Vinitaly 2008. Guardate oltre, c'è la Lombardia!

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27 marzo 2008

Vinitaly 2008. Guardate oltre, c'è la Lombardia!

Il 2008 si preannuncia come un annata spumeggiante per la produzione enologica regionale. Le opinioni dell’assessore alla agricoltura Viviana Beccalossi e dei Consorzi di tutela alla vigilia della più importante manifestazione vinicola nazionale

Guido Montaldo

Una spumeggiante Lombardia vitivinicola, si ripropone compatta, al Vinitaly 2008.

Le novità per festeggiare e brindare sono numerose. La filiera lombarda si presenta con una nuova prestigiosa Docg, l’Oltrepò pavese metodo classico. Inoltre continua il sodalizio tra Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Veronafiere con l’ampliamento ed il restyling del Palaexpo Vini di Lombardia.

La posizione del Palaexpo fino a quest’anno, già di per sé unica e prestigiosa, si contraddistinguerà per un’immagine grafica coordinata imponente, volta a comunicare un messaggio esplicito: Guardate Oltre c’è la Lombardia!

La Lombardia è infatti rinomata per alcuni primati d’eccellenza apprezzati in tutto il mondo: la moda, il design, la Borsa, la Scala di Milano, tempio della musica più raffinata. Guardando Oltre si intravedono panorami affascinanti, che denotano una Lombardia per lo più sconosciuta, con paesaggi caratterizzati dalla presenza di rigogliosi vigneti, che dalla pianura si distendono sulle colline moreniche, circondano i laghi, salgono sulle pendici delle Alpi, lambendo la roccia in forme di viticoltura eroica.

In una fiera internazionale come il Vinitaly, l’unione fa la forza, e questo è stato compreso molto bene dai produttori di vino della Lombardia, che hanno aderito compatti in questi ultimi anni al progetto del Palaexpo.

Lo confermano i numeri, che vedono un ulteriore incremento in questa ultima edizione. La superficie lorda dedicata agli espositori è aumentata da 6000 mq. (2006) a 6390 mq. (2008), mentre le aziende partecipanti sono 168.



Viviana Beccalossi, Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia

“Vino: business per passione” è in sintesi il tema di questa edizione di Vinitaly, che apre per la Lombardia e per il suo “sistema vino” cinque giorni di fondamentale importanza, tanta è la concentrazione di eventi, momenti di confronto, degustazioni, possibilità di dare visibilità alle idee e ai prodotti.

Anche quest’anno sono certa che istituzioni, consorzi, associazioni e singole aziende della nostra Regione abbiano messo in campo una squadra che, forte dei suoi numeri e, soprattutto, della qualità espressa dai vini, saprà cogliere con il giusto spirito le occasioni rappresentate da questo evento.

Mi preme sottolineare, facendolo ancora una volta con piacere, l’importanza strategica della scelta di riunire i Vini di Lombardia in un prestigioso padiglione, il Palaexpo, che per il quinto anno rappresenterà un’unica, grande e organizzata vetrina per le nostre aziende e i loro vini. Ancora una volta, la tenacia e la lungimiranza tipiche del “fare lombardo” caratterizzeranno il nostro comparto vitivinicolo qui a Verona: un’identità, quella di ogni singola bottiglia, che è espressione del nostro territorio, il quale si conferma ai vertici della piramide della qualità e dello slancio imprenditoriale.

Fondamentale, quindi “compattare” in un unico percorso strategico la Lombardia vitivinicola, prima regione italiana per la produzione di bollicine di qualità, ma anche “Regione dalle 1000 etichette”, suddivise tra le nostre 4 grandi DOCG, le 15 DOC e le numerose IGT.

Non dimentichiamo, inoltre, come dietro l’eccellenza ci siano anche i numeri, che parlano di un vero e proprio esercito di addetti, circa 15.000, che lavorano una superficie vitata di oltre 23.400 ettari, generando produzioni medie di 1300/1500 ettolitri di vino l’anno. Vino lombardo uguale a nessuno, quindi, ma anche sistema vinicolo della Lombardia che si presenta unito, visibile e con tutti i suoi distretti di qualità ben rappresentati. Queste sono le nostre migliori credenziali per affrontare al meglio la presente edizione di Vinitaly e per entrare nel pieno dello spirito che caratterizza, anche questa volta, la rassegna e le sue numerose iniziative collaterali. Perché sia davvero la passione per il vino, e per la cultura che esso rappresenta, ad aprire spazi di crescita e incremento dei volumi di affari. A questo proposito, la Lombardia ha carte importanti da giocare”.

Il Palaexpo come ogni anno conferma il sodalizio con AIS Lombardia, che raccoglierà commenti e schede per la prestigiosa guida Viniplus mentre i visitatori potranno degustare eccellenze lombarde che la Guida ha insignito delle 4 rose camune.

Infine, ma questa sarà una grande sorpresa, il Vinitaly 2008 sarà molto probabilmente, la prima occasione per brindare con i vini di Lombardia al futuro Expo che si terrà a Milano nel 2015. Naturalmente i protagonisti del Palaexpo saranno soprattutto i vini ed i produttori lombardi riuniti nei Consorzi di tutela.



Botticino – Piccolo è bello e buono!

Il Botticino, piccola perla enologica della provincia di Brescia, festeggia al Vinitaly 2008 il 40° della nascita della Denominazione di Origine Controllata. “La filiera del Botticino si presenta al Vinitaly compatta- spiega Claudio Franzoni, presidente del Consorzio – circa il 90% delle aziende presenti sul territorio aderisce al Consorzio di tutela convinti che anche se siamo molto piccoli, l’unità faccia la forza. Piccolo è bello e soprattutto buono!”

La Qualità, con la Q maiuscola, è l’obiettivo che si è dato il Consorzio, avviando circa 10 anni fa un progetto di rinnovamento dei vigneti e delle tecnologie in cantina. Una realtà molto dinamica, anche se minuscola, che ha fatto grandi investimenti e che tiene molto alla qualità dei propri vini, applicando tra i primi in Lombardia la vigilanza con l’ausilio dell’Ente Vini bresciani.



Colli Morenici mantovani Il futuro è donna: nuovo presidente e nuovi progetti

Mille ettari di vigneto specializzato, che si estendono in tutta l’area collinare e disegnano un paesaggio armonioso con le pievi ed i castelli per formare la Strada dei vini e dei sapori mantovani, tanto che questa area viene denominata la “Toscana in provincia di Mantova”. Il 2008 è l’anno di svolta del Consorzio Vini Colli Mantovani, che si presenta con un nuovo logo, segnale della volontà di rinnovamento. “Sono tredici le aziende associate al Consorzio – spiega Chiara Stefanoni, neo-presidente – tutte di piccole o medie dimensioni e a conduzione familiare. Hanno creduto nelle potenzialità territoriali, investendo sulla qualità, puntando sul rinnovamento strutturale e tecnologico, ma sempre con attenzione al vigneto”.

L’obiettivo primario è quello di portare il territorio mantovano, attraverso un percorso che sarà lungo e impegnativo, ad avere una individualità produttiva ben connotata, acquisendo nel contempo, un posto d’onore nel panorama enologico lombardo. L’obiettivo è sicuramente ambizioso, ma questa esigenza deriva da una precisa necessità. Al momento si producono tante, troppe, tipologie di vino e questo crea confusione per il consumatore. Ma finalmente dopo tante parole e pochi fatti, dalla scorsa vendemmia è stato prodotto dalle aziende associate al consorzio un vino rosso, ora in fase di maturazione, che dovrebbe debuttare prevedibilmente nel 2010. Ancora volutamente non ne è stato divulgato il nome, ma questo vino vorrà essere il biglietto da visita che i colli mantovani useranno come presentazione e segno di distinzione al grande pubblico”.



Valcalepio: Vini e prodotti tipici bergmaschi in Piazza

Consistente la partecipazione di aziende vitivinicole bergamasche. “Come in passato – spiega il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio – gli stand dei produttori si troveranno all’interno della grande Piazza che ha sempre riscosso un enorme successo”.

Uno spazio quest’anno di 253 metri quadrati delimitato, come sempre, da gigantografie perimetrali di alcuni dei più importanti castelli della bergamasca. “E, probabilmente – ha anticipato l’enologo Sergio Cantoni, direttore del Consorzio – da pareti virtuali create con giochi di luce, che potranno essere attraversate per accedere allo spazio interno dove i visitatori avranno la possibilità di assaggiare i Vini del Colleoni in tranquillità seduti ai tavolini collocati al centro della Piazza Valcalepio o colloquiare privatamente con i produttori al loro stand”. Non sarà questa l’unica novità. “Tutti quelli che ci verranno a far visita – ha confermato il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca – avranno anche la possibilità di assaggiare, in abbinamento ai vini, le prelibatezze della Terra Orobica a partire dai salumi Ca’ del Botto che ci hanno sempre accompagnato in questi ultimi anni per arrivare ai formaggi, alla polenta, al miele, alle confetture e alla carne bovina certificata.



Una Valtellina giovane, attiva, imprenditoriale si affaccia al Vinitaly compatta!

La Valtellina aumenta di anno in anno le aziende che aderiscono al Consorzio e ciò fa ben sperare per un roseo futuro della viticoltura “eroica” della Provincia di Sondrio “All’interno del Consorzio, siamo cresciuti da 22 a 32 aziende – spiega Casimiro Maule, presidente del Consorzio - sono nate cantine dirette da giovani e molto giovani, come le Strie, I Dirupi e la Cooperativa di Triasso, che hanno investito e creduto nel vino e nel territorio valtellinese. Sta avvenendo quel ricambio generazionale che ci eravamo augurato qualche anno fa, anche all’interno delle aziende storiche, come Fay, Pellizzati Perego, Nera, famiglie da sempre radicate alla terra che continuano con un coraggio da leoni a coltivare “eroicamente” la vite in Valtellina.

Quasi tutte le aziende oggi rinnovando vigneti, cercano di accorpare (riunire) piccole, piccolissime proprietà per farne vigneti moderni, intelligenti, con la miglior selezione clonale di Nebbiolo. Questa Valtellina giovane, attiva, imprenditoriale si affaccia oggi al Vinitaly compatta!”

Proprio in questa occasione la Valtellina agroalimentare si presenterà unita in “multiconsorzio” per promuovere e far conoscere i prodotti del territorio. “Valtellina c’è più gusto” è una società nata grazie agli sforzi degli organismi che tutelano i prodotti tipici di Valtellina e Valchiavenna, mantenendo ciascuno la propria identità, e che hanno deciso di unire le forze e di condividere un percorso comune.



Capriano del Colle Doc un “laboratorio a cielo aperto”

“Una realtà emergente – spiega Angelo Divittini, agronomo che collabora con il Consorzio di Tutela – un vero e proprio vigneto-laboratorio, che interessa 300 ettari vitati, in completo rinnovamento. Di questi almeno 100 sono già stati rinnovati con modelli di viticoltura razionale e moderna atta a produrre una qualità del vino elevata. La vocazione di questi terreni è favorevole ai vitigni a bacca rossa, ma con il Trebbiano di Lugana si stanno ottenendo importanti risultati qualitativi.

Contribuisce in modo determinante ai profumi delicati floreali al gusto secco, sapido e strutturato, rendendo. Il Capriano del Colle adatto ad antipasti e piatti di pesce e carni bianche. Nella tipologia Frizzante il Bianco di Capriano si scopre come vino dissetante fresco e piacevole.



Valcamonica - L’eccellenza dei vini camuni

Dopo l’esordio avvenuto durante il 2007, il Consorzio Valcamonica Igt, si presenta all’attuale Vinitaly con un proprio stand, per offrire ai visitatori la possibilità di conoscere gli affascinanti vini di montagna abbinati ai formaggi e ai prodotti tipici della valle più grande della provincia di Brescia.

Fino al 1998 il vino prodotto veniva sostanzialmente destinato all’autoconsumo, mentre dal 2006 numerose cantine hanno iniziato a produrre vino in bottiglia destinato alla commercializzazione. L’estirpo dei vigneti si è completamente arrestato mentre numerosi terrazzamenti sono stati recuperati attraverso la ricostruzione dei muretti a secco di sostegno, strade agricole ormai abbandonate sono ritornate ad essere transitate dai trattori. Il risultato è, oltre agli indubbi benefici nella prevenzione di dissesti idrogeologici, un lento cambiamento del paesaggio della media e bassa Valcamonica col recupero dei valori autentici del vino: lavoro, territorio, originalità, biodiversità e tradizione, di cui i vigneti di montagna sono una delle più alte e nobili espressioni, diventando straordinari monumenti al lavoro dell’uomo. La base ampelografica che dà origine al Valcamonica bianco è Riesling Renano, Incrocio Manzoni e Muller Thurgau; mentre per il vino Valcamonica rosso è Marzemino e Merlot. I vini della Valcamonica sono stati riconosciuti ad Indicazione geografica tipica con decreto del 2003, mentre nel 2004 veniva costituito il Consorzio Volontario per la tutela.



Vinitaly 2008: riflettori puntati sul pinot nero dell’oltrepò

Protagonisti del grande Banco d’Assaggio consortile saranno l’Oltrepò Pavese Pinot nero in rosso e l’ Oltrepò Metodo Classico, anche nella versione Rosé.

Per l’Oltrepò Metodo Classico si tratterà di un vero e proprio battesimoessendo il Vinitaly la prima manifestazione di carattere internazionale che ospita le bollicine dell’Oltrepò dopo il riconoscimento della Docg. Oltre alla Docg che ne conferma la validità, sono anche i numeri a rafforzare il messaggio del Pinot nero dell’Oltrepò: 2.200 ettari coltivati con il “nobile vitigno”, 2 milioni di bottiglie di Metodo Classico prodotte ogni anno, con la prospettiva di raddoppiarne la produzione nel 2010. E con un’attenzione particolare al Rosé, frontiera “riscoperta” del vino italiano che, nel Metodo Classico, trova una delle sue espressioni più eleganti ed emozionalmente suggestive. In occasione del Vinitaly, gli estimatori del Pinot nero prodotto in Oltrepò avranno anche modo di acquisire le indicazioni contenute in un apposito opuscolo che sintetizza la storia del Pinot nero in uno dei territori più vocati alla sua coltivazione nel panorama italiano e internazionale, fornendo anche informazioni tecniche, il testo dei Disciplinari di produzione, dati statistici e un anticipo della pubblicazione “Manuale per la coltivazione del Pinot nero in Oltrepò Pavese”, realizzata dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese anche con il contributo della Fondazione Cariplo di Pavia. Il testo, coordinato dal prof. Attilio Scienza e redatto da docenti e ricercatori dell’Università di Milano, da agronomi di Ager – Agricoltura e Ricerca, e dallo staff tecnico del Consorzio, sarà pubblicato a giugno, dopo due anni di studi e ricerche. Oltre allo stand del Consorzio, grande l’impatto anche a livello quantitativo delle Aziende dell’Oltrepò presenti a Vinitaly 2008: saranno infatti 55 gli stand aziendali che proporranno i vini che sono l’identità del territorio.



L’ imponente presenza della Franciacorta

Anche quest’anno la Franciacorta si presenta con rinnovata grinta, tante novità e la consapevolezza di essere il testimone incontrastato delle migliori bollicine d’Italia. Una denominazione, quella della Franciacorta, in grado di rappresentare l’eccellenza di un territorio e del suo prodotto e di essere ormai incontrastato esponente di punta di uno stile unico e inimitabile e di una qualità superiore. Dunque, 42 aziende, delle quali 5 per la prima volta, occuperanno i 900 metri quadrati del consorzio di tutela del padiglione Lombardia contro i 770 i metri quadrati dello scorso anno.

Questo significativo, costante incremento a ogni edizione del Vinitaly, è ancora un modo per raccontare quanto stia accadendo nell’area di produzione vitivinicola della Franciacorta che nel 2007 con 8.367.000 bottiglie messe sul mercato, ha registrato un ulteriore record di incremento della commercializzazione del 24 per cento rispetto ai 6.720.972 di bottiglie commercializzate nell’anno 2006. Questo grande impulso al consumo di Franciacorta, distribuito in modo costante durante l’intero arco dell’anno, testimonia il riconoscimento al Franciacorta come prodotto per tutte le stagioni e per tutte le occasioni. “Si tratta d’un risultato –sottolinea Adriano Baffelli, direttore del Consorzio- che premia il grande lavoro, gli sforzi e gli investimenti dei produttori che nel 2007 hanno ulteriormente incrementato di oltre 200 ettari i terreni rivendicati alla Docg, rispetto ai 1908 del 2006, distribuiti su 343 aziende (tra viticoltori e imbottigliatori) del territorio”.



Garda Classico, un Vinitaly in rosa all’insegna del Chiaretto

Sarà il Chiaretto a dominare la scena della partecipazione del Consorzio Garda Classico all’edizione 2008 di Vinitaly: un vino ricco di potenzialità, che sta riscontrando un interesse sempre crescente sui mercati sull’onda di un trend nuovamente favorevole alle tipologie rosate. L’idea del Consorzio è quella di offrire a visitatori ed addetti ai lavori la possibilità di approfondire la conoscenza delle caratteristiche di questa autentica esclusiva enoica della riviera bresciana del Garda, anche tramite un abbinamento a tutto campo con i sapori e la cultura gastronomica del territorio.

Il Garda Classico presenterà inoltre la sua nuova immagine istituzionale, legata a doppio filo al nuovo progetto di comunicazione strategica “Il vitigno e il territorio” approvato in dicembre dal Consiglio di Amministrazione del Consorzio del Garda Classico e fatto proprio all’unanimità dalla assemblea dei soci.

Un piano pluriennale estremamente articolato, che ha come obiettivo quello di evidenziare e valorizzare le caratteristiche di territorialità dei vini prodotti nel territorio del Garda Classico, e che prevede una nuova strategia sintetizzata oggi dallo slogan “Mettiamo l’accento alla Valtènesi”.

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