L'eleganza senza tempo dei vini della Tenuta San Leonardo

Una serata probabilmente irripetibile. È quella che, mercoledì 14 ottobre, ha visto protagonista la Tenuta San Leonardo insieme ad AIS Mantova.

Linda Moscatelli

Grazie alla presenza di Anselmo Guerrieri Gonzaga abbiamo conosciuto una realtà storica, un'eccellenza dell'enologia italiana che ha segnato il territorio trentino e continua a farlo, ampliandone le possibilità con un'anima internazionale.

Il Trentino, con i suoi terreni e clima alpini, è da sempre riconosciuto principalmente come produttore di vini bianchi in particolare a base di chardonnay attraverso l'utilizzo del Metodo Classico. La vinificazione in rosso con riferimento soprattutto alle uve autoctone come marzemino, lagrein e teroldego ha decisamente un ruolo minore anche solo in senso quantitativo.

Anselmo Guerrieri Gonzaga e Luigi Bortolotti

Nella parte meridionale più calda della regione, nella valle dell'Adige mitigata dal lago di Garda, incontriamo anche la produzione di vitigni internazionali come merlot e carbernet. In questo scenario, nella bassa Vallagarina, nasce attorno a una chiesa il piccolo insediamento di San Leonardo, costituito dai Frati Crociferi chiamati a bonificare il territorio nel 1215. Da questo ordine religioso, diffuso nel tardo Medioevo, inizia una lunga attività non solo monastica, ma anche agricola. Questa piccola comunità cresce poi velocemente anche grazie alla posizione strategica sulla strada romana Claudio Augusta, antica arteria di comunicazione e collegamento tra Roma e Monaco di Baviera. Al solo patto di mantenere la chiesa in condizioni decorose e di celebrare messa divenne, nel XVIII secolo, proprietà privata in seguito a difficoltà finanziarie che costrinsero la chiesa ad alienarne i terreni. Da questo momento la famiglia dei marchesi Guerrieri Gonzaga ne diventa custode negli anni fino ad oggi.

La svolta enologica più importante della Tenuta è però da attribuire, in tempi più vicini a noi, a Carlo Guerrieri Gonzaga che, spinto dal padre, inizia gli studi di enologia in Svizzera a Losanna dove acquisisce esperienza internazionale che approfondisce successivamente in Francia e in Toscana prima di ritornare al lavoro nell'azienda familiare. Qui la passione e la dedizione per i vigneti e l'attenzione per le pratiche di cantina artigianali sono al centro della sua attività e di quella dei suoi collaboratori. A partire dal 1984 per i suoi vitigni affida la consulenza enologica a Giacomo Tachis con il quale stringe uno stretto legame professionale e di amicizia. Dagli anni 2000 sarà poi Carlo Ferrini a succedergli e a mettere a disposizione le sue competenze agronomiche in azienda sempre incontrando grandi riconoscimenti.

Di recente tutti i terreni sono convertititi all'agricoltura biologica nel rispetto assoluto del territorio con certificazione ottenuta nel 2018. Sempre nel 2018 San Leonardo viene anche designata "amica della biodiversità" dall'associazione BWA Friends of Biodiversity.

Rivoluzionaria per lo standard classico e orientata all'esportazione fin da subito, San Leonardo è solo nel 1982 che crea il vino simbolo dell'azienda. Lo fa con l'assemblaggio dei vitigni internazionali del territorio: merlot, cabernet sauvignon e carmenere, dal vero carattere identitario, che maturano separatamente per la realizzazione dell'omonima etichetta. "La terra è l'anima del nostro mestiere": così Carlo Guerrieri Gonzaga ama definire il forte legame della cantina con il territorio. Questo legame è evidente insieme a quello con la storia, la tradizione e i valori della famiglia.  Ed è bello ritrovarne la corrispondenza anche nel calice.

La degustazione

Spumante Metodo Classico Marchesi Guerrieri Gonzaga 2016.
Questo blanc de blancs, dosaggio zero è il metodo classico Trento Doc dell'azienda, di recente introduzione nella gamma. Chardonnay in purezza, conferma senza dubbio la vocazione spumantistica del territorio ben espressa con grande eleganza e verticalità. Di spiccata acidità, ha un bouquet floreale e fruttato. L'espressione è quella di purezza. Fiori bianchi ma anche scorza di agrumi e sfumature di miele. Fragrante, sapido, cremoso, rilevante la persistenza.

Vette di San Leonardo 2019
Sauvignon blanc in purezza, raccolta manuale a perfetta maturazione. Emergono le note classiche del sauvignon, ricche e intense: salvia, pepe verde e pesca bianca. Ha un sorso asciutto, con sensazioni vegetali e un'ottima pulizia al palato.

Terre di San Leonardo 2016
Il vino proviene dalle uve di vigneti giovani di cabernet sauvignon, merlot e carmenere. Al naso si percepiscono note di lampone, piccoli frutti rossi, viola appassita e peperone. L'ingresso al palato è morbido e possiede ottima freschezza. La percezione dell'alcool è delicata. Un vino di ingresso, ma già di grande qualità. 

Villa Gresti 2015
Nasce da una selezione di uve merlot con l'aggiunta di una piccola percentuale di carmenere. Rappresenta un'altra coerente espressione del territorio grazie ad una freschezza ed un'eleganza di grandissimo livello. Al naso sfodera un frutto rosso maturo, insieme a ricordi di tabacco e cacao. Al palato ha tannini dolci e vellutati. Ottima la persistenza.

Verticale San Leonardo

Verticale di San Leonardo

San Leonardo 2015
Vino scalpitante, ancora contratto e con tannini di evidente qualità, ma ancora graffianti e in via di integrazione. Ha grande stoffa e donerà il meglio di se con il passare degli anni. Dona al naso una nota fruttata ancora croccante che ricorda la marasca, l'amarena e il lampone. Riesce a integrare potenza e finezza e, sebbene ancora molto giovane, ha già grande personalità.

San leonardo 2011
Al naso denota subito un'ottima complessità, con note fruttate e vegetali e accenni terziari di cioccolato, tabacco e tocchi balsamici. Al palato ha tannini sottili, perfettamente integrati e fusi con il resto delle componenti consentendo così una beva molto piacevole. Risolto, generoso, lunghissima la persistenza.

San Leonardo 2008
Il quadro aromatico di questo millesimo è probabilmente il più austero e ricco al contempo e ha bisogno di tempo e ossigenazione nel bicchiere per esprimersi compiutamente. Al palato la chiusura è un po' serrata, probabilmente a causa di un'annata particolarmente calda e umida.

San Leonardo 2005
Il ventaglio olfattivo ha note decise, ampie ed intriganti. China, rabarbaro, fungo, sentori balsamici e tabacco. Maestoso, vibrante, persistente, mostra un equilibrio perfetto tra freschezza, sapidità e morbidezza. Elegante e tenace.