Champagne Lallier. La Maison dal cuore italiano

Racconti dalle delegazioni
09 novembre 2022

Champagne Lallier. La Maison dal cuore italiano

È stata la prima Maison francese a essere stata acquisita da un brand italiano. A Monza l’incontro con Lallier, una serata di approfondimento insieme a Fiorenzo Detti e Alessandro Pitanti

Elio Molteni

Da una parte uno dei gruppi multinazionali operanti nel settore del beverage più noti al mondo, dall’altro una Maison con più di 100 di storia alle spalle e che sta vivendo un periodo di pieno rilancio e sviluppo a livello internazionale. Lo scorso 20 ottobre la sede di AIS Monza ha ospitato la presentazione degli champagne Lallier, azienda recentemente acquisita nel 2020 da Campari. 

La serata, condotta da Fiorenzo Detti, sommelier di lungo corso e già delegato di AIS Milano prima e poi presidente di AIS Lombardia per due mandati sino al 2018, ha visto anche la partecipazione di Alessandro Pitanti, Rare Activator di Campari. 

Le tappe principali della storia di Lallier

Lallier è stata fondata da René Lallier nel 1906 ad Aÿ, uno dei 17 villaggi classificati come Grand Cru in Champagne. Considerato uno dei più prestigiosi villaggi di tutta la regione – i “Vins d’Aÿ” erano noti ben prima della nascita del méthode champenoise, citati da Plinio il Vecchio – Aÿ è situato nella famosa zona della Montagne de Reims, indiscussa capitale del pinot noir. 

Nel 1996 René-James Lallier, nipote del fondatore, insieme al fratello e Francis Tribaut, già consulente in altre importanti maison, inizia un’opera di ristrutturazione e modernizzazione delle cantine sotterranee. Ed è proprio a Francis Tribaut che, nel 2004, René-James cede Lallier, grazie anche al rapporto di fiducia che si era nel frattempo instaurato.  La trasformazione condotta da Tribaut, porta all’inaugurazione nel 2012 della nuova cantina operativa e logistica ad Ogier, nella Côte des Blancs.   

Nel 2020 Campari acquisisce l’80% di Lallier, mentre a Tribaut rimane il 20%. Con l’avvento di Campari, nel 2021 viene nominato come Direttore Generale e Chef de Cave Dominique Demarville. Con un passato in Mumm, Veuve Clicquot e Laurent Perrier,  Demarville ha come obiettivo quello di posizionare i vini Lallier al vertice della produzione di champagne a  livello internazionale.

Oggi l’azienda produce complessivamente circa 700.000 bottiglie, delle quali oltre la metà è rappresentata dalla serie R (Riflessioni). Fra le peculiarità degli champagne Lallier, l’utilizzo per le proprie cuvée  solo di chardonnay e pinot noir, la fermentazione malolattica parziale e l’utilizzo di propri lieviti.  

La degustazione

R-18

La serie R (Réflexion), è il progetto che secondo Lallier interpreta al meglio i vini di una determinata annata. R-18 è prodotto con una cuvée di chardonnay (44%) e pinot noir (56%). Dosaggio 8g/l, 36 mesi sui lieviti, sboccatura nel novembre 2021. 70% vini derivano dalla vendemmia 2018, 30% vini di riserva (2017, 2016, 2014).

Cristallino, dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, perlage fine, persistente e con bollicine numerose, al naso invoglia all’assaggio grazie ad un ventaglio di profumi che ricordano i fiori freschi e la frutta gialla, oltre ad una piacevole nota agrumata, accompagnata da un sentore di lieviti appena pronunciato. Al palato è caratterizzata da un’ottima freschezza. Abbinamento: crudità di mare, aperitivi e piccoli fritti. 

Blanc des Blancs

Il Blanc de Blancs è ottenuto al 100% con il vitigno chardonnay, ed è prodotto solo da vigneti classificati Grand Cru. Il 60% delle sue uve è coltivato ad Aÿ, storico terroir dedicato al pinot noir, mentre il resto proviene da parcelle della Côte des Blancs (Avize, Cramant e Oger). Dosaggio 7g/l, dai 36 ai 48 mesi sui lieviti, sboccatura gennaio 2021.

Anche il Blanc de Blancs si presenta cristallino, di colore giallo dorato e con un perlage fine, persistente e intenso. Al naso si avverte una nota di lieviti “gentili”, dei sentori di pan brioche, fiori freschi e una nota agrumata di grande incisività. Al palato è avvolgente e invita al riassaggio. È un vino elegante abbinabile all’aperitivo, perfetto con secondi di mare anche alla brace, con pesci in salsa e con fritture.

Blanc de Noir 

Ottenuto al 100% con il pinot noir, proviene da vigneti classificati 100% Grand Cru della Montagne de Reims ad Aÿ e Verzenay. Dosaggio 7g/l, da 48 a 60 mesi sui lieviti; vendemmia 2016 e sboccatura settembre 2020,  80% vini della vendemmia d’annata, 20% vini di riserva.

Il colore è giallo dorato, il perlage è fine, persistente e intenso tanto da lasciare quella piacevole corona di bollicine intorno al vetro che svanisce poco dopo lasciando spazio all’analisi olfattiva. Al naso è elegante ma con una struttura più evidente rispetto al Blanc de Blancs, con richiami di lievito, vaniglia e frutta gialla. In bocca vengono confermate le aspettative percepite al naso, freschezza, sapidità e quella nota secca e piena, tipica del pinot nero che rende la beva particolarmente invitante.

Grand Rosé

Pinot noir e chardonnay svolgono una macerazione a caldo con l’obiettivo di estrarre colore senza rilasciare tannini; viene definita dall’azienda a “millefeuille”, poiché alterna uno strato di uve a bacca bianca ad uno a bacca nera. L'assemblaggio si svolge in primavera prima della presa di spuma e dell'affinamento in bottiglia per un minimo di 3 anni. Il vino è ottenuto da una cuvée di chardonnay (35%) e pinot noir (65%). Dosaggio 8g/l, 100% Grand Cru di Aÿ, Verzenay, Oger et Cramant, minimo 36 mesi sui lieviti, sboccatura ottobre 2021, 92% vini della vendemmia 2018, 8% vini di riserva.  

Cristallino, dal colore rosa tenue, perlage sempre fine, persistente ed intenso, al naso presenta una nota di fiori freschi, frutti di sottobosco, una leggera nota agrumata, una vena di vaniglia, spezie dolci. In bocca trasmette una piacevole sapidità leggermente superiore rispetto alla freschezza, una nota piacevolmente ruvida e ancora una volta un bouquet estremamente elegante. 

Millesimè 2012

Il 2012 sarà ricordato come un anno molto difficile a causa delle gelate invernali e primaverili e dei violenti temporali estivi. Nonostante questo , le poche uve portate in cantina sono state di ottima qualità. Il vino è ottenuto da una cuvée di chardonnay (35%) e pinot noir (65%). 100% Grands Cru della Côte des Blancs, dosaggio 8 g/l, 96 mesi sui lieviti, sboccatura luglio 2021. 

All’esame visivo si nota una limpidezza cristallina, una bellissima tonalità dorata, un perlage fine, persistente e intenso. Al naso si avverte chiaramente l’ampia permanenza del vino sui lieviti Lallier, e l’eleganza dello chardonnay combinata dalla struttura del pinot noir. Sentori di pasticceria, di lieviti, di frutta tropicale, agrumi si avvertono appena portato il calice al naso. In bocca risalta subito il bilanciamento tra acidità e sapidità, e la rotondità, che si traducono in una voglia di riassaggio continuo. È un vino che proprio per la sua lunga permanenza sui lieviti può durare a lungo ed evolvere nel tempo. 

Ouvrage

Ouvrage rappresenta il top di gamma per Lallier. È una cuvée che nasce dall'unione di parcelle Grand Cru di Oger (Côte des Blancs) e Aÿ (Montagne de Reims). 100% pinot noir, dosaggio 4g/l (Extra Brut), 60 mesi sui lieviti, sboccatura gennaio 2021, 80% vini della vendemmia d’annata, 20% vini di riserva. 

Crsitallino quasi brillante, si presenta con un colore dorato molto lucente, un perlage fine, fitto e spuma compatta e persistente.  Al naso presenta una grande eleganza, complessità e persistenza con note fruttate, erbacee che si alternano in modo molto piacevole, caratteristiche che si ripresentano in parte al palato in termini di complessità, intensità e persistenza. Grazie al basso dosaggio, è adatto a tutto pasto ma può esprimere il suo miglior connubio con crostacei cotti o crudi a piacere, ottimo anche per grandi aperitivi.  

*Elio Molteni, autore dell'articolo, è stato anche uno dei conduttori della serata