Arte vino. Il mito di Maleo si rinnova

Racconti dalle delegazioni
01 settembre 2007

Arte vino. Il mito di Maleo si rinnova

La serata inaugurale a Villa Trecchi con nove vini di eccellenza e una personale dello scultore cremonese Priori

Marzia Pinotti

Maleo non finisce mai di stupire. Paesino adagiato nella Bassa Lodigiana, abitato da poche migliaia di anime, fu sorprendentemente sotto i riflettori della mondanità quando attori, cantanti, politici e giornalisti per anni attraversarono l’Italia solo per raggiungere nella “periferia dell’Impero” (tale dovette sembrare Maleo a chi era abituato ai fasti romani e milanesi) il piccolo ristorante di un uomo di grande competenza enogastronomica.

Quell’uomo era Franco Colombani, figura di riferimento per l’AIS, prematuramente scomparso anni or sono ma indimenticato nella memoria e nel cuore dei tanti che l’hanno conosciuto.

Dopo molti anni Maleo è tornata a stupire nel 2005 con una manifestazione che, per quanto ardita e originale, è stata coronata da un enorme successo. Ardita perché “Arte

Vino” coniuga in uno stesso spazio espositivo di grande prestigio due espressioni dell’arte

contemporanea che apparentemente hanno poco in comune ma che in realtà condividono

tre aspetti importanti: la passione, l’ispirazione artistica e l’interpretazione. Originale perché in rare occasioni i capolavori dell’enologia italiana vengono affiancati a opere di artisti del calibro di Picasso, Braque e Mirò. Artefici di questo sorprendente progetto sono Giulio Castelvecchio, figura appassionata della sommelierie italiana, e Tino Gipponi, appassionato d’arte, sostenuti non solo dall’amministrazione locale nella persona di Peppino Maggi (Assessore al Bilancio e al Personale) ma anche dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Lodi e dal Parco Adda Sud. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione si è tenuta come ogni anno nel secondo e nel terzo weekend di giugno (15-16-17 e 22-23-24) nella splendida cornice di Villa Trecchi, che attualmente è sede della Scuola “Aldo Moro” ma che probabilmente in futuro, come ci ha anticipato l’Assessore Maggi, diventerà sede del Comune e teatro di manifestazioni culturali. “Dopo il successo della scorsa edizione” ha continuato Maggi, “che ha visto affluire più di diecimila visitatori in soli sei giorni di manifestazione, ci siamo resi conto che conciliare le nostre esigenze organizzative con quelle della scuola diventa ogni anno più difficile e finisce inevitabilmente per limitare le straordinarie potenzialità della villa al breve periodo delle vacanze estive.”

Quest’anno il programma di “Arte Vino” prevedeva una personale dello scultore cremonese Priori, una mostra di grafica internazionale di tutti i mostri sacri del Novecento e, al banco d’assaggio allestito nelle cantine della Villa, i vini di ben sessantotto aziende italiane. “Le cantine sono venute alla luce da poco,” ci ha raccontato Maggi con orgoglio, “prima erano invase dal fango ma poi, quando finalmente le abbiamo ripulite, è ritornato alla luce il loro antico splendore, le tre navate, il mattone a vista, le nicchie alle pareti, le volte a botte, il pavimento in terra battuta, e lì ci è venuta l’idea di riportare in vita questi luoghi restituendoli al pubblico nel loro significato più autentico.” “In fondo” ha aggiunto Castelvecchio “nel loro passato avevano ospitato bottiglie prestigiose, perché non dovevano ospitarle anche oggi? Credo che sia molto importante dare la possibilità agli appassionati del vino di scegliere una bottiglia tra le molte in degustazione e di gustarne un calice in una simile cornice”.

Ma a Villa Trecchi non c’è solo vino. “Nostra ambizione” riprende l’Assessore Maggi,

“è che i visitatori scendano nelle cantine, scelgano uno tra i tanti vini strepitosi che Giulio

ha selezionato per noi e poi lo apprezzino davanti ai capolavori che ogni anno Gipponi

riesce ad accaparrarsi per la mostra. Questo sì che è far rivivere alla villa gli antichi fasti!”

Giovedì 14 giugno, dopo un temporale estivo che ha rinfrescato l’aria e rinverdito le fronde

degli alberi secolari che circondano la villa, in occasione dell’inaugurazione si è svolta la serata di gala. Dopo una breve conferenza stampa nel salone di ingresso, le autorità hanno aperto ufficialmente la mostra di grafica internazionale e la personale di Priori, presente in sala, con una presentazione appassionata della Professoressa Azolini, esperta d’arte, che ha illustrato sapientemente l’opera dello scultore attraverso

il susseguirsi delle correnti novecentesche. Al termine il pubblico presente è sciamato tra acqueforti e carboncini nelle sale adiacenti per poi trasferirsi nelle cantine della villa, dove nella navata centrale era stata allestita la degustazione di nove vini accompagnati da piatti in abbinamento.

Davanti a un pubblico attento sono stati presentati e commentati, uno a uno, due spumanti metodo classico, un Franciacorta P.R. Brut (Monte Rossa) e il Berlucchi Cuvée Imperiale Vintage 2001 (Guido Berlucchi), due straordinari bianchi friulani, il Collio Bianco Molamatta 2006, di Marco Felluga, e il Vintage Tunina 2005, di Silvio Jermann, quattro rossi importanti, un Pinot Nero (Monferrato Magnum 2004, di Paolo Saracco), un Brunello (Campogiovanni Magnum 2001, dell’Azienda S. Felice), un Nero d’Avola in purezza (Nerobaronj 2001, di Gulfi) e un Amarone della Valpolicella (Premio 2003, di Santi). Dulcis in fundo, è proprio il caso si dirlo, è stato servito un vino da dessert, il Remember 2003 (Podere Rocche dei Manzoni) difficile da dimenticare a cominciare dal colore, un rosa antico di una bellezza commuovente.

Ha guidato la degustazione su invito del comitato organizzatore l’ex campione del mondo dei sommelier Giuseppe Vaccarini.

In sala, oltre alle autorità presenti (il Sindaco di Maleo, l’Assessore regionale Massimo Zanello e l’Assessore provinciale Mauro Soldati) c’era anche la Delegazione AIS di Lodi nella persona del delegato Carlo Milani e di alcuni sommelier che, in divisa di servizio, hanno prestato alla serata competenza e professionalità, affiancati da giovani volontari della Pro Loco.

“Avevamo già avuto un primo contatto l’anno scorso,” ha dichiarato Milani, “quando la nuova delegazione si era appena formata e così, quando alcuni mesi fa Castelvecchio ci ha chiesto di collaborare all’iniziativa, abbiamo aderito con entusiasmo. Non potevamo mancare a un simile appuntamento. In un certo senso, è stato un passo obbligato sul nostro cammino, visto il ruolo che intendiamo assumere nel territorio.”

Non un traguardo, dunque, ma un passo ulteriore in quella naturale evoluzione che ha

portato nel giro di un anno all’organizzazione dei tre livelli di corso e di numerose serate di degustazione. “Sono orgoglioso” ha aggiunto Milani, “che proprio stasera venga sancito il sodalizio tra “Arte Vino” e AIS. Certo, per la Delegazione è importante avere una maggiore visibilità, non lo nascondo, ma sono convinto che per noi non essere qui stasera sarebbe stato del tutto innaturale.”

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