Degustazione cieca con Ais Mantova

Racconti dalle delegazioni
01 dicembre 2012

Venerdì 2 Novembre si è tenuta una piacevole degustazione alla cieca presso il ristorante “La Locanda al Ponte” di Goito.

Mirco Freddi e Alessandro Rossi

Aperitivo di benvenuto con un Franciacorta Brut dell’azienda Berlucchi dai profumi caratteristici, di buona freschezza, sapidità e discreta struttura.

Apertura della degustazione con tre vini:

Petit Arvine di Les Cretes, vino dal colore giallo paglierino, quasi dorato, intenso e complesso al naso dove esprime note fruttate, minerali e balsamiche; in bocca spicca una grande freschezza accompagnata da una buona morbidezza, sapidità e struttura.

A seguire è stato servito l’Uccellanda, un bianco da Chardonnay in purezza di Bellavista, dal colore giallo paglierino con intensi profumi vanigliati di buona struttura ed equilibrio.

Poi un rosato da uve Groppello, il Molmenti della cantina Costaripa. Vino di colore cerasuolo, dalla grande complessità olfattiva con note fruttate, floreali, minerali e una leggera nota eterea. Perfetta la corrispondenza in bocca con una buona morbidezza accompagnata da freschezza e sapidità, di notevole struttura; un vino equilibrato e di grande persistenza gustativa.

In abbinamento a vini lo chef Massimo Ferrari ci ha proposto una paté di beccaccia sopra un purea di mele accompagnato da crostini ed un pasta sfoglia con culaccia.

Il Molmenti è risultato in ottimo abbinamento con il patè dotato di grande aromaticità e struttura, mentre con la culaccia abbiamo preferito il Petite Arvine.

Con la seconda batteria si è passati ai vini rossi.

Ottimo inizio con un Chianti Classico del Castello di Ama, vino di grande intensità e complessità olfattiva con note fruttate e floreali, ben amalgamate con le note terziarie di cuoio, gomma e goudron. Un vino fine che in bocca è morbido e sapido, con una setosa trama tannica, di grande equilibrio e lunga persistenza.

Il secondo vino era un taglio bordolese della Rothschild dal classico bouquet fruttato ed erbaceo, di buon corpo ed equilibrio.

Il terzo vino era un Tempranillo del 2003 dal naso intenso e complesso con note fruttate e speziate, che, dopo aver areato nel bicchiere per qualche minuto, rilasciava una intensa nota di caffè. All’assaggio è risultato morbido e sapido, di buona struttura e persistenza.

Questi tre vini sono stati abbinati con un risotto al rosmarino con quaglie al vapore, caratterizzato da spiccata tendenza dolce ed aromaticità, grassezza e leggera untuosità che si abbinava molto bene con il Chianti Classico.

La terza ed ultima batteria era composta da altri tre vini rossi.

Il primo era un Valtellina Superiore di Nino Negri, complesso al naso con sentori tipici per il nebbiolo dove il frutto rosso passava in secondo piano rispetto alle sensazioni speziate di chiodi di garofano e di pepe, di fungo e di corteccia. In bocca i tannini levigati e una buona sapidità accompagnavano la struttura del vino in modo equilibrato.

Il secondo era uno Sfurzat di Valtellina dell’Azienda Rainoldi, ancora un po’ giovane. Le note intense e complesse di frutta rossa in confettura, spezie e sottobosco, dovute al tipico appassimento delle uve, non hanno trovato in bocca perfetto riscontro per cui il vino non risultava perfettamente equilibrato. Il terzo era un Amarone della cantina Venturini dal naso abbastanza complesso, caratterizzato in bocca da discreta freschezza e sapidità insieme ad un tannino levigato che accompagnavano la tipica morbidezza del vino, creando un discreto equilibrio.

L’abbinamento dei tre vini rispettivamente a Taleggio, Parmigiano Reggiano e Gorgonzola con accompagnamento di salsa di fichi, è risultato abbastanza armonico. La grande struttura e l’intensa aromaticità dei tre formaggi risultavano sufficientemente bilanciate da quelle dei vini che comunque non riuscivano ad essere persistenti quanto i cibi.

Come dessert è stata servita una torta di pere e cioccolato accompagnata da un gelato al torroncino sopra una salsa di fragole abbinata da un ottimo Monbazillac.

Il vino si è distinto per il naso intenso, complesso e fine, con sentori fruttati, floreali, minerali ed erbacei; in bocca era morbido, abbastanza fresco, ma con una buona sapidità. Di buon corpo e persistenza, è risultato un ottimo abbinamento con il dessert proposto.

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