Tenuta Roveglia: verticale di Lugana Riserva Vigne di Catullo
Babettli Azzone e Paolo Fabiani hanno condiviso ricordi ed emozioni della loro vita e di Tenuta Roveglia, attraverso un’entusiasmante verticale del Lugana Riserva Vigne di Catullo, insieme al sommelier Nicola Bonera e con i soci AIS Como-Lecco.
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La storia di Tenuta Roveglia parte da molto lontano, le origini del nome risalgono addirittura al XV secolo d.C. Federico Zweifel, bisnonno delle attuali proprietarie Sara, Vanessa e Babettli Azzone, emigrò dal cantone di Glarus nella Svizzera interna per stabilirsi sulle sponde del lago di Garda dove acquistò terreni adatti a coltivare la turbiana.
Fino agli anni '80 del secolo scorso il metodo di produzione era quello tradizionale, e il vino era destinato soltanto ad amici e clienti locali. Con l'ingresso in azienda di Giovanni Felice Azzone, professore ordinario di Patologia Generale all'Università di Padova, le cose presero un'altra strada. Il padre di Sara, Vanessa e Babettli con passione, coraggio e con l'aiuto di fidati collaboratori come Paolo Fabiani, rivoluzionò il modo di pensare e produrre il Lugana intuendo tutte le potenzialità del vitigno e del territorio. Con tenacia e perseveranza Tenute Roveglia, lungo un percorso iniziato dalla prima bottiglia etichettata con questo nome nel 1988, è diventata oggi un'esemplare fusione tra modernità e tradizione.
L'area di produzione del Lugana è di origine antichissima, le colline moreniche che la caratterizzano risalgono infatti a 200 milioni di anni fa. Il terreno, calcareo e argilloso e ricco di sali minerali, è un'ottima base su cui impiantare le viti di turbiana e dona ai vini mineralità, sapidità e longevità. Il clima, grazie ai benevoli influssi del lago di Garda, è favorevole e consente all'uva di raggiungere un perfetto grado di maturazione per ognuna delle cinque tipologie di Lugana DOC. Che sia quello fresco d'annata, il superiore, la riserva, la vendemmia tardiva o lo spumante, questo vino rispecchia a pieno il luogo affascinante e unico da cui prende i natali.
All'interno di questa zona il vigneto di Tenute Roveglia si estende per circa 100 ettari di cui un 10% sono coperti da viti con più di sessant'anni di età. Nessun uso di diserbanti o insetticidi, la vendemmia manuale in piccole casse che consente la scelta dei grappoli al giusto grado di maturazione, sono capisaldi della filosofia dell'azienda.
Il nome scelto per il Lugana Riserva DOC da Tenute Roveglia, Vigne di Catullo, nasce dal fatto che, a seguito del ritrovamento di alcuni reperti risalti all'epoca romana, il vigneto in cui viene prodotto è sotto la tutela della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della provincia di Brescia. Un’antica villa patrizia ha lasciato spazio a piante le cui radici hanno scavato la bianca argilla in profondità.
Vigne di Catullo è un vino fermentato e affinato in acciaio a contatto con le fecce fini che gli donano una particolare fragranza solitamente appannaggio degli spumanti. Dopo due anni in cui viene continuamente rimescolato per non far creare un sedimento compatto, trascorre ancora minimo sette mesi di affinamento in bottiglia per poi essere messo sul mercato.
La verticale | Lugana DOC Vigne di Catullo 1994-2019
1994
Correva l'anno 1994, in Sud Africa Nelson Mandela diventava presidente, la Sony svelava al mondo la prima Play Station e sulle colline a sud del lago di Garda si utilizzavano presse meccaniche che estraevano acidi e tannini dall'uva turbiana per produrre il Lugana. Dal colore giallo dorato ancora vivace e luminoso, questo vino decisamente maturo si esprime con note agrumate, fumose, un ricordo di acqua termale e un'idea di incenso. Paragonabile ad alcuni Riesling della Mosella, in bocca è snello, dal sorso sorprendentemente fresco caratterizzato da un'ottima persistenza gusto olfattiva.
1997
In un anno segnato dalla scomparsa della Principessa Diana e da quella di Maria Teresa di Calcutta, che ha visto la nascita della pecora Dolly, primo mammifero clonato in laboratorio, e l'invasione mondiale dei Pokemon, veniva vendemmiato questo vino che oggi nel bicchiere ci appare di un colore dorato intenso e accattivante. Al naso si presenta con sfumature di fiori secchi, foglie appassite e cereali, il tutto coronato da fini sfumature eteree di smalto e solvente. Al sorso esprime il meglio di sé, dalla sapidità disarmante e dalla lunghissima persistenza è un vino che probabilmente rimarrà eccellente ancora per anni.
2003
Un'annata particolarmente siccitosa ha fatto sì che a vent'anni di distanza si presenti tinteggiato di un giallo aureo, esprime aromi di miele e cera d'api che ben si fondono con una reminiscenza di Sidro e Calvados. In bocca ha spessore, ha rotondità, è sferico ed esalta per la sua morbidezza quasi oleosa. Questo vino è forse meno sapido dell'annata 1997, ma sarà altrettanto longevo grazie alla sua viva acidità.
2008
Il più stravagante della serata. Un vino bizzarro, frutto di una vendemmia posticipata fino a fine ottobre alla ricerca di uve stramature. Nel bicchiere si discosta dalle tonalità dell'oro per virare su quelle del rame. Al naso si fa riconoscere per una decisa nota alcolica più spesso riconducibile a distillati che a questa tipologia di vino. Il mallo di noce, un'idea floreale e un ricordo amaro avvolgono il palato. Notevole è la persistenza dove la frutta matura ci avvolge la bocca per lungo tempo.
2012
Sempre invitante nell'aspetto, sorprende con un suadente profumo di zafferano tipico dell'uva attaccata da botrytis cinerea. La lunga sosta sulle fecce fini gli ha donato una fragranza tipici dei migliori metodo classico. In bocca si esprime con una struttura impressionante, un gran equilibrio e una lunghissima persistenza aromatica. Questo vino, grazie alla sua grande stabilità potrà esprimersi al meglio ancora per lungo tempo.
2019
Il più giovane ed esuberante di tutti. Un esempio di come vinificare il Lugana DOC. Accattivante alla vista e intenso nei profumi dominati da un incipit agrumato preponderante, fresco e attraente accompagnato da nuance di fiori ed erbe aromatiche. Durante l'assaggio rivela tutta la sua forza attraverso una parte salina che ricorda l'ostrica e l'acqua marina. Con un potenziale evolutivo smisurato l'annata 2019 è la massima espressione delle potenzialità di un territorio in costante crescita.