Molise, piccola terra da scoprire

Alla scoperta della tintilia e del Molise con i vini di Campi Valerio. Una serata con Antonio Valerio e Giorgio Rinaldi, Delegato AIS di Como

Gabriella Grassullo

Quella tintilia sconosciuta...vitigno auctoctono? Italico? Questa è la sfida "lanciata" dal delegato Giorgio Rinaldi. Una serata "in verticale" lo scorso 26 settembre, dedicata all'antico vitigno con il produttore Antonio Valerio; di poche, ma essenziali parole, con la volontà di affrontare la complessità del presente partendo dalla storia ultramillenaria della sua terra, ci parla con intensa semplicità.

AntonioValerio_GiorgioRinaldi

I vigneti appartenevano alla cooperativa locale dal 1974, rilevati dalla famiglia Valerio nel 2004 che oggi si chiama Campi Valerio nel Comune di Monteroduni in località Silvotta (IS). Campi, presenti su quattro Comuni, è riferito a vigne storiche, cru, da cui vengono vini diversi, come Sant'Angelo dove la vite è presente fin dal I secolo a.c, Guado San Nicola, un vigneto recuperato e riportato alle sue antiche origini storiche, e poi Campo Vallone del Mulino, Colle dei Limi, Fonte del Cavallo e Pionelle.

Il Molise si trova al 41 parallelo in pieno Appennino, i vigneti Valerio sono ubicati ad altezze dai 200 a oltre 500 mt, riparati dall'aria fredda circondati da vette alte oltre i 2000 mt,  la vite gode delle condizioni migliori per crescere sana, in particolare la tintilia  presenta un grappolo spargolo, buccia spessa, è rustico e dal tannino muscoloso; le cui origini non sono ancora certe. I terreni sono vulcanici, calcarei, argillosi, marnosi. L'obiettivo di Antonio è produrre vini da invecchiamento...e qui, come dice, bisogna attendere; la raccolta a mano con una resa tra i 50 e i 70 q.li/ht, uso di acciaio e del legno in modo misurato, la conduzione della vigna in altura non necessita di trattamenti particolari per questo c'è molta attenzione al rispetto per l'ambiente. Varia la produzione di vini interessanti, oltre al recupero della doc Pentro d'Isernia di cui è unico produttore.       

Il Molise è una terra emozionante, dove silenzio, quiete e bellezza della natura maestosa, ti riportano indietro alla civiltà preistorica, in una percezione di  antichi  respiri della sua gente che ha mantenuto la propria identità, custodi di tradizioni e valori genuini; una condizione che ti invoglia a guardare nell'intimo per mettere ogni spirito alle prese con se stesso.

CampiValerio_Tintilia_Opalia

In degustazione i vini ci sorprendono, sono già pronti, questo è dovuto alla completa maturazione del frutto, con l'Opalia 2014 buona annata in zona, è fine e ampio, speziato, radice di liquerizia di bella lunghezza e dal tannino tenue, altra buona annata la 2013 dall'intensità di frutti rossi e confettura, non lungo dalla piacevole sfumatura del  legno, l'Opalia  2011, di veste granato, evoluto e balsamico, erbe officinali, bella la lunghezza, la 2010 è un vino setoso, intenso di bell'equilibrio, dal tannino morbido, mentre la 2009  fatica ad esprimersi, o forse "sente" gli anni ha  qualche sbavatura gusto olfattiva, pur essendo lungo e minerale, infine l'Astrorosso 2014 da aglianico, montepulciano e tintilia, dal colore quasi impenetrabile, tanti gli aromi in un susseguirsi di spezie dolci, caffè, note iodate e cremose, di beva molto invitante. Se l'Umano davvero ha messo le prime radici europee in questa magnifica terra, non possiamo che esserne orgogliosi.

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori