Il Lugana di Montonale alla prova del tempo
A Magenta una doppia verticale di Montunal e Orestilla di Montonale per scoprire la capacità di sfidare il tempo della turbiana e della prima DOC lombarda.
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Non sempre i numeri dicono tutto. Nell’occasione però lasciano poco spazio alle interpretazioni. Parliamo della DOC Lugana. La produzione 2023 si è attestata oltre i 200.000 ettolitri ed è in costante crescita. 28 milioni le bottiglie prodotte (solo 8 anni fa erano 18 milioni). Ebbene, il 70% della produzione viene esportata all’estero, soprattutto in Germania, grazie alle esperienze di degustazione dei numerosi turisti che affollano il lago di Garda. Ma non è tutto. La metà della produzione che rimane in Italia viene consumata dagli stranieri.
È un prodotto di qualità italiano che necessita di essere promosso e conosciuto anche all’interno dei confini nazionali. Ed è questo l’obiettivo della serata «Montonale. Lugana in orizzontale e verticale» organizzata presso la sede di Magenta di AIS Milano. Conduce la degustazione Vinicio Zanetti, sommelier, degustatore, relatore della Delegazione di AIS Milano. Al suo fianco, a testimonianza diretta del territorio, l’enologo Roberto Girelli, titolare e motore dell’azienda Montonale e vicepresidente del consorzio Lugana.
Un fazzoletto di terra affacciato sul lago di Garda tra le provincie di Brescia e Verona. Questo il territorio pressoché pianeggiante della DOC Lugana. 10.000 km2 e 2.500 ettari vitati tra i comuni bresciani di Sirmione, Desenzano del Garda, Lonato del Garda, Pozzolengo e il comune veronese di Peschiera del Garda. Il microclima, grazie all’azione termoregolatrice del lago, è più mediterraneo che continentale. I due venti, il Paler e l’Ora, favoriscono un’importante escursione termica a tutto vantaggio dell’aromaticità delle uve e alla tutela del loro stato sanitario. Il suolo, di origine morenica, è composto essenzialmente di argille calcaree, infondendo un carattere elegante e minerale ai vini. Qui trova il suo habitat ideale la turbiana, vitigno autoctono dell’areale veneto. Un vitigno vigoroso e produttivo che, grazie alla sua spiccata acidità, si presta alla produzione di vini longevi e complessi. Il disciplinare della DOC Lugana (prima DOC lombarda nata nel 1967) prevede l’utilizzo minimo di turbiana al 90% e di altre uve a bacca bianca, purché non aromatiche, fino a un massimo del 10%. Cinque le tipologie: Lugana, Superiore, Riserva, Vendemmia Tardiva e Spumante.
L’azienda agricola Montonale si trova nel borgo omonimo, situato sulle prime colline moreniche a sud di Desenzano del Garda. La sua storia ha radici lontane. Il fondatore, Francesco Girelli, bisnonno degli attuali proprietari (i fratelli Claudio, Roberto e Valentino), nel lontano 1911 dissodò in solitudine, e con l’aiuto del solo badile, i primi due ettari di terra. Alla fine degli anni ‘60 del Novecento il “grande salto” con l’acquisto di 30 ettari in aggiunta ai 5 già di proprietà. La morte improvvisa del nonno scatena una disputa ereditaria tra i nove figli che, nel 1998, porta a estirpare l’ultimo pezzetto di vigneto rimasto. Nel 2002 è Roberto a rilanciare l’attività vitivinicola, piantando i primi filari. La prima vendemmia nel 2003.
«La sostenibilità ambientale è ai primi posti delle nostre priorità» racconta Roberto. «Noi viviamo in questo territorio e siamo il primo consumatore dei nostri prodotti». Non vengono utilizzati fertilizzanti chimici, diserbanti e insetticidi. Nel 2012, riqualificando un capannone adibito ad attrezzi, è stata costruita la nuova cantina. Le mura, in paglia di riso, sono state intonacate dentro e fuori con calce naturale altamente coibentante che isolano l’ambiente dal caldo estivo e favoriscono l’autoregolazione dell’umidita tra interno ed esterno, condizione ideale perché muffe e batteri non prolifichino. Il tetto fotovoltaico produce più energia di quella che viene consumata.
«Quaranta i passaggi, dalla potatura alla tappatura della bottiglia, di cui venti in vigna e venti in cantina» continua Roberto. «Crediamo che porre la massima attenzione a ognuno di essi faccia la differenza sul risultato finale». La severità dei diradamenti pre-vendemmiali, il ricorso ai lieviti indigeni, l'uso del solo mosto fiore e un impiego attento del tonneau, oltre ai prolungati affinamenti in bottiglia, caratterizzano il lavoro a Montonale. «L’ambizione è dar origine a vini identitari e longevi, in grado di arricchirsi nel tempo» conclude Roberto.
E i risultati non mancano. Il nome Montonale compare più di una volta all’interno della prestigiosa rivista Wine Spectator, sia come cantina “raccomandata”, sia con punteggi lusinghieri (90/100) per il Lugana Orestilla 2017. Nel 2018 il Lugana Orestilla 2016 ha ricevuto la medaglia d’oro dalla giuria dei Decanter World Wine Awards, tra i più importanti concorsi enologici del mondo.
La degustazione
Colore giallo paglierino. Bollicine fini. Naso intenso. Spiccano le note fruttate a polpa bianca e una nota di nocciola. Ben integrata la nota verde di erba aromatica. Con l’aumentare della temperatura emergono le note di pasticceria. In bocca si riscontrano le stesse caratteristiche rilevate all’olfatto. In evidenza una nota di melone verde. Equilibrato e persistente.
Colore giallo paglierino particolarmente luminoso. Consistente. Naso fine. Presente sia la parte floreale che fruttata di mela. Si evidenzia una nota vegetale di clorofilla. In bocca si riscontrano le stesse caratteristiche di note fruttate e vegetali rilevate all’olfatto. Fragrante, intenso e persistente. In conseguenza dell’annata 2022, molto calda, risulta più contenuta la parte acida e sapida.
Il 2018 è stata un’annata equilibrata ma a fine settembre e nella prima parte di ottobre si è registrato un caldo anomalo. La scelta di prolungare la maturazione ha influito sulla gradazione alcolica: 13,6% vol.
Colore giallo paglierino contraddistinto da una bella lucentezza. Consistente. Al naso note di camomilla e di mandarino. Una lieve nota di zagara. Prevalgono le note di minerali. In bocca emergono sapidità e mineralità. Equilibrato, intenso e persistente.