La Valpolicella di Tommasi

Racconti dalle delegazioni
26 novembre 2012

La Valpolicella di Tommasi

Le dolci colline della Valpolicella sono state lo scenario della giornata di sabato 17 novembre, trascorsa dalla delegazione AIS Monza e Brianza in visita all’azienda Tommasi: viticoltori dal 1902.

Carolina Selva

Tommasi Ais MonzaAl nostro arrivo in azienda siamo stati accolti da Piergiorgio Tommasi, responsabile commerciale Italia, che ci ha condotto in questa interessante visita tra vigneti e cantina, accompagnati dai racconti della storia dell’azienda fino alla degustazione finale.

Tommasi è un’azienda con 110 anni di storia alle spalle dove è impossibile non percepire il senso della famiglia come cuore pulsante dell’attività e Piergiorgio nel condurci con grande cordialità, simpatia e professionalità per l’azienda ci ha ben delineato la filosofia di Tommasi.

Tommasi si trova a Pedemonte e la sua proprietà si estende su 135 ettari di vigneto, 95 dei quali nel cuore della Valpolicella Classica.

Un’azienda storica, fortemente radicata nella storia della Valpolicella e con grande attenzione alla qualità e all’innovazione. Questa eccellenza è testimoniata dall’appartenenza di Tommasi al ristretto gruppo di “Famiglie dell’Amarone d’Arte” a tutela della qualità della produzione della Valpolicella Classica per cui ogni bottiglia di Amarone è provvista di una fascetta di tracciabilità.

La prima tappa della nostra visita è un vigneto storico, situato proprio nei pressi della cantina, dove abbiamo potuto apprezzare il sesto d’impianto originale e l'allevamento a doppia pergola veronese, nonché la felice posizione della conca protetta dai venti del Nord così da rimanere immune da pericolose gelate.

Ci siamo poi spostati nei locali chiave per la nascita del vino simbolo della Valpolicella: i locali dell’appassimento, dove troviamo migliaia di cassettine d'uva lasciata ad appassire dai 30 ai 120 e più giorni a seconda della varietà e a seconda della tipologia di vino che si andrà a produrre.

Facciamo una breve sosta in un’area dove l’uva appassisce ancora sulle “arèle”, le tipiche tavole di legno e bambù che un tempo riempivano i fruttai.

Tommasi Ais MonzaQui Piergiorgio ci introduce le varietà di uva usate per il Valpolicella e per l’Amarone: Corvina Veronese e Corvinone che danno corpo al vino, Rondinella che arricchisce il vino di toni fruttati, Molinara che conferisce mineralità e le varietà autoctone Oseleta e Dindarella.

Ogni cassetta è meticolosamente catalogata per varietà di uva e per data di vendemmia e posizione del vigneto.

Questo è un passaggio chiave per la nostra visita e guai a lasciare il posto senza imprimere nella memoria olfattiva il tipico profumo dell’appassimento perché lo ritroveremo più tardi nei vini.

Dai locali di appassimento ci spostiamo alla cantina vera e propria dove dominano gli imponenti fusti da 450hl usati per la fermentazione e possiamo dire che e’ come fare un balzo in avanti nel tempo perché qui subentra la ricerca della qualità tramite l’uso di nuove tecnologie. Il rimontaggio viene effettuato nel modo più efficiente mediante l'utilizzo dei gas di fermentazione. Questo metodo permette di ottenere vini morbidi, dai contorni netti e precisi dove è il carattere dell’uva ad essere messo in primo piano.

Lasciamo la moderna cantina per giungere alla barricaia dove nemmeno Piergiorgio sa dirci il numero esatto dei fusti contenuti! Sono botti di rovere francese di 35 hl dove i vari Amarone, Valpolicella Ripasso, Valpolicella Superiore vengono affinati prima dell’ultimissima tappa di imbottigliamento ed evoluzione in vetro.

In queste botti l'Amarone invecchia per almeno 3 anni prima di affinare in bottiglia per almeno 6 mesi.

Lasciamo la barricaia non prima di esserci cimentati inutilmente con le nostre macchine fotografiche nel tentativo di catturare in un’unica immagine la mitica botte da 330hl, "Magnifica", la più grande botte del mondo. Impressionante!

La visita alle cantine e’ quasi terminata e nel trasferirci al locale dove degusteremo i vini passiamo attraverso lo stoccaggio dei cartoni pronti per raggiungere i mercati mondiali, Nord America e Nord Europa in testa!

Eccoci finalmente alla degustazione. Ci aspettano in sequenza un  Vermentino della tenuta “Poggio al Tufo” in Maremma, proprietà di Tommasi, e i due vini tanto attesi: Arele, parziale appassimento e a seguire l’ Amarone.

Tommasi Ais MonzaVermentino 2011 – Vermentino 100%.  In questo vino viene esaltata la mineralità del territorio con un sentore olfattivo di frutta esotica, banana e ananas in testa seguiti da mela e acacia. E il colore giallo paglierino carico preannuncia questa complessità. In bocca si avverte una buona salinità a riscontro della preannunciata mineralità con un buon finale gusto-olfattivo.

Arele – 2010 Parziale appassimento – Corvina Veronese 90%, Oseleta 10% - Una parte delle uve subisce un parziale appassimento di circa 30 giorni prima della pigiatura soffice. Il vino matura per 12 mesi in botti di rovere di Slavonia. Il colore è rosso rubino intenso. Ci sorprende il ricordo del profumo dell’appassimento che ritorna appena mettiamo il bicchiere al naso, preludio di note di frutta rossa e spezie. In bocca ha contorni netti e precisi con un tannino già gentile e richiami di vaniglia che contribuiscono ad una struttura gusto-olfattiva che non lascia dubbi sull’importanza di questo vino, intrigante sin d’ora, ma con garanzie di ulteriore evoluzione.

Amarone della Valpolicella Classico DOC  2009 - Corvina Veronese 50%, Corvinone 15%, Rondinella 30%, Molinara 5% – Appassimento per 5 mesi. Maturazione per 3 anni in botti di rovere di Slavonia. Le aspettative sono tante e i riscontri non mancano per questo Amarone con grandi promesse. È obbligatorio soffermarsi sull’osservazione della consistenza che riflette la grande struttura, il potenziale alcolico e l’estratto. Il colore è ancora rubino e ci indirizza subito sulla gioventù di questo vino. All’olfatto dominano le note più evolute di tostatura,  caffè, cioccolato che risaltano su uno sfondo netto di frutta matura, ciliegia e prugna. I tannini qui sono ancora più dolci lasciando spazio a maggiori morbidezze. Piena armonia al riscontro gustativo con un gusto pieno e vellutato e la certezza di grandi potenzialità di evoluzione nei prossimi anni.

La degustazione è conclusa ma non lasceremo la Valpolicella senza deliziarci del pranzo presso l’elegante Villa Quaranta, dove ci accompagnano ancora i vini Tommasi a partire dall’aperitivo col Prosecco “Filodora” e a seguire Valpolicella Classico Superiore DOC “Rafael” e fortunatamente ancora “Arele” ad accompagnare un brasato in salsa all’Amarone.

La nostra visita alle cantine Tommasi è terminata e possiamo dire con soddisfazione di aver vissuto una giornata intensa e di alto livello con la scoperta di una realtà di rilievo nel panorama vitivinicolo italiano che preserva una tradizione di valori e una tensione all’eccellenza tutta riflessa nei suoi vini.

 

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