Sotto le stelle con Matttia Vezzola e i vini di Costaripa

Racconti dalle delegazioni
12 settembre 2023

Sotto le stelle con Matttia Vezzola e i vini di Costaripa

Durante la notte di San Lorenzo, AIS Mantova ha dedicato la serata ai vini della Valtènesi di Costaripa. A guidarci nella narrazione il patron dell’azienda Mattia Vezzola, accompagnato dal figlio Gherardo.

Maria Ruocco

Tutti con il naso all'insù, è il caso di dirlo. Nell’immancabile appuntamento della notte di San Lorenzo, uno dei più celebri wine maker europei, Mattia Vezzola, ci ha guidati con la sua consueta passione e coinvolgimento nella degustazione di otto vini della sua azienda, Costaripa, situata sulla sponda bresciana del Lago di Garda, a Moniga del Garda, all’interno della DOC Valtènesi.

Nell’introdurre la serata, Mattia Vezzola ha brevemente ricordato il legame col territorio mantovano, l’inizio della sua formazione è avvenuta, infatti, a Mantova all’istituto agrario di Palidano. Da allora sono numerosi i riconoscimenti conquistati, nazionali ed internazionali, tra questi quello di “Miglior enologo dell’anno” in Italia nel 2004 e nel 2014, e in Germania nel 2015. Fondamentale il contribuito dato al grande successo della Franciacorta e alla nascita ed affermazione nel mondo della Valtènesi, patria italiana dei vini rosati, anche grazie a alla sua azienda.

Costaripa è radicata nel suo territorio fin dagli anni ’30 del ‘900. Nel corso degli anni la produzione si è evoluta: da semplici vini per il consumo quotidiano alla realtà odierna, vale a dire quella di un’azienda da un lato vocata alla proposta di vini che siano fedeli interpreti della specificità territoriale della DOC Valtenesi, dall’altro che si propone di valorizzare alcuni vitigni autoctoni, come ad esempio il groppello gentile, presente in queste zone da 500 anni.

Come il padre, anche il figlio Gherardo si è soffermato sulla concezione di viticoltura e di vino, spiegando che le scelte produttive effettuate in Costaripa sono figlie del territorio, del clima e della cultura italiana. Tra queste, alcune sono determinanti, a partire dalla scelta di vendemmiare le uve solo a mano e solo quando sono adeguatamente mature. Inoltre, ogni vigna viene vendemmiata separatamente poiché, sui circa 40 ettari coltivati, si trovano almeno 64 tipologie di terreno. Valorizzare le singole peculiarità è una missione aziendale che deve trovare il coronamento nel prodotto finito che, per essere di qualità vera, oltre a finezza, eleganza e complessità, deve anche esprimere un’autentica longevità ed una reale digeribilità. 

Nel corso della serata Mattia Vezzola e Gherardo non si sono risparmiati nel racconto della loro filosofia produttiva, lasciandoci numerosi spunti di riflessione sul vino, sul contesto enologico che ci circonda, sulla necessità “che ogni operatore dovrebbe rivendicare l’orgoglio di appartenere all’Italia: una nazione unica al mondo per la qualità e la biodiversità che esprime”.

La degustazione

Prima batteria

Metodo classico Cremant

Da uve 100% chardonnay. La vendemmia avviene manualmente, nelle prime ore del mattino, con rigorosa selezione dei migliori grappoli. Pigiatura soffice, fermentazione a temperatura controllata, fermentazione parziale del mosto in piccole vecchie botti di rovere bianche per circa otto mesi. L’affinamento dalla vendemmia è ricompreso tra i 30 e i 36 mesi. Finissimo il perlage, raffinati i profumi di pera e pesca bianca, fresco ed equilibrato il sapore al palato.

Metodo classico Brut

Da uve 100 % chardonnay proveniente dalle zone più vocate del Lago di Garda e di Iseo. Circa 35% dei mosti fermenta in piccoli fusti di rovere bianco da 228 lt. Alla vista la spuma è bianca ed il perlage persistente, con fini bollicine. Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Al naso si presenta intenso, ampio e delicato di frutta fresca. Fragrante di mela renetta e leggero di salvia e miele. Al palato di ottima complessità, di freschezza agrumata, fresco sapido ed estremamente elegante.

Metodo classico Brut Mattia Vezzola Grande Annata 

Da uve 100% chardonnay in purezza provenienti da vigne situate nel cuore della Valtènesi. 60 mesi sui lieviti. Alla vista di un colore giallo paglierino brillante con leggere sfumature dorate e un perlage fine e persistente. Al naso intensi aromi di frutta gialla matura e di agrumi, tra cui la pesca, l’ananas e la scorza d’arancio, note floreali di fiori bianchi e di fiori di campo, sentori di spezie dolci, tra cui la vaniglia, per chiudere poi su lievi accenni mielosi e di pasticceria. In bocca è intenso, ampio, ricco e complesso, caratterizzato da una bellissima freschezza a tratti sapida e da un finale di sorso di ottima persistenza.

Metodo Classico Brut Rosè

Da uve chardonnay 80% e pinot nero 20% con spremitura molto soffice del Pinot Nero provenienti dalle zone calcareo-argillose più vocate del Lago di Garda e di Iseo, il 35% dei mosti fermenta in piccoli fusti di rovere bianco da 228 lt. Alla vista la spuma è bianca ed il  perlage finissimo. Di un rosa antico delicato, tenue, con un accenno quasi impercettibile che può nel tempo donare una sfumatura di rosa appena sfiorita. Al naso è nitido, fresco ed essenziale, con profumi di piccoli frutti rossi ribes e lampone si accompagnano a sfumature agrumate. In bocca elegante nella sua armonia, estremamente sapido. Gusto ampio e struttura mantenendo eccellente fragranza e freschezza.

Metodo classico Brut Rosè Mattia Vezzola Grande Annata 

Da uve 80% chardonnay 20% pinot nero. Fermentazione per il cinquanta per cento del mosto in botti di rovere bianco per circa otto mesi, l’affinamento è protratto fino a cinquantaquattro - sessanta mesi dalla vendemmia. Alla vista si presenta con un delicato colore rosa antico e finissimo perlage. Profumi di miele, fiori e frutti maturi.

In bocca si presenta elegante e pieno, un matrimonio sublime di struttura e vivacità, riferimento della migliore espressione di piena energia che accompagna la vivacità del colore.

Seconda batteria

Lugana Pievecroce

Da uve trebbiano di Lugana. Vinificazione tradizionale in bianco, il 35% dei mosti fermenta in piccole botti di rovere bianco da 228 lt. Alla vista si presenta paglierino con riflessi verdognoli tendenti al giallo dorato con l’invecchiamento. Al naso presenta delicati sentori di mela, pera matura, pesca e agrumi. Elegante ed ampio, di buona intensità floreale di zagara e gelsomino. Struttura quasi croccante, buona sapidità, freschezza e persistenza.

RosaMara  

Rosato da uve groppello, marzemino, sangiovese e barbera. La vinificazione è ottenuta da tecnologia “a lacrima”, che consente di ottenere un mosto che può essere considerato il cuore dell’acino. Il 50% del mosto fermenta ed evolve in piccole botti di rovere da 228 lt per circa 6 mesi. Alla vista di colore rosa fiorito, quasi perlato. All’olfatto sentori floreali di biancospino, note fruttate di pesca e piccoli frutti rossi, amarena e melograno, unite ad una ben avvertibile sapidità. Ampio, ricco di ottima persistenza e sapidità. Finale leggerissimo di mandorla amara.

Rosato Molmenti

Da uve groppello, marzemino, sangiovese e barbera, questo vino è dedicato a Pompeo Gherardo Molmenti, ideatore nel 1896 del Chiaretto di Moniga, il vino più rappresentativo della cantina. Chiaretto di particolare carattere e longevità. Imbottigliato dopo due anni di affinamento successivo alla vendemmia, riposa poi in bottiglia fino alla sua perfetta maturità alla vista presenta un colore rosa-ramato lucente, con tenui riflessi color pesca. Al naso ricco e complesso, fiori bianchi dolci e piccoli frutti rossi. Al gusto presenta una struttura avvolgente, ampio e complesso, sapido e persistenza. Freschezza croccante che stimola al bere.

Rosso Maim 

Ottenuto da groppello in purezza. Evoluto per 12 mesi in piccole botti di rovere. Imbottigliato nella seconda primavera successiva alla vendemmia, riposa poi in bottiglia per affinamento almeno 10 mesi. Alla vista si presenta con un colore rosso rubino con riflessi granati, profumo di viola, frutta matura, pepe nero, nota tostata dovuta all’evoluzione in rovere. Al palato si presenta fresco, eccellente equilibrio con tannini morbidi e dolci. Infinita persistenza.

PalmArgentina,

Rosato dolce ottenuto da uve stramature di groppello (48%) e marzemino (48%) coltivati sulle rive di Moniga del Garda, con una piccola integrazione di moscato rosa (4%). 

Alla vista si presenta un coloer rosa corallo vivido. Al naso presenta sentori di frutta fresca, melone, albicocca, zenzero; dolce ma non stucchevole grazie alla freschezza, armonico, ben si accompagna a piccola pasticceria.

La serata si è svolta come di consueto presso il Tesoro Living Resort, dove i soci hanno potuto degustare in abbinamento ai vini anche alcuni piatti come le mezzemaniche con zucchine, limone e menta, manzo in salsa tonnata con patate prezzemolate e per concludere panna cotta con frutti rossi.