Jazz & Wine, musica e vini americani

Racconti dalle delegazioni
14 dicembre 2011

Jazz & Wine, musica e vini americani

Una serata memorabile all'insegna della buona musica con il jazzista Sandro Cerino in compagnia di grandi vini americani

Paolo Valente

Jazz & WineI commenti sono unanimi ed entusiasti: senza dubbio una delle più belle serate organizzate da AIS Milano, sicuramente la più emozionante.

Il jazz del maestro Sandro Cerino e della sua orchestra ha echeggiato nella sala Verdi dell’Hotel The Westin Palace fino a tarda notte. A far da contrappunto le interessanti, a volte dirompenti, parole di Guido Invernizzi. Elemento collante cinque splendidi esempi della viticoltura americana.

Le note swing degli anni ’30 del brano “Move” accompagnano con il loro frizzante ritmo le bollicine di uno spumante metodo classico dell’Oregon:Argyle brut 2005. Il saxofono duetta con la batteria in un rincorrersi di sonorità che riportano alla memoria un periodo per molti di noi vissuto solo attraverso le pellicole del cinema in bianco e nero. Nel bicchiere i sentori di lievito ben integrati con profumi di frutta gialla si accompagnano a un perlage fine e persistente esaltato dall’importante sapidità delle note salmastre.

Chardonnay 2007 Newton, Napa County, non filtrato. Lucente, un naso complesso e ricco dei sentori tipici dell’affinamento in legno. Persistente in bocca, equilibrato ed elegante come il brano “Line for Lyons”. Il sax baritono dialoga con il pianoforte; i due strumenti, con eleganza, disegnano un’atmosfera solare, calda come la California.

L’Oregon è una delle migliori zone vitivinicole americane. Protetta dalle montagne, gode, anche grazie all’influenza dell’oceano, di un clima regolare con un’importante escursione termica, estati calde e inverni freddi. Rocce vulcaniche si alternano a graves, sabbia e ciottoli. La zona è particolarmente vocata per l’allevamento del pinot nero i cui vini rappresentano alcune tra le migliori espressioni al mondo.

Come il flauto traverso ripete la melodia di “Topsy”, sempre uguale ma sempre diversa, così il Pinot Nero 2006 Nuthouse Argyle regala ai nostri sensi, ad ogni assaggio, nuove sensazioni e nuovi profumi. L’evoluzione nel bicchiere schiude, in sequenza, sentori di piccoli frutti rossi, note speziate e di pepe e poi ancora liquirizia e prugna secca.

Il nero profondo dello Zinfandel 2007 Ravens Wood della Napa Valley, la sua complessità e morbidezza sono sottolineati dalle struggenti note di “My funny Valentine”. La voce del clarinetto riempie la sala e gli animi dei presenti.

Jazz & WineOspite d’onore della serata: Opus One 2007 Mondavi. Senza dubbio il vino più famoso del nuovo continente, il figlio prediletto di Robert Mondavi che ha voluto, in omaggio alla Francia e al Bordeaux, creare un vino utilizzando tutti i vitigni tipici bordolesi: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot e Malbech. All’eleganza dello stile francese si unisce la potenza del sole californiano per creare un prodotto complesso, ampio al limite dell’opulenza. Spezie delicate, frutti neri, lamponi, cioccolato e liquirizia emergono al naso insieme ai sentori erbacei tipici del Cabernet Sauvignon. In bocca la ricchezza e la complessità olfattive sono confermate; il tannino è raffinato, il finale persistente.

L’orchestra intona “Cherokee” un brano storico della fine degli anni ’30 portato al successo da Charlie Parker, massimo rappresentante del bebop.

Una serata magica durante la quale il piacere di degustare ottimi vini, commentati da Guido Invernizzi, si è fuso alle note del jazz mirabilmente espresse da Sandro Cerino e da Sebastiano Sempio alla batteria, Achille Giglio al contrabbasso e Davide Incorvaia al pianoforte.

 

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