I vini dolci dell’ingegner Willi Opitz

Racconti dalle delegazioni
13 febbraio 2019

I vini dolci dell’ingegner Willi Opitz

Nicola Bonera ci ha guidati in una serata dedicata alla degustazione dei vini dolci di Willi Opitz, un vero e proprio ingegnere della viticoltura che ha saputo mettere se stesso e le sue competenze al servizio del mondo del vino nella produzione di grandissimi vini da dessert

Elisa Inselvini

Cosa può avere a che fare l’ingegneria con la viticoltura?”. È questa la domanda che probabilmente aleggiava tra i partecipanti alla particolare serata organizzata da AIS Brescia venerdì 8 febbraio. Sì, perché il protagonista della nostra storia è Willi Opitz, ingegnere meccanico che decide di dedicarsi alla passione per il vino e la terra, a tal punto da riuscire ad esprimere nei propri vini unicità ed eccellenza.

Ma è proprio da Opitz che dobbiamo partire e dal suo legame, strettissimo, con la terra, aspetto che lo àncora ad una tradizione familiare contadina. Grazie a questa eredità emotiva, nonché alla dotazione di uve di alcuni parenti, Opitz comincia a produrre i suoi primi vini nel 1993, arrivando poi a dedicarsi totalmente a questa attività due anni più tardi, lasciando la propria carriera e acquisendo delle vigne a Illmitz, al confine est con l’Ungheria.

Siamo, infatti, nel Burgenland, una delle regioni austriache più vocate alla viticoltura d’eccellenza. L’Austria, nel complesso, può godere di una superficie vitata di 50.000 ettari per la produzione di eccellenti vini bianchi, rossi e, in particolare, di vini dolci. In questa regione le peculiari condizioni climatiche e l’imponente influsso del lago Neusiedlersee, non possono che promuovere spontaneamente la botrytis cinerea e, con essa, i meravigliosi vini trockenbeerenauslese che beneficiano al meglio dell’attacco della muffa nobile.

Così come anche la produzione di eiswein non può che esprimersi ai massimi livelli mondiali in questa zona decisamente vocata, sia per condizioni climatiche favorevoli che per tradizione.

Tornando al protagonista della nostra serata, se è vero che la fortuna premia gli audaci, non tardano ad arrivare anche i riconoscimenti ufficiali: nel 1996, per la prima volta in Austria, Willi Opitz viene nominato a Londra “winemaker of the year”, ricevendo lo Star Wine Award.

La sua azienda vinicola si sviluppa a partire da otto ettari di vigneti, caratterizzati da un territorio peculiare nel quale otto piccoli laghi, grazie all’apporto di umidità, favoriscono lo sviluppo della botrytis cinerea. Oggi, gli ettari di proprietà sono arrivati 17, tutti coltivati secondo i dettami dell’agricoltura biodinamica. 

Ma il duplice animo di Willi Opitz lo ha sempre accompagnato in modo produttivo lasciando che lo spirito da ingegnere lo animasse verso l’innovazione. Ed è stato così che un personale metodo di produzione da lui progettato e messo a punto gli è valso numerosi riconoscimenti internazionali.  Oltre alle innovazioni tecnologiche, anche i vini di Opitz risentono di questa duplice ed eclettica anima esprimendosi in peculiari e non comuni vini da dessert, gli Schilfwein che, in modo simile agli Eiswein, vengono prodotti mediante l’appassimento delle uve.

La produzione complessiva dell’azienda è di 80.000 bottiglie, con una gamma molto ampia che abbraccia sia bianchi che rossi. Due le particolarità nella scelta dei vitigni: l’utilizzo del vitigno zweigelt, nato dall’incrocio tra la varietà blaufränkisch (franconia) e dal St.Laurent, base per la produzione del rosso ‘’Opitz One’’ e gli eiswein prodotti da pinot nero.

L’ecletticità del nostro protagonista si manifesterà anche nella produzione di un cd dall’evocativo titolo “The Sounds of Wine”, un vero e proprio omaggio ai suoni della sua cantina durante la fermentazione.

Le annate dei vini in degustazione per la serata sono state: 2008, 2007, 2006, 2002 e 2000.

Per le annate 2000 e 2002 si è trattato di vini passiti su stuoie, scelta dettata dalla strenua volontà del produttore di mantenere un buon livello di acidità, elemento, quest’ultimo, che rappresenta il leitmotiv di tutti i vini degustati.

La degustazione

Pinot nero beerenauslese 2008

All’osservazione il vino si presenta di colore aranciato. Al naso si esprime con un stile leggermente ossidativo da flor con l’espressione dei tipici sentori di noce. A seguire caffè d’orzo e caramello. Un naso che cambia ed evolve velocemente verso un sentore di noce sempre più intenso. All’assaggio presenti la tannicità ben integrata e l’acidità.

Abbinamento: tiramisù

Pinot nero eiswein 2008

Alla vista esprime un colore di buona lucentezza. All’olfazione si presenta con una delicata intensità, fresco, fragrante nei boccioli di rosa verde e con una nota piccante di trito di spezie.

L’espressione eterea è presente nella vernice. Al palato l’ingresso è di spezie e zafferano, seguite da radici amare, foglie e carciofo. Tutti elementi sostenuti da un’ottima acidità.

Percepibile all’assaggio anche una nota “graffiante”.

Abbinamento: formaggio stagionato di Fossa o pecorino di Pienza.

Opitz One Shilfwein 2000

Alla vista si esprime chiaramente la natura di un vino rosso con tonalità mogano che richiamano immediatamente la sua natura di vino concreto e di corpo. Al naso spiccano le foglie e le erbe secche, seguite da una nota di cottura. Alla beva il vino si esprime in tutta la sua struttura e nella buona acidità. 

Abbinamento: fondant au chocolat.

Muskat Ottonel Shilfmandl 2002

All’osservazione il vino evidenzia un vivace colore giallo ambrato. All’esame olfattivo si esalta in un complesso e variegato bouquet. Vegetale nelle erbe, nella menta e nella salvia.

Fragrante nei petali della rosa bianca. A seguire il latte di cocco e poi ancora la menta.

All’assaggio si esprime con una nota amara di scorza di pompelmo e di infuso alle erbe e radici amare. Importante l’effetto freschezza e l’acidità.

Abbinamento: dessert estivo ai fiori d’arancio.

Samling 88 trockenbeerenauslese 2007

Dall’unione tra Riesling e Silvaner nasce questo vitigno che in questo caso esprime al naso sentori tropicali e di agrumi. In bocca ritorna la tropicalità con il ricordo dello sciroppo di ananas. Presente un tannino elegante e ben integrato che asciuga.

Abbinamento: dolce al cucchiaio al frutto della passione.

Pinot gris trockenbeerenauslese 2006

Alla vista il colore è quello ambrato intenso. Al naso si esprime nei fichi secchi e nelle note di agrume. All’esame gusto-olfattivo è avvolgente nel caramello e nell’arancia.

Abbinamento: tarte tatin di mele e prugne.