Degustazione alla cieca di vini internazionali

Il 10 gennaio abbiamo ospitato presso il Ristorante Masseria di Mantova un’interessante degustazione alla cieca di vini internazionali, accompagnata come sempre da piatti scelti in collaborazione con lo chef e guidata da Luisito Perazzo.

Maria Ruocco

Non servirebbero presentazioni per Luisito Perazzo. Per chi ancora non lo conoscesse, Luisito è un professionista di origini campane la cui carriera nel mondo del vino è iniziata grazie ad una passione cresciuta nel tempo e passata attraverso numerose competizioni e riconoscimenti: Miglior Sommelier di Lombardia nel 2004, Master Sangiovese nel 2004, Master Nebbiolo nel 2005, Miglior Sommelier d'Italia nel 2005, Sommelier dell'anno nel 2006 e 2013. 

Partiti dall’Italia – non sono mancati infatti due “intrusi” del Bel Paese – passando per l’Europa, la degustazione ci ha portati in Sud America e Australia per capire come si esprimano diversamente, talvolta in maniera inaspettata e sorprendente, vitigni proposti.

Privi dei consueti riferimenti (etichetta ed annata ad esempio), siamo stati sollecitati da Luisito e dal delegato Luigi Bortolotti con domande, ipotesi, a volte volutamente fuorvianti, a dare un contributo personale alla scoperta del vino in degustazione, attingendo dalla nostra memoria olfattiva, dai nostri sensi e naturalmente dalle nostre competenze e conoscenze.

Il risultato è stato spesso sorprendente. In una degustazione alla cieca è, infatti, importante intraprendere la giusta strada del ragionamento, anche se non sempre è sufficiente. Partendo dall’esame visivo, il colore ci racconta molto, valutando la consistenza così come i sentori e proseguendo con l’esame olfattivo e gusto-olfattivo, la partecipazione è stata vivace e costruttiva.

Paglierino, cristallino, con un impatto olfattivo intenso e complesso di agrumi, ananas, mango, note di finocchio e muschio, con una leggera speziatura dolce finale”. Cosa stiamo degustando? Che vitigno potrebbe essere?  Sauvignon? Riesling? Scaviamo nella memoria, ci affidiamo a quanto appreso al corso ma anche ai ricordi su quanto degustato agli eventi organizzati dalla delegazione e alle serate tra amici.

Ed ecco che l’esperienza personale, che passa attraverso gli assaggi può entrare in gioco per fare la differenza nella sfida: allena la mente nutre la propria memoria sensoriale e permette nel tempo di valutare un vino con una maggiore sicurezza. 

I vini degustati nel corso della serata:

Batteria di bianchi

  • (Intruso Italiano) Bianco Cuveé, Vigneti delle Dolomiti IGT di Maso Toresella. Cuveé di varietà a frutto bianco: sauvignon blanc e chardonnay e gewürztraminer.
  • Grüner Veltliner Terrassen Steinfeder 2013 di Domäne Wachau, Austria. Principale vitigno coltivato in Austria, in passato noto anche come “moscato verde” nella bassa Austria.
  • Riesling Mosel Heymann - Lowenstein 2017. Riesling che ben esprime il territorio della Mosella con il suo corredo aromatico ricco di note agrumate fresche e minerali.
  • Sauvignon Blanc Gran Reserva Albaclara Haras De Pirque 2014 di Antinori, che nasce nel Paese con la più antica tradizione vinicola tra i paesi dell’emisfero meridionale, il Cile.
  • Terres Epicees Alsace Gewürztraminer 2017 elaborato da Dopff Au Moulin. Nobile aromatico. Vino intenso e ricco, con sentori floreali di rosa gelsomino, ma anche frutti esotici. 

Batteria di rossi

  • Montefalco Rosso DOC 2017 di Arnaldo Caprai. Sangiovese, sagrantino e merlot. 
  • Marañones 2016, Bodega Marañones Garnache 2016, Denominación de origen calificada della Rioja. 
  • Terrazas De Los Andes Reserva Malbec 2017. Malbec argentino. 
  • Hewitson Miss Harry G.S.M. 2004 (Barossa Valley). Cuveé di grenache, shiraz e mourvedre.  
  • Barboursville Vineyards Cabernet Sauvignon Riserva Virginia 2004. Non poteva mancare in questo panorama un cabernet sauvignon statunitense.

Ci fermiamo per completare la degustazione in abbinamento ad un piatto della tradizione mantovana. Come sempre nella convivialità dell’occasione ci scambiamo opinioni sui vini degustati e sul migliore abbinamento al piatto. E anche questo momento ci riserva delle sorprese sui nostri gusti personali.

La serata si chiude come di consueto con un augurio valido ora più che mai...

Arrivederci alla prossima degustazione!