane, con la geniale e rassicurante lucidità di chi sa cucinare storie per deliziare il più libero dei lettori.

Gabriele Gorelli, classe 1984, nato a Montalcino, una laurea in Lingue e un nonno produttore di vino, nel 2021 è diventato il primo italiano a potersi fregiare del titolo di Master of Wine, il 418esimo della storia del prestigioso Istituto inglese, dopo un lungo e impegnativo percorso di studi iniziato nel 2015. Oggi ha all’attivo diverse consulenze e collaborazioni sul territorio nazionale e internazionale.

La motivazione

Trasposizione liquida di una molteplicità di saperi, allegoria odorosa di luoghi esperiti, sonorità vibrante emanazione di euritmìa, il vino è folle innamoramento che presuppone abnegazione, quando si fa bruciante in noi l’ardore della sua conoscenza. Rincorrere l’intelligibilità dei suoi segreti potrebbe richiedere una vita intera. Oppure pochi istanti, chiamando lui. Il suo numero? 418.

Angela Velenosi ha fondato, insieme al marito Ercole, nel 1984 l’omonima azienda a pochi chilometri da Ascoli Piceno, nel sud delle Marche. La sfida di riuscire a raccontare il Piceno nel bicchiere sia in Italia che nei principali Paesi del mondo è stata ampiamente vinta grazie a vini di grande personalità. Oggi l’azienda produce 2.5 milioni di bottiglie non solo nelle quattro tenute di Ascoli Piceno, Castorano, Monsampolo del Tronto e Castel di Lama, ma anche nella zona di Ancarano (TE) e San Marcello (AN), tra i Castelli di Jesi.     

La motivazione

Terre a matrice ostinata quelle del Piceno, un ribollire collinare di pratiche antiche, dove un ciclico fermento di tradizione rinnova se stesso, scandito da un tempo che sembra estromesso. È qui che una donna decide di coltivare l’alba del proprio senso, al solo chiarore di una visione dagli occhi di sogno. Oggi, quella visione è diventata raggiante di orgoglio, di passione, e di un Piceno meravigliosamente ostinato.