Dal Mar Ligure alle torri di San Gimignano. I migliori volti del vino bianco

Valentino Tesi, Miglior Sommelier d’Italia nel 2019, ha accompagnato i soci di AIS Mantova in un viaggio dal mare della Liguria all’entroterra toscano, alla scoperta di alcuni tra i migliori vini bianchi che rappresentano delle eccellenze del territorio italiano.

Maria Ruocco

Tra i più affascinanti territori italiani vocati alla produzione vitivinicola, quelli che si estendono tra le coste liguri fino all'entroterra toscano sono noti non solo per la loro bellezza naturale, ma soprattutto per le peculiarità geografiche e climatiche, ricchi di vitigni autoctoni che hanno radici profonde nella storia e nella cultura locale. 

Il nostro viaggio è partito dalla Liguria. Con il suo territorio stretto e montuoso, sembra quasi schiacciata tra il mare e le Alpi Marittime. Questa conformazione geografica particolare ha plasmato non solo il paesaggio, ma anche l'agricoltura, e in particolare la viticoltura. Le terrazze, costruite con muretti a secco, sono una testimonianza del duro lavoro che i viticoltori hanno svolto per secoli per strappare spazio alla montagna e alla natura selvaggia. Le viti crescono su suoli sabbiosi, calcarei o argillosi, che variano a seconda della zona, contribuendo alla diversità stilistica dei vini. 

Qui i vitigni protagonisti della nostra serata, il vermentino e il pigato, hanno trovato un habitat ideale, nutrendosi dell'influenza della costante brezza marina e del sole del Mediterraneo, che mantengono l'uva sana e conferendo ai vini una caratteristica nota salina che li rende unici.

Diffuso soprattutto lungo la Riviera di Ponente e nell'area dei Colli di Luni, il vermentino può essere considerato il vitigno più rappresentativo della Liguria. Diffusosi dalla Spagna in tutto il Mediterraneo, ha trovato in Liguria una terra d'elezione. Le sue uve producono vini freschi, dalle note floreali e agrumate, con una sapidità che richiama immediatamente al vicino mare. Questo vitigno esprime appieno le caratteristiche del territorio: i terreni poveri e rocciosi conferiscono ai vini una spiccata mineralità, mentre il clima marino dona freschezza e vivacità.

Il pigato è un altro vitigno autoctono ligure che ha caratteristiche peculiari. La sua etimologia deriva dal termine dialettale “pigau”, che significa macchiato, in riferimento ai puntini che compaiono sugli acini quando sono maturi. Strettamente imparentato con il vermentino si distingue da quest’ultimo per le note aromatiche, il pigato, infatti, presenta una maggiore complessità olfattiva, con sentori di frutta matura, erbe aromatiche e una spiccata nota di mandorla e miele, è un vitigno che racconta la storia della viticoltura ligure, fatta di resistenza e adattamento a un territorio difficile ma che si rivela molto generoso.

Il nostro viaggio è quindi proseguito con Valentino verso le colline toscane, ed in particolare San Gimignano, la "città delle torri". Qui, tra dolci colline e borghi medievali, si coltiva uno dei vitigni bianchi più antichi d'Italia: la Vernaccia di San Gimignano. Questo vitigno ha una lunga storia che risale al Medioevo e, nel corso dei secoli, è diventato uno dei simboli enologici della regione. Documentato fin dal XIII secolo, questo vitigno ha una storia antica e prestigiosa, tanto che già nel Rinascimento veniva lodato da poeti e artisti, tra cui Dante Alighieri, che la menzionava nella sua "Divina Commedia". I vini prodotti da questo vitigno sono caratterizzati infatti da una straordinaria freschezza e da una struttura complessa.

San Gimignano si trova in una zona collinare che beneficia di un clima particolarmente favorevole per la viticoltura. Le colline, che si trovano a un'altitudine compresa tra i 200 e i 400 metri sul livello del mare, offrono un'esposizione ottimale al sole e una buona ventilazione, aspetti che aiutano a mantenere sani i vigneti. Il terreno è di origine pliocenica, franco argilloso, i suoli ricchi di minerali grazie alla presenza di marne e argille calcaree, conferiscono ai vini una spiccata mineralità ed una struttura solida. Il microclima, influenzato anche dalla vicinanza dell'Appennino, crea le condizioni ideali per la maturazione delle uve, conferendo ai vini un equilibrio perfetto tra freschezza e complessità.

Nel corso dei secoli, la vernaccia ha saputo adattarsi alle esigenze del mercato senza perdere la sua identità storica, primo vino italiano ad ottenere la DOC nel 1966 e la DOCG nel 1993, anche alla spinta data dalla nascita del Consorzio della Vernaccia nel 1972, a testimonianza della qualità e dell'importanza di questo vitigno nel panorama enologico nazionale.

Dal vermentino ligure e toscano, fresco e sapido, al pigato dalle note iodate, fino alla Vernaccia di San Gimignano, che unisce eleganza e complessità, i vini degustati nel corso della serata hanno raccontato la storia di una tradizione vitivinicola che ha un legame profondo con la terra e che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici. 

Degustazione - Prima Batteria 

Bolgheri Vermentino Le Gonnare Bianco 2021 – Fabio Motta (Toscana)

100% vermentino. Realtà nata nel 2009 dalla grande passione per il vino e per il lavoro del vignaiolo artigiano di Fabio Motta. Il nome di questo vino, “Le Gonnare”, significa “le lavandaie” perché si trova ai piedi di un antico corso d’acqua. Il terreno qui è ricco di depositi torrentizi, profondo e ricco di argilla. La vendemmia è manuale, la fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata per 5-7 giorni, fino alla conclusione della fermentazione alcolica. Non svolge fermentazione malolattica e la chiarificazione avviene solo con metodi termici. Riposa poi 3-4 mesi in un contenitore ceramico. Questo vino spicca per la sua freschezza e intensità aromatica. Al naso emergono note agrumate e di frutta esotica, con sfumature di erbe mediterranee e sentori salini che richiamano il mare. In bocca, la sapidità si combina con una struttura equilibrata e una buona persistenza.

Colli di Luni Vermentino Superiore 2022 – Ottaviano Lambruschi (Tastevin 2024 Liguria)

Il Vermentino Superiore di Ottaviano Lambruschi, insignito del prestigioso riconoscimento Tastevin 2024 per la Liguria, rappresenta la massima espressione del Vermentino ligure. Prodotto con uve coltivate a Castelnuovo Magra, in provincia di La Spezia, in zona collinare a un’altitudine di circa 200 metri sul livello del mare. Dopo la vendemmia, in genere svolta a fine settembre, i grappoli vengono selezionati e avviati a una pressatura soffice. La fermentazione avviene in acciaio, per circa 6 mesi. 

Al naso note floreali, accompagnate da sentori di frutta gialla e scorza di agrumi canditi, delicate note balsamiche e di erbe mediterranee. In bocca il sorso è ricco, caratterizzato da una freschezza vibrante e sapidità, che riflette pienamente il clima unico della regione. 

Pigato Bon In Da Bon 2022 – Bio Vio (Liguria)

Pigato 100%. Il Pigato Bon In Da Bon della cantina Bio Vio è un vino che rappresenta pienamente la filosofia biologica e sostenibile della cantina. I vigneti sono situati a circa 100 metri sul livello del mare, in Regione Marixe a Bastia d’Albenga. Il terreno si compone per lo più di pietra marnosa e ferro. Il clima è tipicamente mediterraneo, caratterizzato da estati calde con brezze provenienti dal Mar Ligure, e inverni miti. La raccolta avviene manualmente in genere all fine di ottobre. In cantina si verifica una criomacerazione di 24 ore, seguita da pressatura soffice. La fermentazione è spontanea in acciaio, grazie all’azione dei lieviti indigeni. L’affinamento è di 6 mesi con successivo affinamento di 3 mesi in bottiglia.

Al naso questo vino si presenta con intensi sentori di frutta matura, pesca e albicocca, con accenti delicati di erbe aromatiche e note iodate. Al palato morbido, con una buona struttura e un finale tipico del vitigno, leggermente ammandorlato.

Montecarlo Bianco 2022 – Fattoria del Teso (Toscana)

Prodotto da uve vermentino, trebbiano, sauvignon blanc, pinot bianco e verdea, coltivate nella storica zona vinicola di Montecarlo, vicino a Lucca. Il mosto ottenuto per pressatura soffice viene decantato a freddo e successivamente fermentato a temperatura controllata di 17°C. La maturazione avviene in vasche di cemento e acciaio inox per 6 mesi con successivo affinamento in bottiglia per 3 mesi.

Il risultato è un vino elegante e armonioso, con profumi di fiori bianchi, agrumi, frutti tropicali, leggere note vegetali. Al palato si presenta fresco e delicato, con una leggera mineralità che dona profondità. 

Degustazione - Seconda Batteria

La seconda batteria è stata dedicata a diverse interpretazioni di Vernaccia, comprese alcune riserve di prestigio.

Vernaccia di San Gimignano Ostrea 2022 – Mormoraia

100% vernaccia di San Gimignano selezionata dal vigneto più vecchio dell’azienda, circa 40 anni, a 300 m di altitudine. La raccolta viene effettuata manualmente in piccole casse, dopo una breve surmaturazione delle uve. Dopo una pressatura soffice la fermentazione avviene in botti da 2500L per circa un mese, con ripetuti bâtonnage, in modo da conferire al vino maggiore struttura e morbidezza. Al termine della fermentazione alcolica il vino viene mantenuto in fusti di acciaio a contatto con le fecce presenti, per 12 mesi. Segue l’imbottigliamento e l’affinamento di circa 3 mesi. 

In bocca, il vino è fresco e sapido, con un buon equilibrio tra acidità vivace e struttura avvolgente. La mineralità, tipica del terroir di San Gimignano, è ben percepibile e si fonde armoniosamente con un finale elegante e leggermente ammandorlato. La persistenza è lunga e lascia una piacevole sensazione di armonia.

Vernaccia di San Gimignano Rialto 2022 – Cappella Sant'Andrea

100% vernaccia di San Gimignano coltivata in vigneti storici dell’azienda situati in una zona particolarmente prestigiosa di San Gimignano, caratterizzata da suoli ricchi di argilla e con una buona esposizione solare. Le uve vengono pressate dopo una macerazione a freddo di 18 ore. La fermentazione è spontanea e il vino ottenuto resta sulle fecce fini per almeno 6 mesi. Al naso questo vino offre un bouquet complesso, con profumi di fiori bianchi, agrumi, lime e pompelmo, e sentori di frutta a polpa bianca, mela verde e pesca. Il quadro olfattivo offre note minerali e sfumature di erbe aromatiche, come salvia e timo, pienamente espressione del torroir. In bocca, questo vino si caratterizza per una piacevole acidità e una struttura equilibrata. La freschezza si combina con una buona sapidità, il finale è lungo e persistente.

Vernaccia di San Gimignano Riserva DOCG Sant'Elena 2021 - Teruzzi

100% vernaccia di San Gimignano coltivata in località Ricciano a circa 300 metri di altitudine. Dopo la raccolta e selezione, l’uva intera subisce una pressatura soffice di giornata, con decantazione statica a freddo del mosto, fermentazione alcolica a temperatura controllata di 16°C in serbatoi di acciaio inox. L’affinamento è di 15 - 18 mesi sulle fecce fini in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. Questo vino rappresenta probabilmente la punta di diamante della produzione aziendale di Teruzzi. Al naso, questa Riserva si apre con profumi intensi e complessi, note di frutta matura come mela cotogna, pesca gialla e albicocca si fondono con sfumature di vaniglia, spezie dolci e leggere tostature derivanti dall'affinamento in legno. Emergono anche sentori floreali e accenti minerali. Al palato, il vino è ricco e avvolgente, con una struttura solida sostenuta da un'acidità equilibrata che gli conferisce freschezza nonostante la sua complessità. Il finale è lungo e persistente, con sfumature speziate e minerali che ne arricchiscono la profondità.

Vernaccia di San Gimignano Riserva I Mocali 2021 – Vagnoni

100% vernaccia di San Gimignano coltivata nella zona di Pancole (S. Gimignano). Le uve raccolte a mano in genere tra il 1 e il 15 Ottobre, subiscono una pressatura soffice. Il mosto viene poi fatto fermentare in barriques di rovere francese da 225 litri, dove rimane per 11 mesi ad affinarsi sui propri lieviti, continua quindi l’affinamento in bottiglia per altri 6 mesi prima della commercializzazione. Al naso questo vino si distingue per i aromi di frutta matura, mela cotogna, albicocca e agrumi canditi, eleganti note floreali di ginestra e biancospino, insieme a sfumature più evolute di vaniglia, miele e mandorla tostata, conferite dall'affinamento in legno. Completano il bouquet olfattivo delicate nuance speziate e minerali. Al palato pieno, avvolgente e ben equilibrato, con una struttura importante e una trama tannica delicata. L’acidità, ancora viva e vibrante, conferisce freschezza e longevità al vino. Il finale è lungo e persistente, con una piacevole scia di mandorla amara e note tostate.