Champagne Bollinger, che serata!

Racconti dalle delegazioni
21 febbraio 2025

Champagne Bollinger, che serata!

Lo scorso 14 febbraio, presso la sede di AIS Brescia, Nicola Bonera ha guidato una speciale degustazione con 5 fra le etichette più rappresentative della famosa Maison

Angela Amoroso

Nel giorno in cui si celebra l’amore in ogni sua forma, la delegazione di AIS Brescia ha realizzato una brillante serata dedicata alla Maison Bollinger e lo ha fatto avvalendosi dell’esperienza e della grande conoscenza della materia di Nicola Bonera. Sala gremita in Via Triumplina: tanti i partecipanti che hanno risposto presente all’evento, confermando ancora una volta l’interesse a scoprire e degustare le bollicine d’Oltralpe.

Storia della Maison

Nata nel 1829, l’azienda è stata diretta dalla famiglia Bollinger dagli esordi sino agli anni 2000 per poi essere affidata esternamente a partire dal 2007.
Storica Maison in Champagne, fu proprio Madame Elisabeth Bollinger a creare la cuvèè Bollinger R.D. ovvero “Récemment Dégorgé”, di recente sboccatura. La prima annata risale al 1967, quando Madame “Lily”, come la chiamavano gli amici, decise di lanciare sul mercato una riedizione del Bollinger Vintage 1952, dove riedizione stava a significare che lo champagne era rimasto sui lieviti molto più a lungo dell’originale, tutto questo in un periodo in cui il concetto di “dégorgement tardi”’ era quasi sconosciuto. La Maison vanta anche una propria tonnellerie: sono circa 3500 le botti di rovere che vengono utilizzate per fermentare i propri vini. 

Vigneti e territorio

I 179 ettari vitati di proprietà vengono impiegati per realizzare l’80% della produzione totale dell’azienda che si aggira intorno ai 2 milioni di bottiglie l’anno. I vigneti sono composti per l'85% da Grand cru e Premier cru e sono coltivati in 7 areali separati: Avenay, Tauxières, Louvois e Verzenay per il pinot nero – che da solo conta circa il 60% dell’intera produzione vitivinicola - intorno alla Montagne de Reims e Cuis per lo chardonnay e infine sulla Côte des Blancs e Champvoisy nella Vallée de la Marne per il meunier. Grande attenzione viene riservata alle piante e alla loro vitalità attraverso trattamenti e cure svolte con meticolosità; palese l’importanza che riveste il pinot noir per la Maison, carattere distintivo degli Champagne firmati Bollinger, vitigno predominante in tutte le etichette e pilastro dello stile creato negli anni. Dell’intera proprietà viticola, inoltre, ben due appezzamenti, che si trovano ad Aÿ, vennero risparmiati dalla fillossera: da queste viti franche di piede, salvaguardate ancora oggi con estrema cura e lavorate esclusivamente a mano, si ottiene la cuvée Vieilles Vignes Françaises. 

Grandi formati e assemblaggi

Un'altra caratteristica distintiva è la presenza di numerose bottiglie di grandi formati all’interno della cantina sotterranea: Magmum e Jeroboam di diverse annate, conservate per un periodo medio che va dai 7 ai 15 anni, rappresentano per Bollinger un vero tesoro. Si parla di un patrimonio di circa 700 mila bottiglie le quali, a loro volta, diventeranno preziosi vini di riserva per creare assemblaggi che spaziano fra le 7 e le 9 annate differenti, dando vita ad etichette con un’identità ben riconoscibile, struttura e carattere.

La degustazione

Champagne Brut s.a. Special Cuvée
60% pinot nero, 25% chardonnay, 15% menieur

Composta per oltre l'85% da Grands Crus e Premiers Crus, è dalla Special Cuvéè che parte la nostra degustazione, etichetta che rappresenta la Maison da oltre 100 anni. Uno champagne non millesimato prodotto con uve provenienti quasi totalmente dalla vendemmia dell’anno; nella cuvèe entra dal 5 al 10% di vini di riserva, risultato di una prima fermentazione in botti di rovere, conservati separatamente per cru, vitigno ed annata, per un periodo che va da 5 a 12 anni in magnum tappate con sughero (altra specificità della Bollinger). Matura 36 mesi sui lieviti, il dosaggio è tra i 6 e i 7 grammi di zucchero per litro.
Con il suo dorato intenso lascia intendere la notevole presenza di pinot nero che emerge maggiormente al naso: sentori di noce e frutta a guscio, una florealità ancora presente, una frutta matura e una leggera nota ossidativa: nell’insieme una bella complessità aromatica. In bocca è cremoso e nel finale chiude con una tendenza amaricante; anche al palato si percepisce il predominio del pinot nero rispetto alla poca presenza del menieur. Un vino dotato di forza e grande ricchezza ma al contempo anche di una bella leggerezza.

Champagne Brut Rosé s.a.
62% pinot nero, 24% chardonnay, 14% menieur

Con il suo colore vivace e le sue bollicine fini e persistenti, esprime già alla vista grande piacevolezza. Al naso sono molto presenti i piccoli frutti rossi come ribes e fragoline di bosco ma anche note di ciliegie e di viola; si aggiunge un sentore speziato molto piacevole e torna una nota un po’ ossidativa. Al palato è molto asciutto nonostante i suoi 8 grammi di zuccheri per litro, il tannino ha una bella presenza e una notevole persistenza: un tocco pungente che rimanda in maniera netta alla sua componente preponderante di pinot nero. Un rosé di grande carattere ed eleganza.

Champagne Brut PN AYC 18
100% pinot nero

Il pinot nero utilizzato per realizzare questa etichetta proviene per il 47% da Aÿ e per il 53% da Verzenay, Avenay val d’Or e Tauxières. Sosta 48 mesi sui lieviti, la sboccatura è del 2023.
Annata 2018 per il vino base – annata con grande acidità che si ritrova nel vino – con all’interno vini provenienti dalle Magnum di riserva, la più vecchia delle quali risale al 2009. Al naso le note vegetali sono molto evidenti così come i sentori di erbe aromatiche; ben distinguibile anche una componente agrumata mentre la nota ossidativa è maggiormente presente. In bocca è stimolante, non molto rotondo ma piuttosto perentorio: chiude dritto, stretto, assottigliato. Uno champagne che, sostando un anno in più sui lieviti, diventerebbe molto più piacevole. Grande freschezza e profondità.

Champagne La Grande Année Brut 2014
61% pinot nero, 39% chardonnay

La Grande Année 2014 è un assemblaggio di 19 cru, il pinot noir è quello di Aÿ e Verzenay mentre lo chardonnay proviene da Chouilly e Oiry. Sosta 68 mesi sui lieviti, fermenta in botti di rovere francese di circa 20 anni; la sboccatura è del 2021, il dosaggio zuccherino di 8 grammi per litro.
Le sue note fumose si confondono e si mescolano con quelle di pasticceria fra cui spicca il sentore burroso; c’è quasi dell’umami con una sensazione di acciughe e molta mineralità con rimandi olfattivi che ricordano la cenere e lo zolfanello. In bocca è asciutto ed elegante con una leggera nota agrumata di mandarino; l’effetto tannico, presente ma non invadente, deriva sicuramente dal vitigno ma potrebbe essere attribuito anche all’acido malico. In equilibro fra la classicità dello champagne simbolo della Maison ma con una delicata acidità che lo caratterizza e lo identifica, un’effervescenza fine e intesa e una sapidità misurata.

Champagne Extra Brut R.D. 2008
71% pinot  nero, 29% chardonnay

“Tutti gli R.D. sono stati La Grande Année, ma non tutte La Grande Année saranno R.D.”
L’assemblaggio comprende 18 cru, principalmente Aÿ e Verzenay per il Pinot Nero e Le Mesnil-sur-Oger e Cramant per lo Chardonnay. Sosta 175 mesi sui lieviti, la sboccatura è del 2023, il dosaggio zuccherino molto basso: 3 grammi di zucchero per litro che gli permette di essere definito Extra Brut. I sentori tostati - che oggi definiremmo empireumatici - si uniscono a quelli minerali e di pasticceria; note quasi ferrose e terrose ci portano a pensare che questa bottiglia è fin troppo giovane e meriterebbe di essere stappata fra qualche anno per essere apprezzata nella sua massima espressione perché presenta un enorme potenziale che già si intravede.