La Francia e i vini del Sud-Ovest

Mauzac, Duras, Ondene, Malbec, Petit mansang e Tannat. Il nostro viaggio tra i vini del Sud-Ovest francese guidati da Samuel Cogliati è stato un successo

Matteo Redaelli

Un splendido viaggio in terre rurali dall’eccezionale patrimonio ampelografico con vitigni unici e molto caratterizzati come Mauzac, Duras, Ondene, Malbec, Petit mansang e Tannat; un areale immenso di circa 80000 km2 diviso tra due regioni principali  (Midi-Pyrenees e Aquitaine) ed una forte identità culturale, agricola e gastronomica: potremmo descrivere così la fortuna che Ais Lecco ha condiviso con i suoi soci lo scorso 17 Ottobre presso il Quality Hotel San Martino di Garbagnate Monastero. 

A guidarci in questo meraviglioso viaggio, un esperto d’eccezione del luogo: Samuel Cogliati; italo-francese, editore, scrittore, giornalista e divulgatore indipendente. Membro associato della rivista indipendente francese LeRouge&leBlanc che da anni si occupa di didattica e ricerca soprattutto sui vini d’Oltralpe. Tra le sue realizzazioni, da editore o da autore, monografie dedicate a varie regioni francesi: lo Jura, la Loira, la Champagne, la Borgogna e, appunto, il Sud-Ovest.

Hosam Eldin, Samuel Cogliati e Rossella Ronzoni

La serata inizia con un saluto del nostro presidente Hosam Eldin Abou Eleyoun e dalla nostra delegata Rossella Ronzoni, la quale ringrazia enormemente Samuel per l’opportunità e la disponibilità a guidarci in quella che ci si aspetta essere una serata estremamente utile e interessante.

Samuel parte subito con un introduzione alla geografia di quella che probabilmente è una delle regioni vitivinicole meno celebri di Francia. Questa scarsa notorietà è in parte comprensibile: definire esattamente questo territorio eccezionalmente multiforme e vasto non è cosa agevole. Samuel illustra abilmente le aree principali della regione sottolineando a tutta la platea che gli appassionati di vino farebbero bene a iniziare a interessarsi a quest’areale straordinario, che molti Oltralpe considerano ormai il nuovo Eldorado, uno spazio di frontiera dove non è raro reperire vere e proprie pepite! 

La sua identità va delineandosi giorno dopo giorno, ed è innanzi tutto imperniata su alcuni presupposti di grande interesse: la disponibilità di tutte le tipologie di vino immaginabili; il valore di terroir di grande statura; il prezioso apporto di numerosi vitigni autoctoni molto originali; una nuova generazione di vignaioli sensibili e di talento; un senso di veracità dei vini trasversale, che accomuna aree quali Jurançon, Cahors, Gaillac o Bergerac.

I vini degustati

GAILLAC “VENDEMMIA” DOMAINE  DE BRIN 2016

60% Duras,  25% Braucol 15% Merlot 

Regione: Gaillacois, riva destra del Tarn

Vinificazione: vendemmia manuale, fermentazione spontanea con lieviti indigeni, vinificazione in vasca, nessun aggiunta di additivi enologici.

Un rosso porpora di intensità cromatica emozionante; naso di immediata fragranza che annuncia subito una grande profondità aromatica. Un frutto speziato di fondo, connotazione fruttata molto matura, vegetale, note di cipria, sapone di Marsiglia e richiami ematici. In bocca una straordinaria corrispondenza con quanto preannunciato al naso a cui si aggiungono richiami di bacche di ginepro e un tannino presente ma non fastidioso.

MADIRAN VIEILLES VIGNES LABRANCHE LAFFONT 2013 

100% Tannat

Regione: Guascogna, dipartimento di Gers

Vinificazione: vendemmia manuale, macerazione di 30gg, fermentazione e malolattica in legno, affinamento in barrique di 12 mesi.

Un rosso anch’esso di intensità cromatica potente che già a bicchiere fermo colpisce per un naso immediato. Un vino rurale, selvaggio, carnoso, con chiare note chinate, di pelle. In bocca non tradisce le aspettative; muscoloso con un tannino imponente che aggredisce subito e una freschezza conclusiva che sorregge una potente nota alcolica.

CAHORS “SOLIS“ MATTHEU COSSE 2006

100% Malbec

Regione: Cahors, comune di Prayssac

Vinificazione: fermentazione spontanea in cemento con lunga macerazione (3 settimane), affinamento in legno piccolo di 17 mesi di 1° e 3° passaggio.

Un Malbec immediato, aperto, chiare note di erbe mediterranee, liquirizia, spezie, cioccolato, uva passa. Ad un naso attento ricorda quasi un distillato di frutta con una fragranza e delicatezza emozionante. In bocca è subito aperto confermando le chiare note di cioccolato e caramello. Regala sicuramente un tannino meno compatto del Madiran ma di piacevole astringenza. Freschezza ancora presente che conferma un perfetto equilibrio tra acidità e tannino.

VIN DE FRANCE “D BULLES“ DOMAINE DE BRIN 2017

70% Mauzac rosè 30% Ondenc 

Regione: Gaillacois, riva destra del Tarn

Vinificazione: Vendemmia manuale, fermentazione spontanea, presa di spuma in bottiglia, nessun dosaggio

Al primo impatto delinea subito chiare note vegetali, verdi, sentori di fiori di campo, camomilla e margherita. Bastano pochi minuti per aprirsi su note aromatiche più complesse di miele, fiori d’arancio e lievito. In bocca  ci colpisce una pseudo dolcezza delicatissima che rende il vino scorrevole e soave. Albicocca matura, nocciola e anice.

COTES DE DURAS BLANC “LA PIE COLETTE“ MOUTHES LE BIHAN 2016

30% Semillon 50% Sauvignon 20% Chenin

Regione: Guienna, area di Duras

Vinificazione: fermentazione spontanea, vinificazione in vasca, nessuna chiarifica e filtrazione

Appena versato colpisce per evidenti note di salvia, mela cotogna e the verde. Un pizzico etereo, goloso, sfacciato. Un naso aggressivo, diretto, confetturoso, albicocca e crema pasticcera.

In bocca è ben equilibrato svelando note che ricordano la pasta brisè, la mandorla. Giovane ma con sentori che ci portano quasi al Cognac.

I vini del Sud-Ovest della Francia in degustazione

IROULEGUY BLANC “HEGOXURI“ ARRETXEA 2016

 

60% Gros Manseng 35% Petit Manseng 5% Courbu

Regione : Paese Basco, comune di Irouleguy

Vinificazione: fermentazione con lieviti spontanei in botti da 600l e acciaio. Successivo affinamento negli stessi contenitori.

Un primo impatto verde, giovane che ricorda molto il Domaine de Brin. Svela note di zafferano, gomma pane. Un vino più austero, lineare e diretto. Immergendosi nel bicchiere ricorda un infuso di erbe tra le quali spicca chiaramente il tiglio. 

MONBAZILLAC “JOUR DE FRUIT“ L’ANCIENNE CURE 2015

90% Semillon 10% Muscadelle 

Regione: Bergeracois

Vinificazione: passaggi vendemmiali successivi con cernita di uve appassite e botritizzate, fermentazione di 20gg in vasca, affinamento con travasi regolari e batonnage

Al naso, lo zafferano s svela subito, regalandoci un chiaro richiamo ai più noti Sauternes. Le note di malto e noce moscata ci avvolgono immediatamente. In bocca è ricchissimo, denso, sciropposo con un finale quasi amarognolo preceduto da un potente zucchero caramellato. Estremamente giovane, da lasciare in cantina per 15 anni ancora probabilmente e riscoprirlo. 

JURANCON MOELLEUX “COSTAT DARRER“ CAMIN LARREDYA 2015

67% Gros Manseng 33% Petit Manseng

Regione: Bèarn, ai piedi dei Pirenei atlantici

Vinificazione: vendemmia manuale in ottobre-novembre su uve appassite in pianta, fermentazione con lieviti indigeni con vinificazione in legno e successivo affinamento.

Al primo impatto si presenta più intimo, meno espressivo nell’immediato. Dopo qualche minuto nel bicchiere non delude però le aspettative rivelando un Jurancon emozionante. Mela Golden stramatura, noce, note mentolate e tostate, salvia, sensazioni vegetali. In bocca è progressivo regalandoci ad ogni sorso un ricordo in più. Una freschezza infinita che colpisce e rimane.

AIS Lecco

 

La serata si è conclusa con un grande applauso e tante domande e curiosità da parte del pubblico, conquistato dal tema e della bravura del relatore.