La visita al birrificio Heineken
Per la prima volta entriamo all’interno di un birrificio alla scoperta del mondo della birra...
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Sino a poco tempo fa la birra veniva vista come la cugina povera del vino, mentre oggi, testimone l’alta ristorazione, inizia ad essere una valida alternativa, sempre più richiesta, non solo d’estate, sulle tavole di molti ristoranti. Per questo motivo con la delegazione AIS di Lecco siamo venuti in avanscoperta per vedere cosa c’è di vero in questa tendenza.
Ci accoglie Giovanni Rodolfi (Beer Culture Manager Heineken) e con lui iniziamo in aula ad approfondire l’argomento birra partendo dalla storia.
Sapevate che la birra ha origini antichissime; le prime tracce risalgono a 6.000 anni fa in Mesopotamia. Mentre la prima birreria, sorta in Italia, risale all’anno 83 e più precisamente a Roma.
Sono rimasto colpito dalla modalità con il quale questo prodotto si è diffusa in tutta Europa. Ancora una volta i Monaci, con il loro peregrinare, hanno unito le culture diffondendo e perfezionando questo prodotto in tutto il nostro continente e non solo.
Lasciata la storia ci siamo addentrati nelle materie prime necessarie per produrre una buona birra e quali sono le differenze tra birre prodotte con lieviti di alta fermentazione e lieviti di bassa fermentazione. Grazie a schemi chiari ed esaustivi abbiamo poi appreso quali sono i processi di fabbricazione che sono stati toccati con “mano” durante la vista del reparto produttivo. Il laboratorio sensoriale preparato ci ha dato la possibilità di toccare, annusare, tastare, tutti gli ingredienti e le fasi di avvicinamento al risultato finale. Seguendo tutte le fasi abbiamo potuto: assaporare il mosto senza l’aggiunta del luppolo, assaggiare alcune varietà di luppolo, gustare il lievito e la birra prima della filtrazione (ancora satura di lieviti) ed in fine birra definita “cruda”, prima della fase di pastorizzazione. Questo percorso sensoriale ci ha fatto percepire veramente che produrre birra è un processo alchemico un po’ magico. Solo il rumore delle linee di confezionamento, con la loro precisione e velocità è stato in grado di riportarci nell’anno in corso per poi passare alla materia a noi tanto cara “il Servizio”.
Nell’ambito birrario quando si parla di mescere si deve introdurre il verbo “Spillare”. Abbiamo appreso il rituale di servizio sia dalla spina che dalla bottiglia. Mi sento di dire che per molti versi questo rituale ricalca il metodo di servizio del vino.
Il programma prevedeva anche cena da Federico Coria (Chef Patron dell’Antico Ristorante del Moro) dove abbiamo potuto degustare piatti strepitosi per materie prime e preparazioni, in abbinamento, indovinate con cosa? Birra, ovviamente. E che birre, incredibili i sentori di agrumati di alcune, al profumo di cassis della DOUCHESSE DI BOURGOGNE con gradazioni sopra gli 8°, magistralmente servite in appositi bicchieri che risaltavano tutta la loro intensità olfattiva.
Abbinamenti davvero centrati e credetemi davvero bravo lo chef che è riuscito a fare tutto ciò.
E’ stato proprio come tutti noi desideriamo, come credo anche tutti i nostri clienti desiderino: sentirsi accolti, serviti e riveriti come dei signori.
In compagnia di una Signora che, a dir la verità, non mi aspettavo così eclettica e piacevole. Una Signora che anche se ha 6.000 anni li porta molto bene; una Signora che non ti lascia mai all’asciutto; insomma una….. Signora BIRRA.
Gli abbinamenti
La birra DUVEL con:
TARTARE DI SALMONE MARINATO CON FOCACCIA CROCCANTE E SALSA DI AGRUMO CARAMELLATI
La birra 3 Monts con:
LASAGNETTA APERTA FARCITA CON ASPARAGI E SCAMORZA AFFUMICATA SERVITA CON BRODETTO DI CIPOLLOTTO NOVELLO
La birra FLOREFFE TRIPLE con:
MAIELETTO DA LATTE CON GELATINA DI MELA VERDE E SEDANO RAPAS SPADELLATO
La birra WESTAMALLE TRIPLE con:
TESTINA DI VITELLO ARROSTITA CON CARCIOFI BRASATI ALL’ACCIUGA
La birra DOUCESSE DE BOURGOGNE con:
RICOTTA REALE PIEMONTESE CON GELèE DI LAMPONI E CIALDA DI MIELE.
La birra MAREDSOUS 8 con:
LA DOPPIA CREMA COTTA, AL CAFFè E ALLA LIQUIRIZIA
Ci accoglie Giovanni Rodolfi (Beer Culture Manager Heineken) e con lui iniziamo in aula ad approfondire l’argomento birra partendo dalla storia.
Sapevate che la birra ha origini antichissime; le prime tracce risalgono a 6.000 anni fa in Mesopotamia. Mentre la prima birreria, sorta in Italia, risale all’anno 83 e più precisamente a Roma.
Sono rimasto colpito dalla modalità con il quale questo prodotto si è diffusa in tutta Europa. Ancora una volta i Monaci, con il loro peregrinare, hanno unito le culture diffondendo e perfezionando questo prodotto in tutto il nostro continente e non solo.
Lasciata la storia ci siamo addentrati nelle materie prime necessarie per produrre una buona birra e quali sono le differenze tra birre prodotte con lieviti di alta fermentazione e lieviti di bassa fermentazione. Grazie a schemi chiari ed esaustivi abbiamo poi appreso quali sono i processi di fabbricazione che sono stati toccati con “mano” durante la vista del reparto produttivo. Il laboratorio sensoriale preparato ci ha dato la possibilità di toccare, annusare, tastare, tutti gli ingredienti e le fasi di avvicinamento al risultato finale. Seguendo tutte le fasi abbiamo potuto: assaporare il mosto senza l’aggiunta del luppolo, assaggiare alcune varietà di luppolo, gustare il lievito e la birra prima della filtrazione (ancora satura di lieviti) ed in fine birra definita “cruda”, prima della fase di pastorizzazione. Questo percorso sensoriale ci ha fatto percepire veramente che produrre birra è un processo alchemico un po’ magico. Solo il rumore delle linee di confezionamento, con la loro precisione e velocità è stato in grado di riportarci nell’anno in corso per poi passare alla materia a noi tanto cara “il Servizio”.
Nell’ambito birrario quando si parla di mescere si deve introdurre il verbo “Spillare”. Abbiamo appreso il rituale di servizio sia dalla spina che dalla bottiglia. Mi sento di dire che per molti versi questo rituale ricalca il metodo di servizio del vino.
Il programma prevedeva anche cena da Federico Coria (Chef Patron dell’Antico Ristorante del Moro) dove abbiamo potuto degustare piatti strepitosi per materie prime e preparazioni, in abbinamento, indovinate con cosa? Birra, ovviamente. E che birre, incredibili i sentori di agrumati di alcune, al profumo di cassis della DOUCHESSE DI BOURGOGNE con gradazioni sopra gli 8°, magistralmente servite in appositi bicchieri che risaltavano tutta la loro intensità olfattiva.
Abbinamenti davvero centrati e credetemi davvero bravo lo chef che è riuscito a fare tutto ciò.
E’ stato proprio come tutti noi desideriamo, come credo anche tutti i nostri clienti desiderino: sentirsi accolti, serviti e riveriti come dei signori.
In compagnia di una Signora che, a dir la verità, non mi aspettavo così eclettica e piacevole. Una Signora che anche se ha 6.000 anni li porta molto bene; una Signora che non ti lascia mai all’asciutto; insomma una….. Signora BIRRA.
Gli abbinamenti
La birra DUVEL con:
TARTARE DI SALMONE MARINATO CON FOCACCIA CROCCANTE E SALSA DI AGRUMO CARAMELLATI
La birra 3 Monts con:
LASAGNETTA APERTA FARCITA CON ASPARAGI E SCAMORZA AFFUMICATA SERVITA CON BRODETTO DI CIPOLLOTTO NOVELLO
La birra FLOREFFE TRIPLE con:
MAIELETTO DA LATTE CON GELATINA DI MELA VERDE E SEDANO RAPAS SPADELLATO
La birra WESTAMALLE TRIPLE con:
TESTINA DI VITELLO ARROSTITA CON CARCIOFI BRASATI ALL’ACCIUGA
La birra DOUCESSE DE BOURGOGNE con:
RICOTTA REALE PIEMONTESE CON GELèE DI LAMPONI E CIALDA DI MIELE.
La birra MAREDSOUS 8 con:
LA DOPPIA CREMA COTTA, AL CAFFè E ALLA LIQUIRIZIA
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