Rodano del nord: anima di granito, cuore elegante
Racconti dalle delegazioni
30 maggio 2025

Accompagnati dall'ineffabile ed eclettico Guido Invernizzi, AIS Pavia ha intrapreso un viaggio intrigante e sorprendente tre le scoscese vigne del nord della valle del Rodano, alla scoperta di un territorio dall'anima di granito, ma dal cuore elegante.
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Una storia dalle radici profonde e vigne antiche
Il viaggio proposto da Guido Invernizzi ci ha permesso di esplorare il nord della valle del Rodano, analizzando non solo gli aspetti più tecnici, ma anche la storia che ha portato un territorio granitico a forgiare vini di grande eleganza e spessore.
Partendo dalle sue origini più antiche, con l'importazione di vitigni da parte dei Greci e dei Fenici, si è passati per i Romani e il vinum picatum descritto da Plinio, fino ad arrivare all'epoca d'oro della viticoltura: il Medioevo. Con la scossa data dalla Cattività Avignonese – epoca cui risale anche Châteauneuf-du-pape nella valle del sud – si arriva in fretta a un aumento esponenziale della produzione e da lì alla necessità di nuove regolamentazioni, fino alle creazione delle prime sei AOC nel 1936. Le vigne della valle nord del Rodano contano in media almeno una settantina d'anni, arrivando in alcuni casi anche al secolo. I vitigni più rappresentativi sono, senza dubbio, tra quelli a bacca rossa il syrah, mentre per quelli a bacca bianca viognier, roussanne e marsanne.
Il territorio
I terreni sono vari e caratteristici, molto diversi dalla parte meridionale della valle, che è caratterizzata da marne, galets roulès, sabbia e loess. A farla da padrone al nord resta il granito, ma si trovano anche terreni scistosi, calcarei e, grazie all'erosione delle Alpi avvenuta nel Quaternario, troviamo anche Galets e quarziti, le Formazioni di Bonnevaux.
Una suddivisione molto suggestiva è quella tra Côte Blonde e Côte Brune. Se la prima è caratterizzata da granito, silicio e calcare, la seconda oltre al granito presenta formazioni argillose e ferrose. Il loro nome deriverebbe da una leggenda secondo la quale nel Medioevo il signore di Maurignon divise i propri possedimenti equamente tra le due figlie, l'una bionda e l'altra bruna.
Le zone Hermitage e Condrieu invece vantano come sempre il granito come base, unito a calcare, silicio, gesso e mica (Arzelle).
Il clima
Il nord della valle del Rodano presenta un clima molto diverso da quello mediterraneo presente nel sud, caratterizzato invece da una grande insolazione. Le estati sono molto calde – basti pensare alla Côte Rôtie, il cui nome ‘pendio arrostito’, deriva proprio dalle sue alte temperature – e gli inverni molto freddi, battuti dal vento Mistral. Le piogge sono regolari e benché il vento artico Bise arrivi fino a qui, la sua forza è leggermente attenuata e la sua influenza ben bilanciata dai venti benefici del sud. Questa variabilità climatica e la presenza di importanti escursioni termiche, unite ai terreni granitici e ricchi di reliquati marini e alpini, fanno sì che nei vini nati in queste terre permanga non solo una grande eleganza, ma anche una notevole complessità.
La degustazione
Côtes du Rhône Adèle 2022 - Eric Texier
“Nato tra anatre, sidro, vino e formaggi”, così si descrive Texier, e la sua filosofia si ritrova in questo vino bianco e fermo. Da terreno granitico, l'uva è sottoposta a pressatura pneumatica e affina sei/otto mesi sur lies in cemento.
Prodotto a Brézème, tra Valle del Rodano sud e nord, da uve clirette in purezza, ha un colore limpido, quasi brillante, con sfumature dorate, non comuni per il suo vitigno. Ha un naso complesso, opulento, con pesca, frutta gialla, e note mielate, di caramella mou, come avesse fatto affinamento in legno. Di grande freschezza, è saporito, elegante ed equilibrato, con un'ottima persistenza.
Côtes du Rhône Blanc Terrasses de l'Eridan 2023 - Maison Les Alexandrins
Questo bianco fermo da grenache blanc, viognier e marsanne, provenienti da vigne di oltre settant'anni, su terreni calcarei, alluvionali e marini, viene affinato in acciaio per sei mesi e porta con sé il profumo della sua zona di produzione. Dal colore molto chiaro, ha un naso intenso, con una bella mediterraneità che ci fa capire lo sconfinamento verso sud delle vigne da cui nasce.
Fragrante nel frutto, con note di pesca e fiori bianchi, lascia spazio anche a sensazioni tropicaleggianti. Di grandissima pulizia ed eleganza, è sapido, con note di liquirizia e mentolo. Educato, lungo, bello e pulito, ha un finale quasi piccante.
Condrieu Lieu Dit Vernon 2022 - Yves Cuilleron
Viognier in purezza, nato dalla 'cru della cru', affina per diciotto mesi in barrique di primo, secondo e terzo passaggio, tonneaux e demi-muid.
Il colore è brillante, dorato, e la consistenza nel calice è pregevole. Il naso è tutto ciò che ci si aspetta da un Condrieu: grande nota fruttata, papaya, tropicale, acacia, miele e spezia, il tutto con un legno gestito in modo magistrale. Scaldandosi un po', emergono note che ricordano il caffè e in generale la torrefazione. La bocca è fresca, pulita, con una reminiscenza di sigaro sul finale, che dona una corrispondenza gusto-olfattiva impagabile.
Condrieu Volan 2023 - Domaine Du Chene
Dopo dieci mesi di affinamento in barrique di primo passaggio rigorosamente francesi, e con malolattica spontanea, questo Condrieu AOC è un capolavoro assoluto. Carico di colore, con note dorate, crea lacrime e archetti ben definiti e in grande quantità. La vivacità cromatica si accompagna a un naso ricco di note torrefatte e di tabacco, che si sposano con sentori di banana, frutta tropicale e acacia. Al sorso è morbido e sprigiona ancor di più la banana e la speziatura.
Salino e fresco, in bocca il legno non copre nulla, ma esalta ogni sfaccettatura. La grande persistenza lo rende attraente, se non addirittura irresistibile.
Crozes Hermitage Rouge Les Meysonniers 2022 - Chapoutier
Con vigne poste nella zona più vocata, sotto la collina dell'Hermitage, trae la sua origine dal melange di argilla, sassi e galets roulès. Questo vino rosso, fermentato con lieviti indigeni, dopo una macerazione di tre o quattro settimane, affina in cemento per il 90% e per il 10% in barrique.
Il color carminio è fitto e al naso il sentore alcolico è ben celato dalla frutta nera e rossa matura, nonché da una nota pepata che ricorda le olive nere al forno. Il legno si embrica bene con i sentori mediterranei, dando un risultato di rara eleganza a questo syrah. Di facile beva, scorrevole in bocca, ha un tannino piacevole, è fresco, persistente e discretamente lungo.
St. Joseph Anais 2022 - Domaine Du Chene
Questa AOC della riva sinistra del Rodano trae la sua forza dalle sue viti ultrasettantenni e dai suoi ripidi pendii. Ill risultato, dopo diciotto mesi in barrique di primo, secondo e terzo passaggio, è un syrah con una personalità tutta sua.
Rubino con riflessi ancora violacei, frutto di una cura maniacale in vigna, vanta un naso morbido, con frutta rossa matura, noce moscata, timo, maggiorana e chiodo di garofano. La tostatura si equilibra con una nota cremosa, di vaniglia, con un po' di inchiostro e liquirizia, ma la frutta resta la protagonista. Al sorso ha un bel tannino elegante, è un vino persistente e dalle grandi prospettive di invecchiamento.
Côte Rôtie Sèlection Parcellaires Liue-dit Bonnivières 2021 - Yves Cuilleron
Syrah in purezza, da un terreno esposto a est, composto da granito e micascisto, fulgido rappresentante della Côte Rôtie Brune. La raccolta è manuale, la diraspatura parziale e la macerazione dura tre settimane, con regolari rimontaggi. L'affinamento è di diciotto mesi in barrique, dove svolge anche la malolattica. Il colore è sano, rubino pieno, bello, ma si intravede ancora qualche traccia viola. Il panorama aromatico si estende dal rabarbaro, alla frutta matura, passando per il chinotto, l'inchiostro, la vaniglia, il chiodo di garofano e il pepe verde. Troviamo un tannino setoso ed elegante, e ancora in bocca la grande persistenza è data soprattutto dal frutto.
Hermitage 2021 - Tardieu Laurent
Le vigne di circa sessant'anni d'età crescono sul terreno granitico tipico di questa AOC. L'annata è stata molto difficile, perché dal 7 al 9 aprile le temperature sono scese a -10°C e “le viti sono rimaste in stato di morte cerebrale per circa tre settimane” afferma il produttore.
Malgrado le difficoltà, questo syrah, dopo dodici mesi in barrique nuove più altri dodici mesi in tonneaux austriaci Stockinger, mostra una bella consistenza, a dispetto del colore un po' scarico tendente al carminio, ma soprattutto ha un naso eccezionale, che parla di frutta fresca croccante, prugna secca, fiori, anice, vaniglia, il tutto con una speziatura delicata. In bocca è leggiadro, fresco e speziato, «è una farfalla che vola, il Muhammad Alì della sua AOC» conclude Invernizzi. Estremamente persistente è la speziatura, che risulta sempre elegante e quasi piccante.