I vini della Battaglia di Magenta: Nord Africa e Marocco

Nella sede di Magenta di AIS Milano si rinnova l’appuntamento, giunto alla settima edizione, per celebrare la battaglia combattuta il 4 giugno 1859. È la volta del Marocco con una selezione di vini poco conosciuti, ma sorprendenti per qualità e potenzialità.

Danilo Nervetti

Lasciarsi sorprendere. È questo l’atteggiamento dei partecipanti alla serata «I vini della Battaglia» presso la sede di Magenta di AIS Milano. Una nuova occasione per stimolare la curiosità e degustare quei vini meno conosciuti al grande pubblico.

Siamo all’interno di un meraviglioso progetto ideato da AIS Milano presso la sede di Magenta, là dove si celebrano i vini di tutte le nazioni che hanno partecipato alla Battaglia di Magenta, un episodio della Seconda Guerra d'Indipendenza combattuta il 4 giugno 1859 proprio nella cittadina lombarda. Giunti alla settima edizione, come da tradizione, è Guido Invernizzi - noto e apprezzato relatore AIS -, a portarci in Marocco a scoprire una realtà vitivinicola sorprendente. Gradito ospite della serata, Pietro Pierrettori, Presidente della Pro Loco di Magenta.

Tra i paesi del Nord Africa, la viticoltura del Marocco è considerata quella con il miglior potenziale naturale per la produzione di vini di qualità. Si ritiene che la coltura della vite sia stata introdotta dai coloni fenici e si sia affermata definitivamente nell'era dell'antica Roma. Ma è negli anni ’60 del secolo scorso che la produzione di vino marocchino inizia a migliorare grazie agli investimenti e alle competenze estere (principalmente francesi).

Nell’immaginario collettivo il Marocco lo si considera rappresentato prevalentemente da zone desertiche molto calde ma, in realtà, sono ben 5 i climi che caratterizzano il territorio: oceanico, mediterraneo, montano, continentale e sahariano. Già, perché accanto alle dune del Sahara, il territorio marocchino è solcato da montagne alte fino a 3000 m s.l.m.. La catena del Rif, il Medio Atlante e la parte occidentale dell'Alto Atlante compongono un grande anfiteatro rivolto verso l'Atlantico che abbraccia un insieme di pianure e di altopiani e che è anche la zona più popolata e ricca dell'intero Marocco. Caldo sì, dunque, ma mitigato dall’influenza del mare e della montagna. Ed ecco che così si creano i presupposti necessari per poter avere una viticoltura di qualità.

Cinque sono le regioni vinicole che si possono identificare e, all'interno di queste, si trovano 14 zone con la Denominazione d'Origine Garantita (AOG) e 3 d’Origine Controllata (AOC). La zona di produzione più conosciuta è quella intorno a Meknes dove i vigneti raggiungono i 700 m s.l.m. e sono prevalentemente dislocati sui pendii soleggiati delle montagne del Medio Atlante e rinfrescati dalla loro altitudine.

Nonostante ci si trovi alle latitudini di Pantelleria e Lampedusa, come conseguenza dell’ambiente pedoclimatico, il 75% delle uve coltivate è a bacca nera e la produzione di vini bianchi si assesta solo al 3%. La qualità si trova soprattutto nei vini prodotti da vitigni di origine alloctona. Sono in corso esperimenti in laboratorio per testare le potenzialità dei vitigni autoctoni. Solo il 5% del vino marocchino viene esportato (prevalentemente in Francia) per un giro d’affari di 4 milioni di dollari. Maggiori sono le importazioni (soprattutto di vino francese) destinate prevalentemente ai turisti, per un valore di 34 milioni di dollari.

La Degustazione

Champagne AOC Le Blanc de Blancs – Erard-Salmon
Il primo vino, chiaramente fuori tema, lo degustiamo in onore di Guido, grande estimatore di champagne, per rinfrescare il palato in questa calda serata di giugno. Prodotto nella Vallée de la Marne, è un Metodo Classico 100% chardonnay vinificato in acciaio e rifermentato per 36 mesi sui lieviti. Giallo paglierino poco intenso, vivo e luminoso, al naso è elegante con note di pesca e di panificazione (mollica e crosta di pane), e a seguire una nota minerale gessosa, quasi polverosa. In bocca è estremamente pulito con una predominanza di sensazioni agrumate. La sapidità e l’acidità, perfettamente bilanciate tra loro, consegnano un vino dalla lunga persistenza.
 
Tandem Rosé 2023 - Domaine des Ouled Thaleb - Alain Graillot & Jacques Poulain
Vino prodotto da uve cinsault e affinato in tini di acciaio inox. Colore fior di pesco, vivo. Naso pulito di piccoli frutti rossi (lampone e fragolina di bosco). Sul finale una nota polverosa di borotalco. In bocca riscontriamo una bella coerenza con l’analisi olfattiva. Emergono note di ribes e di arancia. Croccante e piacevolmente fresco. Impressionante la piacevolezza di beva. Vino maturo e ben fatto.
 
Epicuria Chardonnay 2020 - Domaine de la Zouina
Vino prodotto da uve chardonnay, fermentato e affinato in barrique per 12 mesi, con malolattica svolta. Bel colore dorato vivo. Naso complesso. Predomina la nota di banana e a seguire scorza di agrume e burro fuso dato dal legno. Chiude con una nota leggermente tostata e di foglia di tabacco. In bocca, masticando dopo la deglutinazione, si hanno sentori di pipa spenta e di tabacco. Come all’olfatto, ritornano sul finale le note di banana e di burro fuso. A detta di Guido è un vino veramente ben fatto che regge il confronto con i migliori chardonnay al mondo.
 
Tandem Syrah 2021- Domaine des Ouled Thaleb - Alain Graillot & Jacques Poulain
Vino prodotto da uve syrah, vitigno ideale per questi climi, affinato in legno per 14 mesi. Colore rubino di media fittezza. Naso molto bello dove predominano profumi di olive in salamoia e concentrato di pomodoro. Seguono note di frutto rosso maturo, speziate e di cacao. In bocca l’alcol è perfettamente gestito. In evidenza le note speziate quasi piccanti pizzicano il palato. Risulta fresco e di media persistenza. Vino ben fatto da bere subito.
 
Epicuria Cabernet Sauvignon 2019 - Domaine de la Zouina
Vino prodotto da uve cabernet sauvignon, fermentazione di 20 giorni, affinato in legno per 18 mesi. Colore rubino con sfumature granato. Al naso profuma di peperonata in cottura; seguono note speziate ed eteree di smalto. Nota balsamica finale. In bocca il tannino risulta morbido, ma complessivamente il vino risulta un po' carente di acidità. Vino maturo da bere subito.
 
Volubilia Classic Rouge 2017 - Domaine de la Zouina
Vino prodotto da un blend di uve in percentuali uguali di cabernet sauvignon, syrah e tempranillo. Macerazione di 10 giorni e affinamento di 18 mesi in cemento. Colore granato fitto. Naso complesso ed estremamente evoluto. Note di confettura e caramello. Profumi terziari di cacao, tabacco e funghi. In bocca ha una buona freschezza e il tannino è perfettamente gestito. Note mentolate e di liquirizia nel finale. Non è vino da lungo invecchiamento.
 

«Questa è stata una serata memorabile!», commenta Guido concludendo un evento apparentemente impossibile e impegnativo da organizzare che avrebbe sicuramente richiesto molto più tempo per poter esplorare in dettaglio la viticoltura marocchina. Mentre scorrono le ultime slides di una presentazione coinvolgente, ci domandiamo quanto ancora dobbiamo conoscere sul mondo del vino e quante sorprese ci aspettano in futuro. E come da tradizione, a Magenta, la serata non può che concludersi con una meravigliosa cena a base di piatti tipici marocchini.