Il gigante Bordeaux
Sei Bordeaux selezionati da Luisito Perazzo e una serata di cultura e approfondimento che ha visto una grande ed appassionata partecipazione da parte dei soci AIS di Lecco
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La regione vitivinicola della denominazione geografica di Bordeaux è letteralmente “au bord de l’eau” (al bordo dell’acqua). La Garonne scorre su un lato, la Dordogna dall’altro e il tutto converge nell’estuario della Gironda prima di sfociare nell’Atlantico. Questo suolo sabbioso produce grappoli unici che hanno ispirato i viticoltori locali i quali utilizzano gli acini d’uva in maniera esemplare producendo gioielli della produzione vitivinicola francese.
Siamo in una delle zone dove il concetto di viticoltura ha il suo pieno significato: più di 110 mila ettari vitati che hanno influenzato la produzione mondiale grazie alla forte espansione internazionale dei tre grandi vitigni rossi che dominano la regione: cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot.
A guidarci questa sera nel nostro viaggio, un esperto della regione, Luisito Perazzo, che ha selezionato per noi sei grandi vini, con l’attenzione volta anche a realtà meno conosciute e alla scelta di annate diverse, anche non recenti. A rendere ancora più divertente la serata verrà proposto, fra i vini in degustazione, “un intruso”.
Si inizia la serata con Le Petit Haut Lafitte Blanc, 2015 di Château Smith Haut Lafitte Pessac-Léognan, Sauvignon Blanc 80%, Semillon 20%, AOC Pessac-Léogran, Fermentazione in barrique (50% nuove) e 10 mesi in bàtonnage. Un vino bianco per introdurci alla batteria di rossi che ci aspetta. Al naso mela verde, pesca bianca, albicocca, spezie dolci, nocciola, arachidi, mandorle, acacia e miele. Un bocca piena, avvolgente con un ottimo bilanciamento tra naso e bocca. Emerge poi nel finale una .piacevolissima sapidità.
La serata entra quindi nel vivo; come già annunciato sarà una degustazione alla cieca, Luisito ci descrive quindi le sotto-zone principali di Bordeaux e le caratteristiche dei propri terreni che influenzano fortemente quello che troveremo nel bicchiere. Il gioco sarà cercare di associare il vino alla zona provando a trovare l’intruso.
Primo Vino: Rubino, intenso, di grande finezza e complessità. Impatto potente, dal quale si colgono note di mirtillo, ciliegia, lampone, cioccolato e una decisa nota balsamica. Caldo, morbido e allo stesso tempo fresco, sapido e con il tannino perfettamente integrato nel tessuto del vino.
Secondo Vino: Rubino con un unghia più scarica rispetto al primo, molto intenso e con profumi decisi: arancia, sentori calcarei, caffè, tabacco, liquirizia nera. Tannico e di buon equilibrio.
Terzo Vino: Rosso scarico, un colore meno compatto e denso rispetto agli altri. Qualcosa di diverso rispetto a quanto visto finora. Un naso più evoluto, salamoia, note terrose, tartufate, quasi olivastre. Affumicato, persistente, con tannino perfettamente maturo. Luisito cerca di aiutarci a collocarlo nelle zone intorno a Bordeaux ma il dubbio rimane.. che sia l’intruso?
Quarto Vino: Un colore scarico ma un’ intensità di profumi sconvolgente Elegante al naso con sentori di frutta matura e note balsamiche. Caffè, tabacco, note terrose su uno sfondo di spezie, chiodi di garofano, curcuma, incenso e pepe. Discreta sapidità e buon tannino.
Quinto Vino: un rosso granato che regala spunti aranciati. Straordinariamente elegante al naso con note di frutta matura, viola, note balsamiche ed una decisa nota minerale. Etereo, note di smalto e vernice, olive, tabacco. Fresco, persistente e bevibilissimo con potenziali di invecchiamento immensi. Questo è chiaro: un Bordeaux per definizione. Emozionante.
Sesto Vino: Colore denso, compatto. Un vino che insieme al precedente, ci viene servito quasi un’ora prima di degustarlo. Un naso che ha bisogno di tempo per esprimersi. Avviciniamo il naso e rimaniamo sbalorditi e colpiti da note di spezie dolci, vaniglia, note balsamiche di menta e eucalipto, cioccolato, legno di cedro, sandalo, bacche di ginepro, resine, rabarbaro, china e torba che ci portano per qualche secondo nell’isola scozzese di Islay. Un vino fiero, orgoglioso. Un meraviglia.
A fine degustazione, è tempo di svelare i nomi dei produttori e scatta la divertente competizione per cercare di collocarli. Gli indizi di Luisito (e la bravura dei partecipanti) ci aiutano a toglierci ogni dubbio. L’intruso della serata è il terzo vino che si rivela essere un Merlot della DOC Ticino.
Vini degustati
- Brane-Cantenac 2015, Château Brane-Cantenac Margaux 2eme Grand Cru Classé
Cabernet Sauvignon 70%, Merlot 26%, Cabernet Franc 3%, Carmenére 1%,
AOC Margaux, 18 mesi in barrique (70% nuove)
- Langoa Barton 2014, Château Langoa Barton St. Julien 3eme Grand Cru Classé
Cabernet Sauvignon 54%, Merlot 34%, Cabernet Franc 12%,
AOC Saint-Julien, 18 mesi in barrique (60% nuove)
- Montagna Magica 2000, Merlot del Malcantone, Huber
Merlot 90%, Cabernet Sauvignon 5%, Cabernet Franc 5%,
DOC Ticino, 24 mesi in barrique (80% nuove)
- Chasse-Spleen 2005 Magnum, Château Chasse-Spleen Moulis en Médoc Cru Bourgeois Exceptionnel
Cabernet Sauvignon 55%, Merlot 40%, Petit Verdot 5%,
AOC Moulis-en-Medoc
- Haut-Marbuzet 2009, Château Haut-Marbuzet St. Estephe Cru Bourgeois Exceptionnel
Cabernet Sauvignon 50%, Merlot 40%, Cabernet Franc 10%,
AOC Saint-Estephe, 18 mesi in barrique (60% nuove)
- La Lagune 2009, Château La Lagune Haut Médoc 3eme Grand Cru Classé
Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 30%, Petit Verdot 10%,
AOC Haut-Médoc, 22 mesi in barrique (70% nuove)
A fine serata, per chiudere in bellezza e tornare nel mondo del taglio bordolese, ci viene offerto un rapido viaggio in Italia, in Trentino Alto Adige per essere precisi. La platea ringrazia quindi Luisito e Ais Lecco per la grandissima serata sorseggiando e degustando un meraviglioso San Leonardo 2008 di Marchesi Guerrieri Gonzaga (Cabernet Sauvignon 80%, Carménère 10%, Merlot 10%, IGT Vigneti delle Dolomiti).
Un successo incredibile per AIS Lecco ripagato enormemente nel vedere ospiti e relatore continuare a discutere con passione su questa incredibile zona e sui suoi grandi vini.