Colle Bereto: coltivare la bellezza

Bernardo Bianchi, responsabile dell’azienda, e Francesco Albertini, sommelier e Degustatore AIS Lombardia, mercoledì 20 marzo di hanno condotto alla scoperta del territorio di Radda in Chianti e delle diverse espressioni di Colle Bereto

Matteo Redaelli

Immaginate un territorio fiabesco, completamente immerso nelle verdi colline toscane; un piccolo borgo in una regione invidiata e conosciuta in tutto il mondo; non a caso nel 1924, un gruppo di produttori si riunì proprio qui e fondò il “Consorzio per la difesa del vino Chianti”.

Ci troviamo a Radda in Chianti, nello specifico nell’azienda Colle Bereto; una magnifica tenuta, biologica certificata, fiore all’occhiello nella produzione del Chianti Classico, un luogo magico che oltre trent’anni fa è riuscito ad affascinare la famiglia Pinzauti che lo ha scelto come posto ideale per cominciare la propria avventura vinicola.

A presentarci l’azienda, Bernardo Bianchi, responsabile dell’azienda accompagnato da Francesco Albertini, degustatore AIS Lombardia dal 2009.

La serata si apre con il racconto di Bernardo dell’ultimo successo dell’azienda: i suoi vini, da tempo già esportati oltreoceano, sono ufficialmente entrati nella carta dei vini della Casa Bianca! Un successo ottenuto sicuramente da pochi che ci mostra come l’impegno e la passione possano far fare passi da gigante.

Bernardo prosegue poi illustrandoci come le caratteristiche e la tipologia del terreno di Radda in Chianti (galestro, alberese e substrato roccioso) siano la chiave per le varietà autoctone come sangiovese e canaiolo, ma che si sono rivelate perfette anche per vitigni internazionali come merlot e pinot nero.
Ma non solo, i vigneti sono stati ripristinati dai vecchi muretti a secco che costituivano le terrazze e le sistemazioni idrauliche di un tempo. Tutto questo per combattere l’erosione, per lasciare le radici della vite ben coperte e libere di vivere in profondità, questo è il segreto per trasmettere al vino quelle sostanze minerali uniche di Radda in Chianti.

In apertura di serata abbiamo degustato un olio extravergine d’oliva di Colle Bereto. Ha un colore intenso e deciso; un verde incredibile e abbagliante che ci rimanda alle colline di Radda in Chianti. Profumi freschissimi e intensi dovuti all’utilizzo del frantoio continuo, massimo 24 ore dopo la raccolta. 

Vini in degustazione

Colle Be Spumante Metodo Classico Brut rosè

L’ultimo nato tra i vigneti dell’azienda; un sorprendente Metodo Classico ottenuto da pinot nero con 30 mesi sui lieviti. Alla vista si presenta di uno splendido rosa che ricorda la buccia di cipolla, note delicate di pasticceria, bignè alla crema e piccoli frutti rossi. In bocca colpisce la nota agrumata di cedro e un richiamo di mandorla. Finezza con carattere. 

Chianti Classico Colle Bereto 2016

Rappresenta il vino maggiormente prodotto dall’azienda e ottenuto da un 97% di sangiovese e un 3% di colorino. Maturazione di 12 mesi in botte di rovere e affinamento di 6 mesi in bottiglia.
Note fruttate di ciliegia, agrumi, fiori, viola, rose, erbe aromatiche come menta, rosmarino e richiami di alloro. Sicuramente ancora giovane ma da prospettive evolutive molto interessanti.

Chianti Classico Colle Bereto Riserva 2014

È un sangiovese in purezza vinificato in tini di legno da 30 hl. La commercializzazione avviene solo dopo una maturazione in botti di rovere per 30 mesi seguiti da un affinamento di 6 in bottiglia.
Un Chianti chiaramente differente. Frutto meno appariscente, note balsamiche più evidenti, eucalipto e legni aromatici come cipresso e sandalo. Note minerali di pietra focaia e tabacco. Nonostante sia ancora giovane mostra una grande complessità e un tannino robusto.

Chianti Classico Colle Bereto Gran Selezione 2014

Dalla vigna sotto il convento di Radda in Chianti nasce nel 2010 la Gran Selezione,: singolo vigneto, sangiovese in purezza. La vigna ha sempre prodotto il sangiovese più elegante grazie alla magnifica esposizione, ai tannini sempre molto maturi ed allo straordinario terreno (galestro) che regalano vini di una complessità e persistenza unica. Vinificato in tini di legno ed affinato tre anni in botti grandi di rovere.
Una straordinaria intensità e concentrazione. Possiamo avvertire tutte le famiglie di aromi con ricchezza e abbondanza. Ciliegia, mora, gelso, susina, fiori di viola, peonia, lavanda e rosa antica. Rispetto ai precedenti sono evidenti anche delle note esotiche di curcuma accompagnate da tabacco e liquirizia.

Il Cénno 2016

Uno dei principali cru dell’azienda è “Il Cènno”, un IGT nato dalla sperimentazione di pinot nero  piantato negli anni ’90. Vinificazione in tini di legno da 30 hl e dopo una maturazione di 18 mesi in botti di rovere rinnovate ogni anno, viene affinato nuovamente in bottiglia.
Note molto delicate di frutta, ribes rosso, lampone, fragolina, fiori dolci, gelatina di rosa ed erbe aromatiche. Sentori di pesca tabacchiera e mandorla leggermente tostata.

Il Cenno Selezione di famiglia 2015 Pinot nero vecchie viti

Versione più strutturata, colore più fitto e naso più complesso rispetto al primo. Ogni volta che avviciniamo il bicchiere notiamo nuovi aromi tra cui viola, lavanda ed erbe balsamiche. Un vino intrigante, ampio con componente terrosa evidente. Note di humus, muschio e tabacco.