Lambrusco & Pizza

A settembre, in occasione dell’ultima Fiera Millenaria di Gonzaga, si è tenuta un’inconsueta degustazione di 6 Lambruschi mantovani abbinati a 6 pizze di vari gusti.

Diana Setti

Lambrusco Luna di MarzoProdotto straordinario dalle caratteristiche particolari, forse unico: vino moderno, giovane, esuberante che sa essere anche raffinato, vario nelle sue tipologie, dai toni chiari e gusto fine del Sorbara, al rosso cupo e gusto corposo del mantovano e dei colli. Relegato per troppo tempo alla “Cenerentola” del vino italiano per il suo sapore marcatamente dolce ed il suo essere “esageratamente frizzante”, negli anni 70 proposto al mercato americano come la Red Cola, oggi, per le sue molteplici caratteristiche, è stato rivalutato e ritenuto all’altezza di ogni situazione. Fresco, profumato, tonico, leggermente tannico, estremamente digeribile perché moderatamente alcolico, molto piacevole, da gustare anche fresco, senza mai essere troppo impegnativo, si beve con disinvoltura . Abbinato da sempre con i piatti della tradizione culinaria emiliana e lombarda che lo vedono accompagnare per “contrasto” (grazie alla sua freschezza ed acidità, rinforzata dalla sua particolarità di essere effervescente o spumante) piatti sostanziosi e ricchi di grassi: pasta con ripieno di carne, insaccati come lo zampone ed il cotechino, il salame, il prosciutto e la coppa, le carni bollite e quelle di maiale nelle varie preparazioni. Abbinato pure per “similitudine” nella sua versione amabile, ai dolci tradizionali come il rustico “ bussolano” o i raffinati amaretti modenesi. Non dimentichiamo inoltre l’abbinamento con il re dei formaggi: il Parmigiano Reggiano. E non solo. Da sempre, infatti, nelle zone limitrofe al Po si accostano i pesci di fiume, dalle anguille ai branzini, cucinati sia fritti che in umido. Per la sua piacevolezza , leggerezza e freschezza che lo rendono intrigante viene spontaneo provarlo in abbinamenti gastronomici inusuali ed innovativi come quello con il baccalà, con il “cacciucco”, con i canederli trentini o addirittura con la pizza.

A settembre, in occasione dell’ultima Fiera Millenaria di Gonzaga, si è tenuta un’inconsueta degustazione di 6 Lambruschi mantovani abbinati a 6 pizze di vari gusti. I vini erano quelli delle cantine presenti in Fiera (Gonzaga con il Lambrusco Doc e quello della Signoria, Quistello con il Gran rosso e le 80 Vendemmie, Virgili con il Piafoc ed il Luna di marzo di Terre del Po.) La serata ha voluto verificare se con una pizza sia proprio sbagliato scegliere un lambrusco o se, invece, a volte si scelga una birra o un'altra bibita più per abitudine che per ragioni di abbinamento. È stata un’esperienza giudicata molto positivamente da tutti i presenti che sono rimasti sorpresi dalla piacevolezza degli accostamenti. Va detto che le pizze erano tutte di buona complessità (Quattro Formaggi, Wurstel, Prosciutto, Pancetta, Salsiccia e Zucca, Salamino) ma l’abbinamento è stato veramente molto gradito. In effetti, il Lambrusco non difetta certo di acidità, sapidità ed effervescenza per contrastare la grassezza del formaggio e la tendenza dolce di zucca e peperoni; mentre per la piccantezza del salamino (la sfida forse più difficile…) è necessario sceglierne una versione dal residuo zuccherino maggiore che doni la morbidezza necessaria. Quindi un accostamento tutt’altro che fuori luogo come, invece, avrebbe potuto sembrare al primo impatto. Altro aspetto da valutare del lambrusco è l’ottimo rapporto qualità prezzo: ricordiamo che è possibile acquistare tutti i più validi prodotti mantovani con un costo entro i 5 euro. Oltre alle caratteristiche legate alla piacevolezza, del lambrusco non dobbiamo dimenticare la presenza di antociani di tipo diverso da quelli solitamente riscontrabili negli altri vini e soprattutto, la presenza delle “cumarine” che esercitano effetti anticoagulanti ed effetti anti-infiammatori; pertanto, il lambrusco possiede componenti naturali importanti come fattori di protezione vascolare. A conclusione della serata è stata compilata una scheda per giudicare la piacevolezza complessiva dei vini degustati. Al primo posto si è piazzato il LUNA DI MARZO.

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