I vini fermi di Ca’ del Bosco. L’arte di rompere gli schemi

Dopo aver dedicato una serata ai Franciacorta di Ca’ del Bosco, AIS Brescia si è questa volta soffermata sui vini fermi della famosa azienda di Erbusco. Un vero e proprio percorso nella filosofia produttiva della storica realtà di Maurizio Zanella, nonché un approfondimento delle potenzialità del territorio franciacortino quando i protagonisti sono pinot nero, carmenère e merlot

Elisa Inselvini

Una serata decisamente interessante quella che si è tenuta venerdì 18 gennaio presso la sede AIS Brescia e dedicata ad una cantina di riferimento del panorama italiano come Ca’ del Bosco.

Relatore della serata Nicola Bonera che con la sua passione ed esperienza radicata nel territorio ha accompagnato la platea di esperti, curiosi ed appassionati nell’interessante esperienza di cambiare il punto di vista e valorizzare ciò che di eccellente viene prodotto in Franciacorta, ma non nella orami famosa versione Metodo Classico.

L’incredibile capacità di evolvere può a ragione essere considerata uno dei tratti distintivi di Ca’ del Bosco in tutto il suo percorso storico dalla nascita sino ad oggi. Dalle sue origini, nella metà degli anni Sessanta, quando Annamaria Clementi Zanella acquistò a Erbusco in Franciacorta una piccola casa in collina immersa in un fitto bosco di castagni, chiamata localmente “Ca’ del bosc”, ad oggi, l’azienda ha mantenuto un fortissimo spirito di innovazione e lungimiranza che l’hanno caratterizzata e contraddistinta.

È, infatti, a partire dagli anni Novanta che cominciano ad essere introdotte da Maurizio Zanella delle importanti innovazioni al fine di potersi confrontare con le eccellenze mondiali del settore. Ne è un esempio il sistema di lavaggio delle uve, soprannominato “la spa del grappolo’’, adottato dall’azienda: un’unicità all’interno del panorama vitivinicolo italiano e finalizzato alla salubrità delle uve. Consiste in un particolare sistema di lavaggio e idromassaggio dei grappoli, tramite tre vasche di ammollo al quale segue un sistema di asciugatura completa.

La vinificazione “separata’’ che esclude qualsiasi miscela prima dell’assemblaggio, è frutto di un’altra scelta importante e peculiare. Ed anche nell’attenzione alla qualità dei vini fermi, in un territorio quasi esclusivamente vocato e riconosciuto per il Metodo Classico, che si inscrive la scelta evolutiva e artistica dell’azienda. “Artistica” perché non si può parlare di Ca’ del Bosco senza menzionare la passione e l’uso delle opere d’arte che permeano l’azienda e l’animo del produttore. Un uso dell’arte come filosofia produttiva e messaggio di valorizzazione di tutto ciò che gravita intorno al vino.
L’affermazione di Luigi Veronelli “Il vino è un valore reale che ci dà l’irreale” viene fatta sua dall’azienda per esprimere un’integrazione indissolubile che unisce strutture, territori, uomini, vino e arte.

Cosa possono pertanto avere in comune le opere scultoree di Arnaldo Pomodoro, Bruno Romeda, Igor Mitoraj e Stefano Bombardieri con il vino se non la volontà di rompere gli schemi, perché è solo questo il modo con il quale l’arte, anche vinicola, può superare se stessa ed esprimere qualcosa di unico.

Guarda alla Borgogna, a Bordeaux e alla Loira, ma anche all’integrazione con il territorio franciacortino Maurizio Zanella quando crea i suoi vini fermi, con un accento personale alla valorizzazione del carmenère operata dalla stessa azienda, impegno poi concretizzatosi concretizzatosi con l’entrata del vitigno all’interno dell’IGT. Ed è così che “il lupo che sveste il manto da pecora’’ esprime un vino che è del territorio, frutto di vera e propria ricerca e studio genetico, ma anche di voglia di rompere gli schemi ed evolvere nella sperimentazione.

La degustazione

Curtefranca bianco 2016 | chardonnay 80%, pinot bianco 20%

Alla vista si presenta con una delicata tonalità giallo paglierino. Il corredo aromatico si esprime in modo complesso in varie famiglie che, a partire dai sentori vegetali delicati e raffinati della camomilla e delle erbe, prosegue con note agrumate, floreali, per poi finire con una speziatura piccante.
Un vino gustoso, succoso, appetitoso e di buona densità, tutte caratteristiche che contribuiscono a renderlo piacevole e facile nella beva, nonché garbato ed elegante nel complesso.

Curtefranca Chardonnay 2013 | chardonnay 100%

Alla vista si esprime lucente in un bellissimo colore giallo paglierino con ancora presenti dei riflessi verdolini. Al naso è ricco e complesso nella frutta polposa della pesca bianca, della mela e della pera. A seguire ben espressa la permanenza in legno nei sentori tostati.
All’assaggio è sapido e saporito, non già per una preponderante acidità, bensì per la ricchezza dei minerali. La bocca è rinfrescante e ripulisce dal legno del naso.

Curtefranca Rosso 2015 | cabernet sauvignon 40%, merlot 35%, cabernet franc 25%

Alla vista si esprime in un bel colore rubino intenso. Al naso spicca immediato il tratto vegetale, in linea con la tipicità dei vini Ca’ del Bosco. In questo caso il vegetale non è piccante o “nervoso’’, bensì ben integrato nella complessità dei sentori olfattivi della frutta rossa matura e delle spezie. Al palato si presenta di media struttura ed equilibrato. Succoso nel frutto rosso.
Di buona freschezza e media lunghezza.

Pinèro Sebino IGT 2012 | pinot nero 100%

Bel colore rosso rubino. Il naso è ottimo e complesso e si esprime in una nota leggermente animale seguita da note fruttate di pesca e da quelle agrumate dell’arancia. Molto presente la nota fumosa e carbonizzata, declinate nei sentori di cenere e incenso. L’affinamento in legno non risulta invadente ma avvolgente.

Carmenero Sebino IGT 2011 | carmenère 100%

Alla vista il colore rosso rubino intenso è eccezionale. Al naso giunge una “fucilata’’ di spezie che sprigiona una potenza speziata ed un’intensità definite esaltanti. La nota vegetale è quella delle cortecce e delle erbe balsamiche. A chiudere inchiostro e spezie.
Un vino di buona massa, ma senza essere massiccio o pesante.

Maurizio Zanella Sebino IGT 2013 | cabernet sauvignon 50%, merlot 25%, cabernet franc 25%

All’esame visivo il vino si presenta di un bel colore rosso rubino. Al naso esprime una balsamicità vellutata e distesa molto diversa da quella del carmenère. Il corredo olfattivo del passaggio in legno è espresso nella tostatura elegante del caffè e del tabacco. Presente il frutto nella mora e nella prugna. A seguire la florealità della peonia. Al palato è giovane e pieno. È un vino chiaramente in fase di evoluzione anche se si esprime già in modo ottimo in molti aspetti che ne preannunciano la longevità.

Merlot Sebino IGT 2009 | merlot 100%

All’osservazione si esprime in un bellissimo colore granato che richiama immediatamente la lunga macerazione e maturazione in barrique. Al naso intensi e immediati i profumi di frutti rossi. All’assaggio è delicato ed equilibrato nella sua espressione, di grande eleganza e complessità. Un assaggio delicato e fine, quasi ‘’timido’’, ma che prosegue in un finale lungo e persistente. Vellutato, setoso, leggiadro, elegantissimo e dai tannini finissimi.
Un vino che esce solo nella annate migliori per le uve merlot e che qui esprime pienamente il meglio di sé.