Viaggio sentimentale alla scoperta del nebbiolo

Si è svolta in due distinte serate la degustazione alla scoperta del Nebbiolo, organizzata da Marzia Pinotti, socia enologa e sommelier di Ais Lodi, che ha voluto affrontare di persona questo viaggio per renderci partecipi di questa affascinante avventura, ripercorrendo le radici di questo nobile vitigno alla scoperta di tutti i suoi volti, spesso sorprendentemente diversi.

Raffaella Ceruti

KaranaLa degustazione è cominciata con un ospite insolito, un nebbiolo sardo. Sappiamo che in Sardegna questo vitigno arriva nel 1720, viene coltivato a 500/600 m di altezza dando circa 60/80 q/h di uve di buona qualità. Il KARANA 2008 è il vino che viene proposto da Cantina Gallura per questa degustazione. Vino giovane, fruttato, non certo da invecchiamento, lontano dal Nebbiolo piemontese, ma comunque piacevole... anche come "sostanzioso" aperitivo.

Il secondo vino ci porta già in Piemonte, nella terra di elezione del Nebbiolo, e con il suo figlio prediletto: il Barolo. Degustiamo MARGHERIA 2005 di MASSOLINO.
Questa storica azienda fondata nell'Ottocento produce da sempre vini di altissima qualità. I vigneti crescono dove un tempo c'era il mare, e ancora oggi non è raro trovare dei fossili durante le lavorazioni della terra. "Mare" che si ritrova nella nostra splendida bottiglia. Un naso elegante e fine. Nonostante la giovane età già convince. Il Barolo c'è, e si sente. In bocca tannini dolci, per niente fastidiosi. Morbido, caldo e di ottima persistenza.

Il terzo vino proposto è il BARBARESCO RISERVA 2004 di SOTTIMANO, selezione di uve provenienti da vigne di 55-65 anni, per una produzione di 2500 bottiglie di pura eleganza, imbottigliate senza filtrazioni, dopo 30 mesi di barrique della Borgogna.
Il bel colore granato intenso prelude ad un naso ampio, complesso. Le note floreali, la frutta e le spezie si alternano in un gioco senza fine. In bocca un tannino elegantissimo e un corpo pieno confermano ciò che il naso aveva già anticipato: ci troviamo di fronte ad un grande vino. Buona la sapidità e importante la persistenza. Da provare.

Grande prodotto anche il quarto vino, il ROERO ROCHE D'AMPSEJ 2005 di MATTEO CORREGGIA. Vino aristocratico, caldo. Profumi eleganti di fiori, geranio, viole; frutti e spezie. Complesso al naso e corrispondente in bocca, tannino fine, finale armonico. Matteo sarebbe orgoglioso di lui.

Carema FerrandoChiude la prima serata il CAREMA ETICHETTA NERA 2005 di FERRANDO. Esempio di viticoltura eroica, queste uve crescono in uno strato di terra di poche decine di centimetri: nel vino si avverte tutta la fatica di questa vite e la terra a cui è legata. Una bella mineralità che si percepisce già al naso insieme ad una nota terrosa, a fiori appassiti ed una nota balsamica. Ha ancora da dare questo vino. Col tempo, che dominerà il tannino e darà forza e pienezza a questo grande esempio del territorio di Carema.

La seconda serata si apre con OMAGGIO A QUINTINO SELLA delle TENUTE SELLA. Siamo nella zona di Lessona, nell'alto Piemonte, zona vocata alla viticoltura già dall'epoca romana. Qui le viti crescono su 40 m di porfido e 50 cm di sabbia, terreni drenanti, quindi, che nonostante la piovosità riescono a mantenersi asciutti, concedendo alla vite una crescita lenta ma di grande qualità. Il vino proposto si lascia apprezzare anche senza grande invecchiamento, grazie alla sua sapidità e ad una struttura che maschera un'acidità ancora alta. Ha un naso complesso, ampio. Una nota minerale marcata, frutta scura ma non marmellatosa. In bocca è sapido e i tannini accarezzano morbidamente il palato. E' un vino molto equilibrato, elegante e di grande finezza.

Christoph Kunzli (Le Piane)E' la volta del BOCA di LE PIANE. A Lodi non ci facciamo mancare niente: un altro 5 grappoli è finito nei nostri bicchieri. Elegantissimo nella sua veste rubino brillante. Una sorprendente nota agrumata accompagna con garbo la mineralità. Profumi di frutta e fiori passiti e una nota di spezie. In bocca è intenso, con un tannino dolce e carezzevole. Un ringraziamento doveroso a Christoph che ha saputo credere in questo vino.

Passiamo poi ad un'altra grande espressione del Nebbiolo: il GATTINARA. Ritroviamo un naso sottilmente agrumato che in bocca svanisce lasciando spazio a fiori secchi, frutta rossa matura. Un bella complessità, fine e persistente.

Ed ora un vino da sogno, IL SOGNO di TRAVAGLINI. E' ottenuto da uve Nebbiolo (ovviamente) appassite in fruttaio per tre mesi (e questo è molto meno ovvio). Un vino di grande intensità. Un naso ricco e concentrato. Note eteree, balsamiche, di spezie e di liquirizia, frutta sotto spirito e pepe, e poi un gusto ricco, persistente. Un capolavoro di cui essere orgogliosi. Un semplice Vino da tavola davvero eccellente! Un sogno, quello di Giancarlo Travaglini, che si avvera di anno in anno.

Per ultimo, ma solo in ordine di degustazione, il 5 STELLE di NINO NEGRI. Chi non ha mai provato la sua morbidezza, la sua imponente eleganza? I profumi di frutti di bosco si alternano alle note di cioccolato e ai toni balsamici in una danza che allieta i sensi. In bocca è tannico e morbido. Un vino importante, un'altra delle mille facce di un vitigno che sorprende sempre e che è un altro orgoglio tutto italiano.

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I commenti dei lettori

MARCO PANICE
26 gennaio 2011 - 19 26
MARCO PANICE

Complimenti per la serata! Ho avuto la fortuna di partecipare e mi complimento con la relatrice e con il delegato Ais i quali hanno saputo organizzare per il meglio questo "Viaggio"... Saluti e al prossimo incontro!