Perla del Garda

Racconti dalle delegazioni
18 novembre 2013

Perla del Garda

Alcuni di noi hanno avuto l’occasione di visitarla a maggio essendo stata scelta come meta nella lezione del corso di sommelier di primo livello, gli altri presenti si sono dovuti solo accontentare di assaggiare i Lugana, prodotti dall’azienda Perla del Garda di Lonato, alla degustazione tenutasi il 24 ottobre scorso presso il Ristorante Paredes y Cereda di Spino d’Adda, organizzata da AIS Cremona con la preziosa presenza della titolare Giovanna Prandini.

Daniela Guaragni

Perla del Garda - Ais CremonaL’azienda Perla del Garda esiste da diversi anni come azienda agricola per la produzione di latte: allora le uve venivano cedute ai vinificatori. Intorno agli anni 2000 le redini dell’azienda di famiglia sono passate a Giovanna ed Ettore Prandini che hanno diversificato le attività e iniziato una ricerca orientata alla produzione di uve e di vini di alto livello qualitativo partendo dal principio fondamentale, come dice Giovanna, «che il vino buono si produce innanzitutto in vigna». I due giovani proprietari hanno studiato  dapprima il terreno e il microclima della zona, selezionate le barbatelle più idonee arrivando alla scelta di impiantare un biotipo di trebbiano qui definito trebbiano di Lugana o Turbiana che regala un vino bianco longevo e di buona struttura con una buona acidità e mineralità: il Lugana. Dei 30 ettari di proprietà dell’azienda 25 sono coltivati a trebbiano di Lugana che è la vera “perla“ dell’azienda. La nuova cantina è stata costruita nel 2003 su una collina di origine morenica, al centro dei vigneti, raggiungibile a breve tempo soprattutto in periodo di vendemmia, quest’ultima esclusivamente effettuata a mano con una cernita dei grappoli già  in vigna. La cantina si snoda su tre livelli sfruttando la naturale pendenza della collina e consentendo la cosidetta vinificazione a caduta. Le uve sono vinificate separatamente per singole parcelle garantendo la tracciabilità del prodotto e si vinificano solo le uve da loro prodotte. L’uso dell’anidride solforosa si limita ai soli trattamenti effettivamente necessari. «L’attenzione al particolare - dice Giovanna - ci è stata tramandata dalla nostra famiglia: la cura della vigna, la dedizione in cantina, la scelta dei collaboratori, sono la conseguenza dell’educazione ricevuta». Anche il rispetto per la natura e l’ambiente è importante per Giovanna e quest’anno l’azienda Perla del Garda si è meritata il premio Ecofriendly 2013 assegnato dalla Guida Vini Buoni d’Italia per l’impegno dimostrato sui valori dell’ecosostenibilità ambientale. Sempre da quest’anno l’azienda ha iniziato la conversione in agricoltura biologica e la superficie interessata è di 4 ettari vitati con trebbiano di Lugana. Un’altra curiosità: l’ampio e luminoso salone all’ingresso dell’edificio che ospita la cantina è usato anche per attività didattiche per le scuole e gli enoappassionati oltre che per mostre ed esposizioni di moto e biciclette d’epoca e altri oggetti di antiquariato. Anche l’originale design delle bottiglie rispecchia l’idea innovativa dell’azienda esulando dalla classica forma per un modello più personalizzato ideato dalla giovane imprenditrice, sua anche la scelta del logo aziendale.

Degustazione:

Lugana Doc Brut millesimato 2008

Giovanna ricorda che per il loro metodo classico la rifermentazione avviene solo in bottiglie formato magnum per esprimere al meglio la qualità. Si presenta nel bicchiere con un colore paglierino carico, dal perlage finissimo. Naso che subito avverte sentori agrumati poi note fragranti di crosta di pane, sentori floreali di fiori di campo e ginestra, note di frutta secca , toni speziati di zafferano. L’assaggio è elegante e fine, tornano le note citrine sentite al naso, buona la freschezza e la sapidità, lunga la persistenza con un finale piacevolmente mandorlato e minerale. Sosta 18 mesi sui lieviti varia poi a seconda delle annate.

Lugana Doc Perla 2012

Dal colore paglierino, al naso è fruttato e floreale di pesca, agrumi e acacia ma non esuberante. Al sorso è più piacevole e grandioso, si presenta sapido e fresco con una persistenza lunga e minerale, vino di piacevole immediatezza. 

Lugana Doc Madre Perla 2010 

Si presenta  di colore paglierino carico, si apre all’olfatto con note fruttate e floreali, sensazioni di pesca, glicine, agrumi e mandorla, l’assaggio è coerente coi sentori olfattivi, si evidenzia una spiccata acidità e nota minerale, vino che risulta ancora giovane ma si  prospetta una bella evoluzione e ci riserverà belle sorprese in un assaggio futuro; questo vino matura sui propri lieviti 17 mesi in vasca d’acciaio effettuando il batonage delle fecce con mezzi meccanici .

Lugana Superiore Doc Madonna della Scoperta 2009

Nel bicchiere si presenta paglierino carico, al naso emergono intense note di tostatura, spezie dolci quali la vaniglia, frutta a pasta gialla matura e frutta secca. Il trebbiano di Lugana, precisa Giovanna, con l’invecchiamento esprime di suo questi profumi mandorlati e di frutta secca. Al gusto è morbido, fresco e sapido, chiude con note minerali e ammandorlate e coerente nei ritorni aromatici. Affinamento pre-imbottigliamento di 29 mesi, 50% del vino sosta in legno per 12 mesi.

Lugana Doc Vendemmia Tardiva 2011

Di colore dorato luminoso, esprime al naso un bouquet intenso con sensazioni di frutta candita e toni vegetali, zenzero, note di paglia ed erbe aromatiche, all’assaggio si rivela secco, morbido e avvolgente, sostenuto da una buona acidità e sapidità, PAI coerente e lunga persistenza , da provare coi formaggi. Ha un residuo zuccherino di 38 gr/lt.

Passito igt Benaco Bresciano 2009

Prodotto con uve riesling, trebbiano di Lugana e incrocio manzoni, di colore giallo dorato, si apre al naso dolce e ricco con nette percezioni di frutta a pasta gialla matura, richiami di albicocca disidratata, note di miele, di pasticceria; al gusto è dolce e avvolgente con giusta freschezza e leggera sapidità a renderlo equilibrato, lungo finale dai toni fruttati. Residuo zuccherino 98gr/lt, affinato solo in acciaio.

In conclusione si può dire che i vini assaggiati sono dotati di estrema finezza ed eleganza, con buona struttura e potenzialità d’invecchiamento, vini che nella loro evoluzione possono dare grande soddisfazione. Pieno compiacimento per il numero di partecipanti del delegato Fabio Bagno e di Foglio Zaccaria che hanno condotto con Giovanna Prandini la degustazione. 

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori