Dieci grandi vini a Casteldario
Il racconto della prestigiosa serata organizzata da Ais Mantova che ha visto come protagonisti dieci grandi vini
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Venerdì scorso, presso il Ristorante “Edelweiss” di Castel d’Ario (MN) , si è tenuta una prestigiosa degustazione comparata di grandi vini italiani a cura della sezione Ais di Mantova.
In un clima molto piacevole e conviviale ,una ventina di sommelier mantovani e non si sono dati appuntamento per confrontare una decina di grandi vini pluripremiati con caratteristiche diverse ma con un grande denominatore comune: l’eccellente qualità.
In apertura viene servito uno spumante metodo classico Franciacorta Docg Extra Brut della Cantina Uberti; al momento della mescita si è notato subito un bellissimo colore dorato ed una accentuata vivacità cromatica. Per la struttura e l’intensità gusto-olfattiva di questo metodo classico alcuni tra i presenti parlano di spumante-vino. Ed in effetti si tratta di un Franciacorta di grande personalità che ha brillantemente retto il difficile abbinamento con un ottimo Parmigiano Reggiano invecchiato 36 mesi.
Con l’antipasto, una delicata fonduta di formaggi piemontesi con crostoni di pane, viene portato in tavola un raffinato Nero d’Avola Contessa Entellina “Mille e una Notte” annata 2002 della prestigiosa Cantina Donnafugata che si dimostra all’altezza delle grandi aspettative che uno tra i migliori Nero d’Avola al mondo porta con sé; sono infatti emersi i caratteri tipici di questo vitigno autoctono siciliano (struttura,mineralità, freschezza) rafforzati in questo caso dal raggiungimento di uno splendido equilibrio tra i tannini e la voluttuosa morbidezza.
E' poi la volta, in successione, di sei grandissimi vini rossi provenienti dalle regioni italiane più vocate; giunge dalla Toscana uno dei vini che riscontra i maggiori consensi durante la serata: il “Luce” Toscana IGT annata 1995 della cantina Marchesi dé Frescobaldi & Robert Mondavi prodotto unendo uve dei vitigni Sangiovese e Merlot, che incanta i presenti con la sua perfetta corrispondenza gusto-olfattiva, per il bel colore rosso granato, per il profumo con gli eleganti sentori di confettura, cuoio, tabacco e cioccolato arricchito da evidenti note balsamiche. Sentori che trovano piacevole conferma al palato con un gusto largo, avvolgente e di grande personalità che, tra l’altro, da anche prova del sapiente dosaggio del legno.
Dal cuore verde d’Italia arriva l’umbro Sagrantino di Montefalco Docg Riserva Arquata annata 2001 della cantina Adanti, che viene ottimamente abbinato con gustosi “maccheroncini allo stracotto d’asino”, piatto tipico della cucina tradizionale mantovana. L’olfatto, che esprime un intenso bouquet di sensazioni che rimandano alla frutta matura ed alle spezie dolci, ed il gusto, che denota un elegante equilibrio tra la beva morbida e i tannini morbidi, giustificano meglio di ogni parola il crescente successo che questo vino sta riscontrando negli ultimi anni non solo in Italia.
Prima del servizio della seconda portata, “Petto d’anatra laccata al miele e spezie”, si sale ancora più a nord per assaggiare altri quattro vini importanti. Dal Piemonte arriva l’aristocratico Barolo Docg Rocche dell’Annunziata 1998 della Cantina Paolo Scavino che esprime la consueta austerità e fierezza pur evidenziando tannini non completamente risolti che suggeriscono di assaporarlo meglio tra qualche anno.
Successivamente l'attenzione viene rivolta ai vini ottenuti da uve appassite. Tra questi l’Amarone della Valpolicella classico 2000 della cantina Allegrini, che diffonde al naso invitanti profumi ricchi di note floreali, frutto rosso e frutti di bosco insieme a spezie dolci che si riversano con potenza al palato concretizzandosi in un finale ricco di tannini, equilibrio invidiabile e buona dolcezza. Per finire, il “Re” dei rossi lombardi, lo Sforzato di Valtellina Docg che viene presentato da due cantine, la Cà Rizzieri e la Nino Negri.
Perfetto l’appassimento delle uve che da vita al primo, il Fruttaio Ca' Rizzieri, che colpisce per intensità ed eleganza, per le sue note speziate e fruttate: profumi di confettura di frutti rossi e di petali di viola appassiti. Di ottimo livello, con un ventaglio aromatico davvero accattivante il secondo, lo Sforzato di Nino Negri ,annata 1995, il quale in bocca mostra tutta la sua struttura,la sua essenziale eleganza e fragranza unita ad un’incredibile equilibrio gusto olfattivo.
La cena, ormai nella sua fase finale, prosegue con una tipica e sempre piacevole torta sbrisolona mantovana preceduta da un prosecco extra dry (Nike d'Oro 2006) della cantina Vigne Matte.
Davide Bonassi intende condividere con i commensali un suo recente successo e per festeggiare offre uno spumeggiante champagne francese, un “Ruinart Brut Rose' , di Reims.
Pregiati distillati di frutta dell'azienda Poli, concludono degnamente questa degustazione di notevolissimo valore ed interesse che ha concesso la rara occasione di mettere a confronto alcune dei più grandi “fuoriclasse” dell’enologia italiana.
Con questa serata l’Ais di Mantova, nella persona del suo Presidente, intende inaugurare un nuovo ciclo di incontri volti non solamente all’aspetto didattico e prettamente professionale, bensì all’espansione del bacino di appassionati della cultura enogastronomica che possono in queste degustazioni affinare le proprie conoscenze e, perché no, condividere i propri interessi intorno ad un tavolo con nuovi amici in un’atmosfera informale e piacevole.
In un clima molto piacevole e conviviale ,una ventina di sommelier mantovani e non si sono dati appuntamento per confrontare una decina di grandi vini pluripremiati con caratteristiche diverse ma con un grande denominatore comune: l’eccellente qualità.
In apertura viene servito uno spumante metodo classico Franciacorta Docg Extra Brut della Cantina Uberti; al momento della mescita si è notato subito un bellissimo colore dorato ed una accentuata vivacità cromatica. Per la struttura e l’intensità gusto-olfattiva di questo metodo classico alcuni tra i presenti parlano di spumante-vino. Ed in effetti si tratta di un Franciacorta di grande personalità che ha brillantemente retto il difficile abbinamento con un ottimo Parmigiano Reggiano invecchiato 36 mesi.
Con l’antipasto, una delicata fonduta di formaggi piemontesi con crostoni di pane, viene portato in tavola un raffinato Nero d’Avola Contessa Entellina “Mille e una Notte” annata 2002 della prestigiosa Cantina Donnafugata che si dimostra all’altezza delle grandi aspettative che uno tra i migliori Nero d’Avola al mondo porta con sé; sono infatti emersi i caratteri tipici di questo vitigno autoctono siciliano (struttura,mineralità, freschezza) rafforzati in questo caso dal raggiungimento di uno splendido equilibrio tra i tannini e la voluttuosa morbidezza.
E' poi la volta, in successione, di sei grandissimi vini rossi provenienti dalle regioni italiane più vocate; giunge dalla Toscana uno dei vini che riscontra i maggiori consensi durante la serata: il “Luce” Toscana IGT annata 1995 della cantina Marchesi dé Frescobaldi & Robert Mondavi prodotto unendo uve dei vitigni Sangiovese e Merlot, che incanta i presenti con la sua perfetta corrispondenza gusto-olfattiva, per il bel colore rosso granato, per il profumo con gli eleganti sentori di confettura, cuoio, tabacco e cioccolato arricchito da evidenti note balsamiche. Sentori che trovano piacevole conferma al palato con un gusto largo, avvolgente e di grande personalità che, tra l’altro, da anche prova del sapiente dosaggio del legno.
Dal cuore verde d’Italia arriva l’umbro Sagrantino di Montefalco Docg Riserva Arquata annata 2001 della cantina Adanti, che viene ottimamente abbinato con gustosi “maccheroncini allo stracotto d’asino”, piatto tipico della cucina tradizionale mantovana. L’olfatto, che esprime un intenso bouquet di sensazioni che rimandano alla frutta matura ed alle spezie dolci, ed il gusto, che denota un elegante equilibrio tra la beva morbida e i tannini morbidi, giustificano meglio di ogni parola il crescente successo che questo vino sta riscontrando negli ultimi anni non solo in Italia.
Prima del servizio della seconda portata, “Petto d’anatra laccata al miele e spezie”, si sale ancora più a nord per assaggiare altri quattro vini importanti. Dal Piemonte arriva l’aristocratico Barolo Docg Rocche dell’Annunziata 1998 della Cantina Paolo Scavino che esprime la consueta austerità e fierezza pur evidenziando tannini non completamente risolti che suggeriscono di assaporarlo meglio tra qualche anno.
Successivamente l'attenzione viene rivolta ai vini ottenuti da uve appassite. Tra questi l’Amarone della Valpolicella classico 2000 della cantina Allegrini, che diffonde al naso invitanti profumi ricchi di note floreali, frutto rosso e frutti di bosco insieme a spezie dolci che si riversano con potenza al palato concretizzandosi in un finale ricco di tannini, equilibrio invidiabile e buona dolcezza. Per finire, il “Re” dei rossi lombardi, lo Sforzato di Valtellina Docg che viene presentato da due cantine, la Cà Rizzieri e la Nino Negri.
Perfetto l’appassimento delle uve che da vita al primo, il Fruttaio Ca' Rizzieri, che colpisce per intensità ed eleganza, per le sue note speziate e fruttate: profumi di confettura di frutti rossi e di petali di viola appassiti. Di ottimo livello, con un ventaglio aromatico davvero accattivante il secondo, lo Sforzato di Nino Negri ,annata 1995, il quale in bocca mostra tutta la sua struttura,la sua essenziale eleganza e fragranza unita ad un’incredibile equilibrio gusto olfattivo.
La cena, ormai nella sua fase finale, prosegue con una tipica e sempre piacevole torta sbrisolona mantovana preceduta da un prosecco extra dry (Nike d'Oro 2006) della cantina Vigne Matte.
Davide Bonassi intende condividere con i commensali un suo recente successo e per festeggiare offre uno spumeggiante champagne francese, un “Ruinart Brut Rose' , di Reims.
Pregiati distillati di frutta dell'azienda Poli, concludono degnamente questa degustazione di notevolissimo valore ed interesse che ha concesso la rara occasione di mettere a confronto alcune dei più grandi “fuoriclasse” dell’enologia italiana.
Con questa serata l’Ais di Mantova, nella persona del suo Presidente, intende inaugurare un nuovo ciclo di incontri volti non solamente all’aspetto didattico e prettamente professionale, bensì all’espansione del bacino di appassionati della cultura enogastronomica che possono in queste degustazioni affinare le proprie conoscenze e, perché no, condividere i propri interessi intorno ad un tavolo con nuovi amici in un’atmosfera informale e piacevole.
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