72 nuovi Sommelier!

Cresce il gruppo di Sommelier della Delegazione Ais di Como. Sono 72 i neo sommelier che hanno appena ritirato l'ambito Tastevin nella storica Cantina Berlucchi in Franciacorta

Marco Misitano

43 lezioni in tre livelli, una visita in cantina, 130 vini degustati, due prove di autovalutazione intermedia, la cena didattica finale e poi due giorni di esame, scritto ed orale.

Sono i numeri del corso di abilitazione per Sommelier AIS, uno slalom fra le 74 DOCG e 330 DOC italiane ma senza dimenticare i vini esteri, un percorso intenso che dura poco più di un anno per conoscere e saper valutare, comunicare ed abbinare il vino e cibo. E, alla fine, fregiarsi dell’ambito titolo di Sommelier.

Sono stati appena più di un centinaio gli iscritti al primo livello del corso ed in ottantotto alla fine del percorso hanno affrontato la due giorni dell’esame all’inizio dell’anno. Un percorso affascinante, un esame articolato che spazia dalla viticoltura all’abbinamento cibo-vino, passando per i vini di tutto il mondo, senza trascurare bollicine, birre e distillati.

I candidati comaschi non si sono fatti scoraggiare ed hanno usato ogni ritaglio di tempo per studiare, degustare, confrontarsi, e arrivare preparati all’esame.

NuovoSommelierAISCOMO

Paolo Vismara, Direttore del Corso è soddisfatto “vediamo un interesse crescente al mondo del vino; nella area comasca ed anche dal Canton Ticino sono in tanti ad iscriversi ai corsi, la maggio parte giovani. Semplici appassionati alla ricerca dell’approfondimento e persone collegate al mondo del vino o della ristorazione” e sottolinea come per la delegazione sia importante seguire i corsisti dall’inizio alla fine del percorso. E continua “Cerchiamo di metterli a loro agio in modo che il corso sia piacevole. Li aiutiamo cercando di andare incontro alle loro esigenze e facendo loro capire come pianificare il lavoro di preparazione all’esame: la semplice presenza al corso non è sufficiente! E mi sembra che in delegazione si stia facendo un buon lavoro, viste le buone percentuali di promossi degli ultimi esami.

Sono 72 i nuovi sommelier della delegazione di Como che oggi ritirano l’ambito Tastevin alla cerimonia di consegna dei diplomi che, come vuole la tradizione, si svolge in Franciacorta presso la storica Cantina Berlucchi.

A qualcuno di loro abbiamo rivolto loro qualche domanda, alla fine dell’esame. Alcuni sono professionisti della ristorazione, altri sono semplici appassionati. Tutti sono entusiasti del percorso fatto e consiglierebbero il corso ad un amico.

Per Lorenza, dirigente farmaceutica, “la parte più interessante del percorso è stato il secondo livello, le zone ed i vitigni”, e sono in tanti ad essere d’accordo che la panoramica sui vini italiani e del mondo che costituisce la parte centrale del percorso è stata quella accattivante. Per Michele, docente universitario, è stato lo studio dell’abbinamento cibo-vino la parte più interessante, e non è l’unico a pensarla così. Marilena e Luana, che operano nella ristorazione, fanno fatica a individuare un singolo argomento di interesse “gli argomenti sono tutti estremamente interessanti non posso sceglierne solo uno!” dice una, “Ce ne sono molteplici…Spumanti, la Francia, Viticoltura,i vini passiti, e tanti altri ancora…” fa eco la compagna di studi.

Altri sono rimasti affascinati da tutto il processo “Sapere come dalla barbatella si arriva alla bottiglia tappata e pronta”, suggerisce qualcuno.
È stata dura ma entusiasmante” ci racconta Valentina, impiegata in una azienda di moda, “La parte più difficile è stato ricordare tutte le DOC e DOCG, anche se sono contenta di averlo fatto, difficilmente le dimenticherò!” ed ancora “L’abbinamento cibo-vino è stata la parte più entusiasmante, mi si è aperto un mondo!”.

La figura del Commissario d’esame mette sempre un po’ di soggezione; “per me la parte più difficile è stata la degustazione di fronte al commissario”, ricorda Lorenza ma poi ammette la gioia nel sentire l’esaminatore dirle che è diventata Sommelier!

E ora? Diventare Sommelier è un punto di arrivo o di partenza?Non si finisce mai di imparare e non mi fermerò qui” dice Luana, ed anche tutti gli altri sono concordi, anche per lo spirito di gruppo che si è creato. Per Paola, impiegata in una agenzia immobiliare, “L’obiettivo è proseguire e mantenermi aggiornata”. Altri fanno il coro di voler “Partecipare a qualche Master” o “seguire le degustazioni proposte dalla delegazione”.

Qualcuno punta ancora più in là, consapevole di farlo “Mi piacerebbe diventare relatore ai corsi AIS, anche se so che sarà lunga…” !

Una cosa è certa, a tutti i neodiplomati, motivazione e passione per il vino non mancano. E noi della delegazione siamo orgogliosi aver consegnato tastevin e diploma a persone così piene di entusiasmo!

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