Prezzi dell’uva alle stelle necessario rivedere i listini

News
01 novembre 2007

Prezzi dell’uva alle stelle necessario rivedere i listini

Sofferta decisione del Sindacato imbottigliatori dell’Unione Italiana Vini: costretti da pesanti aumenti alla produzione

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa dell'Unione Italiana Vini (UIV)

Un effetto tangibile della vendemmia 2007, che con i suoi poco più di 40 milioni di ettolitri sarà ricordata come la più scarsa degli ultimi 60 anni, si è già avuto: i prezzi delle uve sono schizzati al rialzo in tutte le regioni, con punte minime del 20-30% per i vini base per arrivare, nel caso delle tipologie più richieste sul mercato, anche al 100%.
Questo generalizzato movimento al rialzo coinvolgerà giocoforza anche i settori della trasformazione e dell’imbottigliamento, che si vedranno nell’impossibilità di mantenere invariati i listini.
È questo l’esito a cui è giunta l’ultima assemblea del Sindacato imbottigliatori della Confederazione Italiana della Vite e del Vino-Unione Italiana Vini, riunita presso la sede sociale a Milano.
“Se è vero che i prezzi delle uve negli ultimi anni erano calati drammaticamente, toccando un punto di non ritorno, oltre il quale il viticoltore produceva in perdita - spiega il Sindacato in una nota - è altrettanto innegabile che oggi si è arrivati in alcuni casi all’estremo opposto, con aumenti talvolta ingiustificati che coinvolgono indiscriminatamente tutte le zone di produzione e tutte le tipologie di prodotto”.
A fronte di questo - continua il Sindacato - sono ormai cinque anni che i listini dei prezzi dei vini proposti alla commercializzazione non vengono ritoccati, nonostante il settore della trasformazione e dell’imbottigliamento abbia dovuto sopportare gli aumenti costanti dei costi di produzione, quelli energetici e di trasporto”.
Dato questo insieme concomitante di fattori e dopo una ricognizione puntuale della situazione regione per regione, il Sindacato ha deliberato di rivedere immediatamente al rialzo i listini dei vini, con aumenti medi minimi nell’ordine del 20-25% per i vini base e del 10% per i vini di fascia medio-alta. La decisione assunta dall’assemblea è il frutto non di intenti speculativi, ma il necessario adeguamento minimo del settore imbottigliamento a quanto è successo e sta succedendo sul mercato delle uve e dei vini, pena l’erosione certa del profitto minimo aziendale”.
Per scongiurare il ripetersi in futuro di situazioni simili - conclude la nota del Sindacato - si ritiene fondamentale che il settore della produzione e quello della trasformazione-imbottigliamento giungano a una programmazione concordata dei prezzi quanto meno quinquennale, in modo da evitare altalene di prezzo difficili da comprendere e, per quanto riguarda gli imbottigliatori, da comunicare al mercato”.

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori