Cantine Ferrari, arte e tradizione del Metodo classico

Nuovo approfondimento didattico per i Degustatori di Lombardia, che si sono dati appuntamento a Trento presso le Cantine Ferrari per cogliere quale procedimento magico si celi dietro la creazione di una bottiglia di Metodo classico dal finissimo perlage.

Carlo Cecotti

Marcello Lunelli ci apre le porte della storica azienda, nata nel 1902 dalla volontà di un uomo, Giulio Ferrari, che mirava a creare un prodotto di indiscussa eccellenza, alla pari dei più blasonati Champagne. Nel 1952 Bruno Lunelli rileva l’attività del Fondatore, che proseguirà il lavoro in cantina fino alla sua scomparsa. Oggi la continuità è assicurata dalla famiglia Lunelli, forti dei propri principi: fedeltà al Metodo classico come unico processo per la creazione di vini spumanti nobili, controllo totale della filiera produttiva, e un legame inscindibile con il territorio di appartenenza. Trento Doc, terroir montano sinonimo di qualità assoluta, è il luogo dove si trovano le vigne di proprietà dalle quali vengono selezionati solo i migliori grappoli di Chardonnay e Pinot nero che concorreranno a dar vita alle emozionanti bollicine trentine.

La prestigiosa sede delle Cantine Ferrari ha ospitato l’esclusiva degustazione del mattino.

Perlé Brut 2006

Da sole uve Chardonnay, mette prontamente in mostra l’eleganza del frutto. Naso immediato, molto pulito con un’evidente nota agrumata di mandarino, lampone e fragolina di bosco. Floreale di gelsomino e biancospino. In bocca è agile e la sua mineralità citrina riconduce subito al delicato quadro olfattivo.

Perlé Nero Extra Brut 2005

Pinot nero in purezza. Tessuto cromatico intenso, giallo paglierino che vira verso il dorato. Frutta matura, pesca e cachi. Un fungo porcino fresco, appena accennato, lascia poi spazio alle tostature, caramello e arachide. Equilibrio perfetto e persistenza infinita. Di grande struttura e personalità.

Riserva Lunelli Extra Brut 2004

Chardonnay in purezza vinificato e maturato in botti di rovere da 40 hl. Splendido il colore che brilla di un giallo dorato vivo. Ampio il bouquet nel quale si percepisce la freschezza del vitigno arricchita dall’apporto del legno. Alle sensazioni fruttate di litchi e melone si alternano le erbe aromatiche, timo e rosmarino. Note tostate e speziate di vaniglia, profumi eterei di ceralacca. Al palato è appagante, voluminoso. Piacevolissima la chiusura scandita da un’intrigante scia dolce e sapida allo stesso tempo. 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2001

Prodotto di punta dell’azienda, ottenuto esclusivamente da uve Chardonnay vendemmiate a fine settembre nel vigneto di Maso Pianizza, un cru unico capace di vincere la sfida contro il tempo. Si presenta in una scintillante veste dorata e mette subito in luce una inconfondibile solarità mediterranea. I fiori bianchi lasciano presto il posto alla frutta matura, ananas e mango. Offre poi sentori di miele di acacia, cioccolato bianco e mandorla. Al gusto è caratterizzato da una scalpitante mineralità, quasi calcarea. Vino dal potenziale evolutivo immenso che sarà in grado di emozionare anche in futuro.

 

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1990

Sboccatura luglio 2009. Servito direttamente da una magnum, colpisce al primo sguardo. Archetti fitti, lacrime lente e regolari, un oro antico che illumina il bicchiere. Vasto è il ventaglio aromatico dove un elegante soffio balsamico di menta selvatica e lavanda fa da contraltare a note biscottate, di piccola pasticceria, crème caramel e brioche. Vira poi su profumi terziari molto evoluti. Foglie bagnate, iodio, cera e un garbato richiamo al tartufo bianco. In bocca conferma tutta la sua classe. È imponente e di grande spessore, le sue bollicine cremose accarezzano il palato mentre veicolano un lunghissimo e sapido finale.

Il pranzo si è tenuto presso la Locanda Margon, ristorante di casa Ferrari immerso nei vigneti a due passi dalla cantina. Una meravigliosa terrazza naturale sulla città di Trento dove opera lo chef Alfio Ghezzi, fresco vincitore del premio Bocuse d’Or Italia. Decisamente originale e interessante il menu proposto nel quale spiccano piatti come il Cuore di vitello arrostito con crema di patate, gremolata e agretti e la Torta di mele caramellate con gelato alla fava tonka e crema al Ferrari Maximum Demi-Sec.

La giornata è terminata con la visita al complesso cinquecentesco di Villa Margon, dove si è avuto modo di ammirare gli stupendi affreschi che impreziosiscono questa storica residenza nobiliare.

 

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