La rinascita della Romagna tra albana e sangiovese

Grazie alla spinta delle nuove generazioni, la Romagna sale nelle classifiche di qualità. Scopriamone il motivo attraverso due vitigni simbolo di questo territorio, l’albana e il sangiovese.

Danilo Nervetti

Quale periodo migliore. Nell’aria i profumi di primavera e il desiderio di stare all’aperto. Con “Vinovagando”, termine che ci regala una sensazione di libertà, di viaggio senza meta, lontano dagli obblighi della vita quotidiana andiamo a esplorare «… la Romagna tra albana e sangiovese ». Per molti di noi il pensiero corre all’estate, al mare e alle colline di una regione per antonomasia sinonimo di ospitalità e genuinità. Il pensiero vola libero. Stiamo già fantasticando un nuovo viaggio, perché no, magari un po' avventuroso, a piedi o in bicicletta lungo i sentieri collinari o di pianura affacciati sul mare, a conoscere questo territorio e i suoi vini.

Conduce la serata Davide Gilioli, relatore AIS e da sempre sostenitore della valorizzazione dei vitigni autoctoni e delle zone vitivinicole ritenute “minori”. Questa sera ci porta tra i filari di albana e sangiovese, due vitigni certamente non sconosciuti ma che oggi, in Romagna, rivendicano una nuova identità e un’interpretazione diversa rispetto al passato.   

Perché parliamo di rinascita della Romagna? Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un grande cambiamento culturale: soprattutto grazie alla spinta delle nuove generazioni le produzioni sono sempre più attente alla qualità, sia in vigna che in cantina.

Ma cosa è cambiato rispetto al passato? Partiamo dal sangiovese. Differenziazione e qualità le due parole chiave. I produttori romagnoli hanno smesso di copiare i vini toscani, dove solitamente ricoprivano le posizioni di coda. Ne hanno valorizzato l’essenza, cioè il frutto, che qui risulta di ciliegia e amarena matura, carica e succosa e determinante è stata la conclusione dello studio di zonazione. Sono state individuate 16 sottozone, che possono essere indicate in etichetta, in base alla composizione dei terreni. Le più vocate: Predappio, Modigliana e Bertinoro, con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico la produzione di qualità.

L’autoctono albana è uno degli emblemi della viticoltura della collina romagnola. È un vitigno ricco di polifenoli e di tannini: non è raro avere una sensazione di astringenza in bocca insolita per un vino bianco. Occupa una posizione di nicchia all’interno del quadro ampelografico romagnolo (pari al 3% della produzione). È complicato da gestire sia in vigna che in cantina, molto sensibile all’umidità e allo sviluppo di muffe, ossida facilmente e si caratterizza per un’acidità totale molto elevata e un accumulo veloce degli zuccheri. Al momento della vendemmia i produttori sono obbligati ad andare in vigna più volte al giorno: la maturazione tecnologica può cambiare in maniera determinate nell’arco di una singola giornata. E allora perché i produttori romagnoli puntano a valorizzare un vitigno tanto complicato? La risposta è semplice: una volta che si impara a gestirlo, l’albana regala vini di grande qualità e longevità e quando attaccato dalla Botrytis Cinerea esprime il suo potenziale massimo con il famoso Romagna Albana Passito.

La degustazione

Blanc de Blancs Metodo Classico Pas Dosé - Fattoria Monticino Rosso
Vino sperimentale della Fattoria Monticino Rosso di Imola. Oggi sono solo tre i produttori che si cimentano nella produzione di spumante da vitigno albana.

Colore giallo paglierino con riflessi dorati. Naso espressivo. Profumo di fiori di ginestra, mimosa e fiori gialli di campo, di pesca gialla e albicocca matura quasi sciroppata. Leggere note agrumate di pompelmo, mandarino e una nota leggermente tropicale di mango. In bocca la bollicina è avvolgente e rispetto al naso, risultano più fresche le note fruttate di pesca e albicocca. In evidenza freschezza e acidità che sono il marchio di fabbrica dell'albana. Da abbinare a una classica frittura dell'Adriatico.

Ravenna IGT Bianco Persefone 2015 - Vigne dei Boschi
Macerazione del 20% delle bucce per 30 giorni in anfore georgiane interrate e successivo passaggio in vasche di cemento per tre mesi.

Il colore è dorato con riflessi ambrati. Al naso evidenzia le note di frutta secca, floreali di fiore giallo appassito e di cereale di malto d'orzo. Il sorso ci porta quella freschezza agrumata di arancia bionda che è tipica dell’albana. Finale leggermente amaricante. Si avverte sulla lingua e sulle gengive la presenza di tannino. Fresco e persistente. Abbinamento ideale con cappelletti romagnoli.

Romagna DOC Sangiovese Predappio Godenza 2018 – Noelia Ricci
Azienda vinicola di Fiumana di Predappio certificata biologica dal 2013.

Rubino con riflessi granato, non eccessivamente ricco al naso. Viola, ciliegia, con le prime note di evoluzione in cui spiccano con sentori speziati appena accennati di pepe nero, cannella e spezie orientali. Bocca coerente con quanto sentito al naso sebbene le note fruttate risultino più calde e virino marcatamente verso la confettura. Bella freschezza gustativa accentuata da un sentore balsamico di menta e liquirizia. Sul finale una nota leggermente amaricante di foglia di tè. Vino piacevole da abbinare a un piatto di salumi.

Romagna DOC Sangiovese Superiore Fermavento 2018 – Giovanna Madonia
Affinamento di 12 mesi - 70% in acciaio e 30% in barrique - e 9 mesi in bottiglia.

Colore in linea con il vino precedente. Al naso profumi fruttati più vivaci e definiti di amarena, ciliegia nera, marasca e note speziate di ginepro e resina. In bocca il frutto risulta più fresco rispetto al vino precedente: non c'è traccia di confettura o di frutta cotta. Acidità e struttura danno volume in bocca. Finale lungo con note di affumicatura che lasciano in bocca un sentore di sigaro e di tabacco. Abbinamento ideale con costine di maiale alla griglia.

Romagna DOC Sangiovese Serra Assiolo 2018 – Costa Archi
Affinamento di 12 mesi in acciaio e 12 mesi in legno usato.

Colore in linea con i vini precedenti. Al naso spicca il profumo fruttato di ciliegia e amarena e, a seguire, erbe aromatiche - timo e rosmarino - e speziate di pepe e noce moscata. Al sorso è un vino di grande struttura, potenza ed eleganza. L’affinamento in legno ben gestito tanto che la bocca rimane pulita e leggera. Tornano tutte le note di frutta, erbe aromatiche e spezie percepite al naso. Fresco e persistente. Abbinamento ideale con tagliata di manzo alle erbe.

Romagna DOCG Albana Passito Tregenda 2013 - Villa Papiano
Produzione limitata a 800 bottiglie l’anno per questo passito riserva. Affinamento di sei mesi in barrique e due anni in bottiglia.

Colore ambrato. Naso complesso. Emergono profumi di frutta secca, albicocca disidratata e dattero. A seguire note di miele di castagno e balsamiche mentolate. Chiude con profumi speziati di zafferano, cardamomo e coriandolo. Il sorso è equilibrato grazie all’acidità tipica dell’Albana. La bocca non risulta “appiccicosa” ma pulita. Abbinamento ideale con la ciambella romagnola.