Soave: il fascino dei suoli vulcanici e calcarei

La delegazione di Mantova ha inaugurato la stagione autunnale il 3 ottobre scorso, con una degustazione guidata dal Delegato Luigi Bortolotti, dedicata al Soave, un’area del Veneto che vanta una lunga tradizione nella produzione di vini bianchi, conosciuta non solo per la sua storia ma anche per la sua capacità di raccontare con chiarezza l’identità dei suoi suoli.

Maria Ruocco

Tra le denominazioni italiane più rappresentative dell’equilibrio tra vitigno e territorio, la DOC Soave è ben più di una denominazione vinicola, è un'espressione profondamente radicata nella storia millenaria del suo borgo omonimo, eletto “Borgo dei Borghi” nel 2022, e del territorio circostante. 

La viticoltura nel Soave affonda le sue radici nell'epoca romana, come attestano le numerose vestigia presenti nel territorio. Questa estesa area collinare veronese che si dispiega dai monti Lessini fino al confine vicentino, trova nel Soave Classico, cuore storico tra Soave e Monteforte d'Alpone, la sua espressione più significativa. Qui, la complessa interazione tra la composizione dei suoli e l'orografia, un mosaico di alture e vallate, genera vini dalle caratteristiche uniche e profonda diversità stilistica.

Cenni storici

Le radici del Soave affondano in epoche antiche, già in epoca romana, i vini di quest’area erano noti e apprezzati. Da Virgilio e Svetonio che lodavano il “Retico”, vino chiaro e profumato, tra i preferiti dell’imperatore Augusto, sino alle testimonianze dell’epoca medievale. Un’incisione del 1375 testimonia l’uso di pigiare l’uva con i piedi proprio a Soave, mentre sotto la Serenissima, il Doge Marin Sanudo descrive la zona come “una piacevole terra ricca di buoni vini”.

Nel corso dei secoli, la viticoltura si è consolidata, nel 1924 viene stato fondato il primo Consorzio Soave per salvaguardare l’area di coltivazione e nel 1931 Soave divenne la prima zona vinicola ufficiale italiana, sino alla nascita della DOC nel 1968. Nel 2002 nasce la DOCG “Soave Superiore”, mentre nel 2018 le vigne storiche furono riconosciute dalla FAO come patrimonio agricolo mondiale (Globally Important Agricoltural Heritage Site).

Oggi, con circa 6.500 ettari vitati e 3.000 viticoltori, il Soave continua a rappresentare un modello di coesione tra tradizione e ricerca. 

Il territorio

Il comprensorio del Soave si estende tra la Val d’Alpone e la Val di Mezzane, in un paesaggio collinare di origine vulcanica modellato nel corso di oltre 90 milioni di anni. 

Cuore della produzione del Soave è l’uva garganega vitigno a bacca bianca che ricopre un ruolo da protagonista nel disciplinare di produzione. La sua lenta maturazione che si protrae fino a ottobre conferisce alla buccia una colorazione giallo intenso e contribuisce a fornire un equilibrio caratteristico tra estratto, zuccheri e una vibrante freschezza.

Il Soave Classico in particolare prevede l’utilizzo di uve garganega per il 70%, di trebbiano di Soave o chardonnay per il 30% massimo.

L’altitudine varia dai 30 ai 500 metri sul livello del mare, e la diversità geologica crea una varietà di microclimi, più freschi e ventilati sulle alture, più temperati e fertili nelle pianure pedemontane, qui le esposizioni e le differenze di substrato basaltico o calcareo, plasmano vini di stile inconfondibile. 

I suoli vulcanici che derivano da antiche colate basaltiche di origine marina sono caratterizzati da terreni scuri, ricchi di minerali, con ottima capacità drenante e PH neutro, ne derivano vini che si distinguono per acidità vivace, freschezza e struttura, con aromi che spaziano da frutta matura, agrumi ed erbe di montagna fino a note speziate e di pietra focaia.

I suoli calcarei, situati nella zona occidentale, sono stratificati e poco profondi, con un substrato compatto, che conferisce eleganza e aromaticità fine. I vini rivelano fiori bianchi, mela, albicocca e cenni di miele, con una tessitura più morbida e armoniosa rispetto a quelli vulcanici. riconoscendo la notevole eterogeneità pedoclimatica del territorio

La grande varietà territoriale ha portato nel corso degli anni al riconoscimento di 33 Unità Geografiche Aggiuntive (UGA), o "cru", all'interno della DOC, la maggior parte dei quali (29) si concentra nel Soave Classico. 

Le macro-zone distinte comprendono la Val d'Illasi e Mezzane, la Collina di Colognola, la Val Tramigna e la Collina del Soave Classico. A queste si aggiunge la Val d'Alpone. 

Dal 2019, queste UGA hanno ottenuto uno status formale, imponendo ai produttori una rigorosa tracciabilità della produzione.

Luigi BortolottiLa Degustazione

Nel corso della serata abbiamo degustato 3 batterie, confrontando alcune delle più rappresentative realtà del Soave con diverse espressioni del vitigno garganega.

1ª BATTERIALe espressioni del Basalto

Garda Colli Mantovani DOC – Bertagna

Prodotto da uve chardonnay 35 %, garganega 35 %, trebbiano 30%. Le uve di questo vino vengono coltivate in vigneti posti a quote non elevate dall’azienda Agricola Bertagna, azienda situata nel cuore delle colline Moreniche molto vicino al Lago di Gada. Alla vista giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso prevalgono frutta bianca croccante e fiori piccoli fiori bianchi. Al palato morbido e con una spalla sapida intensa.

Soave DOC Classico Fonte 2024 – Canoso

Prodotto da uve garganega 100% da una storica realtà del Soave Classico con vigneti di oltre 30 anni sulle colline di Monteforte d’Alpone. All’esame visivo il calice si presenta giallo paglierino brillante con riflessi dorati. Al naso note floreali delicate, fiori di campo, camomilla, note di frutta gialla, pesca nettarina, sentore di mandorla dolce, note balsamiche finali, una piacevole mineralità. Al palato una notevole sapidità con un buon equilibrio tra acidità e morbidezza, il finale è lungo.

Soave DOC Classico Perinato 2023 – Gianni Tessari

Prodotto da uve garganega in purezza dall’Azienda Gianni Tessari, interprete moderno del territorio, con un approccio che coniuga eleganza e precisione tecnica. Alla vista il calice di presenta giallo dorato luminoso. Al naso agrumi maturi, frutta gialla e sentori leggeri di frutta secca tostata. Il sorso è pieno, di grande equilibrio e con una spiccata mineralità; la chiusura sapida e avvolgente, e decisa freschezza con ritorni di miele e mandorla.

2ª BATTERIA – L’incontro tra vulcano e calcare

Montevolpe Bianco Alto Mincio IGP 2022 - Bertagna

Prodotto da uve chardonnay 100%. Sono numerosi i riconoscimenti ricevuti da questo vino le cui uve vengono raccolte manualmente e lasciate appassire in piccole cassette. Fermentazione in acciaio con affinamento in tonneaux di rovere francese. Al calice si presenta giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso sentori delicati di frutta bianca, al palato è di gusto sapido e armonico con una nota minerale gradevole.

Soave DOC Classico Monte de Toni 2024 – I Stefanini

Prodotto da uve garganega 100%, l’azienda I Stefanini costituisce una piccola realtà familiare di Monteforte, espressione autentica del versante vulcanico. Il calice si presenta giallo paglierino carico, luminoso. Al naso sentori di agrumi, tiglio, frutta dolce, albicocca, miele e con note minerali. Al palato è ben bilanciato, con acidità precisa e struttura tesa; ritorni di frutta e accenni di miele nel finale.

Soave DOC Classico Alzari 2023 – Coffele

Prodotto da uve garganega 100%. L’azienda Coffele è una storica cantina di Soave, condotta da generazioni, con vigne a Castelcerino su terreni misti vulcanico-calcarei. Alla vista il vino si presenta paglierino intenso. Il profilo olfattivo richiama fiori bianchi e frutta gialla, ginestra, pesca gialla e nettarina, ananas matura, con toni minerali eleganti. Alla bocca è rotondo e minerale; l’appassimento di una parte delle uve appassisce 40 giorni, conferisce volume e morbidezza con un finale sapido e persistente.

3ª BATTERIA – Le vette minerali del Soave Classico

Ligana DOC 2024 – Bertagna

Prodotto da uve turbiana 100%. Il terreno di coltivazione di queste uve beneficia della vicinanza al Lago di Garda è prevalentemente argilloso. Espressione rappresentativa della denominazione, questo vino si presenta di un colore giallo paglierino intenso. All’olfatto è intenso e raffinato con sentore di agrumi e fiori bianchi con una nota finale di mandorla. Al palato è caratterizzato da un’acidità vivace, fresco e dinamico, con un finale lungo.

Soave DOC Classico Monte Carbonare 2023 – Suavia

Prodotto da uve garganega 100%. L’azienda Suavia rappresenta una delle famiglie simbolo del Soave Classico, pionieri nella valorizzazione dei suoli vulcanici a tessitura argillosa. Alla vista il calice si presenta giallo acceso con riflessi verdolini. All’olfatto fumé e sulfureo, sentori di pietra focaia, agrumi ed erbe di montagna. Al palato cremoso e d elegante, fresco e sapido, con una struttura decisa e un finale secco e lungo.

Soave DOC Classico Foscarino 2023 – Inama

Prodotto da uve garganega 100%. L’azienda Inama nata negli anni ’60, è un punto di riferimento del Soave Classico, con vigneti storici sul Monte Foscarino gestiti dalla terza generazione della famiglia. Alla vista il calice si presenta giallo dorato limpido. Il profilo olfattivo intensi aromi di frutta matura, fiori di campo, camomilla e mandorla dolce, leggere note di miele. All’assaggio è morbido e avvolgente, complesso, con equilibrio tra dolcezza e freschezza; chiusura elegante di mandorla, lungo e persistente.