Eleganza in rosa. A Mantova tutto il fascino dei vini rosé

Appuntamento di mezza estate con AIS Mantova insieme ad Artur Vaso per approfondire, alla cieca, i vini rosé e alcune delle sue migliori espressioni. Naturalmente, con qualche intruso.

Maria Ruocco

Una degustazione che ha avuto il sapore dell’estate. È quella che si svolta lo scorso 7 luglio, organizzata dalla Delegazione AIS di Mantova e condotta da un sommelier di grande esperienza come Artur Vaso, neo curatore della Guida ViniPlus di Lombardia.

Spesso relegato a un ruolo di semplice “vino di mezzo” tra bianco e rosso, il rosé è in realtà un vino verticale, espressione del territorio in cui nasce e tecnicamente raffinato. Sono diverse, infatti, le tecniche di produzione del rosato, spesso legate alle peculiarità dei territori di origine, dalla pressatura diretta, alla saignée, passando per le macerazioni controllate. 

Il risultato è un vino che, degustato alla cieca, può essere una interessante sfida, per il suo equilibrio, precisione, longevità.

Cenni storici 

Sono diverse le teorie sull’origine del vino rosato, e spesso si intrecciano alla storia del vino rosso. Alcune ipotesi fanno risalire le origini di questo vino all’antichità, attribuendo alle civiltà più diffuse del bacino del Mediterraneo, una produzione con tecniche abbastanza simili a quelle odierne. Si sa, in generale, che all’epoca le tecniche di vinificazione erano meno raffinate e spesso producevano vini dal colore più chiaro per la difficoltà di ottenere un'estrazione intensa del colore. 

Altre teorie fanno risalire l’origine al Medioevo, per opera dei francesi, già produttori nella regione della Provenza di questa tipologia di vini, particolarmente apprezzata a corte. Nel XIX secolo la produzione si concentra più sui vini rossi e bianchi, trascurando i vini rosati che però tornano in auge nel XX secolo.

Oggi, grazie a tecniche di produzione sempre più raffinate, alla scoperta di nuove varietà particolarmente vocate alla produzione di rosati, alla sua freschezza e acidità equilibrata, la richiesta di questi vini è in crescita.

Il colore è una delle caratteristiche più affascinanti e attraenti di questa tipologia di vino, dal rosa tenue, al rosa cerasuolo, fino al rosa più intenso, salmone o corallo, il colore può essere indice del tempo di estrazione e del vitigno, un importante elemento di valutazione in una degustazione alla cieca.

Tecniche e zone di produzione 

Il vino rosato nasce da uno specifico processo di produzione;  le principali tecniche si distinguono per la durata e le modalità di contatto tra le bucce e il mosto:

  • Il Saignée (Salasso). Questa modalità prevede il prelievo di una parte del mosto rosso dopo un breve periodo di macerazione (da poche ore a uno o due giorni). Il mosto prelevato viene poi vinificato in bianco, ottenendo un rosato. La restante parte del mosto continua la macerazione per produrre un vino rosso più concentrato.
  • La Pressatura Diretta. Le uve rosse vengono pressate immediatamente dopo la pigiatura, senza macerazione. Questa tecnica produce rosati molto chiari e delicati, con aromi freschi e fruttati.
  • La Macerazione Controllata (o Breve Macerazione). Si parte da uve rosse che vengono pigiate. Il mosto rimane poi a contatto con le bucce per un periodo variabile, solitamente da poche ore a un massimo di 24-48 ore. Questo permette un'estrazione controllata del colore e degli aromi. La durata della macerazione determina l'intensità del colore e la struttura del vino.
  • L’Assemblaggio (Rosato di taglio). Tecnica proibita in molte denominazioni, prevede l'aggiunta di una piccola percentuale di vino rosso a un vino bianco.

La degustazione con Artur Vaso è stata l’occasione per conoscere meglio alcune delle principali produzioni italiane. Tra queste spiccano il Chiaretto del Garda (siamo in Valtènesi, sulla sponda bresciana del Lago di Garda, tra Lombardia e Veneto), prodotto da uve groppello, sangiovese, marzemino e barbera, il Cerasuolo d'Abruzzo (Abruzzo), prodotto da uve montepulciano, offre una struttura più robusta e aromi di frutta rossa matura, il Salento (Puglia), spesso a base di negroamaro, caratterizzato da un colore intenso e da aromi di frutta rossa e spezie, l’Etna (Sicilia), prodotto da nerello mascalese, dona rosati eleganti e minerali, dalla spiccata acidità.

Nel resto del mondo i più famosi sono i rosati Provenzali (Francia). La Provenza è la regione del rosè per eccellenza, con vini prodotti principalmente da uve grenache, cinsault, syrah e mourvèdre. I rosati provenzali sono apprezzati e conosciuti nel mondo per l’eleganza, la freschezza e i delicati sentori di frutta e fiori che li rendono unici nel panorama di questa tipologia di vino. Altre denominazioni note sono il Tavel (Francia, Valle del Rodano), una delle poche denominazioni esclusivamente dedicate al rosato, che produce vini più strutturati e complessi, adatti all'invecchiamento e Navarra (Spagna), spesso a base di garnacha, noti per il colore intenso e gli intensi aromi di frutta rossa e spezie.

La degustazione

PRIMA BATTERIA

Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2021 - Chiaravita

Ottenuto da uve 100% montepulciano, questo vino nasce da un'area caratterizzata da escursioni termiche significative e terreni argilloso-calcarei. Il vino si presenta con un colore rosa cerasuolo intenso e brillante, indizio che nel corso della degustazione ci ha consentito di avanzare ipotesi sull’origine italiana. Al naso si presenta intenso, con sentori di ciliegia matura, accompagnati da delicate note floreali di rosa canina e una leggera speziatura. In bocca è fresco e sapido, con una piacevole acidità.

Bordeaux Rosé 2023 - Duc de Pertignac

Ottenuto da uve 60% cabernet sauvignon, 30% merlot, 10% cabernet franc. Le uve provengono da vigneti situati nel cuore del Bordeaux, in zone caratterizzate da suoli ghiaiosi e argilloso-calcarei, dove il clima è temperato di tipo atlantico. Alla vista si presenta rosa tenue e brillante, con riflessi ramati, limpido. Al naso intenso e fragrante, con sentori di piccoli frutti rossi freschi, ribes, e fragolina di bosco, note di rosa e violetta. In bocca, è fresco e secco, con una piacevole acidità. Il finale è pulito, con un piacevole retrogusto fruttato e floreale.

Valtènesi 2019 - Rosa del Vittoriale 

Special guest della serata, questo vino è prodotto in piccolissime quantità principalmente da uve groppello, coltivate nel vigneto della dimora di Gabriele d'Annunzio, creatore del Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, sulle sponde del Lago di Garda. Qui il microclima offre ai vitigni un'esposizione privilegiata e terreni ricchi di minerali. Nel calice si presenta rosa salmone luminoso, di struttura media, con una brillantezza che annuncia un vino fresco e agile. Al naso è elegante, con sentori di piccoli frutti rossi. Fresco e gradevolmente sapido. Sulk finale ritornano le note fruttate percepite al naso.

Côtes de Provence Rosé 2023 - Fleurs de Prairie

Prodotto da uve grenache, cinsault, syrah e una percentuale di rolle, questo rosato ben rappresenta l'essenza del suo territorio di origine: il cuore della Provenza. Alla vista il colore è di un rosa salmone tenue. Al naso profumo di macchia mediterranea, ben si bilanciano agrumi canditi, fiori di campo e una sottile mineralità. Di questo vino colpisce la parte aromatica, al palato si presenta con una freschezza vivace, setoso e una persistenza aromatica che evoca l’estate. Equilibrato ed aromatico, con un finale elegante e minerale.

Valtènesi Riviera del Garda Classico Molmenti 2018 - Costaripa 

Ottenuto da uve groppello in purezza. In questa degustazione non poteva mancare una espressione di riferimento della Valtenesi, la cui particolarità sta in una attenta selezione delle uve e nelle tecniche di affinamento. I vigneti godono di un microclima ideale grazie al lago di Garda. Alla vista il vino si presenta con un colore rosa salmone con una punta aranciata, a preannunciare la sua evoluzione. Al naso è vegetale, complesso, con sentori di piccoli frutti rossi maturi, spezie dolci, erbe aromatiche, note balsamiche. La struttura è avvolgente, ampia e complessa, finale sapido e persistente.

SECONDA BATTERIA

Mattia Vezzola Brut Rosé – Costaripa

Prodotto da uve chardonnay 80%, e pinot noir 20%. Prodotto a Moniga del Garda, tra le zone calcareo-argillose più vocate del Garda e della Franciacorta. Una percentuale poco superiore al 30% dei mosti fermenta in piccoli fusti di rovere bianco. Alla vista si presenta di un elegante rosa cipria, spicca il perlage finissimo e persistente. Al naso la freschezza riochiama frutti rossi croccanti, con note floreali di rosa, delicatamente vegetale. Al gusto intenso ed ampio, fresco e con una sapidità spiccata ammorbidita dalla bollicina. Il risultato è un vino elegante e armonico.

Metodo classico Brut Oltre il Classico T4 - Cà di Frara 

Prodotto da uve 100% pinot nero, provenienti da vigneti collinari nelle zone di Oliva Gessi e Rocca de Giorgi in provincia di Pavia, caratterizzati da terreni argilloso-calcarei. Il calice si presenta con un colore giallo tenue e un perlage fine e persistente, spuma cremosa e invitante. Al naso complesso, sentori prevalenti di frutta bianca, frutta da guscio e note vegetali. In bocca questo spumante è secco, fresco e sapido, con una piacevole acidità. Sul finale ritornano le note fruttate e speziate, accompagnate da una piacevole mineralità e un finale lungo e complesso.

Franciacorta Brut Rosé – Faccoli

Prodotto da uve pinot nero 70%, chardonnay 20%, pinot bianco 10%. Classica espressione del territorio della Franciacorta particolarmente vocato alla produzione di spumanti di qualità, dove i vigneti sono situati su terreni morenici, ricchi di minerali. Al calice questo spumante si presenta rosa tenue e brillante, con un perlage fine e persistente. Al naso si apre con un bouquet elegante dove spiccano frutti di bosco, frutti rossi freschi, sentori di ciliegia e pepe rosa. In bocca è persistente e di grande eleganza.

Brut Rosé Riserva Athesis – Kettmeir

Prodotto da uve pinot nero e chardonnay coltivate sulle colline medio alte dell'Oltradige e della Bassa Atesina dove i terreni sono tendenzialmente di origine calcarea, con buon tenore di argilla. Il calice si presenta di un rosa tenue con un perlage fine e persistente, al naso note fruttate di lampone e spezie dolci avvolte in sentori piacevoli di lievito. Al gusto è cremoso, elegante,  con una maturità piacevole e molto garbata. Sul finale persistono i sentori di piccoli frutti di bosco ed erbe aromatiche.

Champagne Grand Cru Réserve - Assailly 

Un ousider della serata, questo Chamapagne è prodotto da uve 100% chardonnay da vigneti classificati Gran Cru, del villaggio di Avize nella rinomata CÔte de Blancs. Giallo paglierino luminoso alla vista, dal perlage fine e persistente, al naso presenta sentori fruttati, di pera, limone, e floreali, fiori di acacia, con note tostate e minerali. Alla beva è pieno, complesso, carezzevole, con un corpo cremoso e molto gradevole.