Chianti Classico: eccellenze e terroir nelle UGA

Degustatori AIS Lombardia
09 ottobre 2024

Chianti Classico: eccellenze e terroir nelle UGA

La prima giornata della nuova stagione di formazione dei Degustatori di AIS Lombardia si è aperta nel segno rosso, accattivante e inconfondibile, del Chianti Classico. A Milano, guidati da Valentino Tesi, miglior sommelier d’Italia nel 2019, il gruppo ha potuto approfondire una denominazione eccezionale, nelle sue pregevoli espressioni territoriali.

Mauro Garolfi

Focus su uno dei portabandiera iconici della vitivinicoltura nazionale per il dinamico gruppo dei Degustatori lombardi guidato da Luigi Bortolotti, Sebastiano Baldinu e Simone Bevilacqua, ospite nella giornata di sabato 14 settembre della Delegazione di AIS Milano, coadiuvato dal campione lombardo Artur Vaso. Obiettivo: approfondire le differenti manifestazioni di Chianti Classico nelle sue varie UGA (Unità Geografiche Aggiuntive). A condurre l’incontro il toscano Valentino Tesi, miglior sommelier d’Italia 2019 e profondo conoscitore del territorio. 

Chianti Classico DOCG

Bisogna risalire al lontano 1716, al bando di Cosimo III de’ Medici, che divise e definì territori e rispettivi vini del Granducato in quattro areali differenti – denominazioni d’origine ante litteram -, per trovare il primo nucleo storico della denominazione. Quello che oggi chiamiamo Chianti Classico è il territorio che da Cosimo III venne definito “Chianti” – oggi la denominazione d’origine Chianti DOCG copre buona parte della Toscana, mentre il Chianti Classico DOCG ricalca proprio e solamente la zona originaria, storica, classica tra Firenze e Siena.

Territorio massicciamente boschivo, nel quale dei 70000 ettari complessivi 10000 sono vitati, gode in generale di una certa escursione termica e profitta di terreni diversi e mutevoli a seconda delle zone, tra scisti argillosi (galestri) con argille scagliose alternate ad alberese ed arenarie calcaree fini; il suolo va dall’argilloso-sabbioso al ciottoloso con media presenza di argilla; un dato comune a quasi tutta l’area è l’abbondante presenza di scheletro, ovvero di ciottoli o sassi in particolare di galestro. 

Grande e proficuo è il lavoro condotto nel tempo dal Consorzio Vino Chianti Classico - che ha scelto come proprio simbolo il Gallo Nero - a partire dalla sua fondazione, un secolo fa, fino a giungere al 2021, con l’approvazione delle UGA, acronimo per Unità Geografiche Aggiuntive, entrate poi in vigore nel 2023.

Zone ristrette e dotate di una certa uniformità, le undici UGA - San Casciano, Greve, Montefioralle, Lamole, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio – sono distinguibili in base a una combinazione unica di fattori naturali e fattori umani e la loro creazione ha tra le finalità la valorizzazione dell’accoppiata vino-territorio e l’incremento della qualità in termini di identità e territorialità.

L’incontro di oggi intende penetrare e approfondire questi terroir, evidenziandone differenze, caratteristiche, peculiarità, portando il gruppo dei Degustatori a una maggiore conoscenza, consapevolezza e capacità di giudizio dei vini di questa denominazione. 

Prima Batteria

  • Chianti Classico DOCG Retromarcia 2022 - Monte Bernardi
  • Chianti Classico DOCG Riserva 2021 - Tregole
  • Chianti Classico DOCG Gran Selezione Castello di Brolio 2020 - Ricasoli

La prima batteria, composta da un Chianti Classico Annata, una Riserva e una Gran Selezione, permette di introdurre le differenze generali tra queste tre tipologie, dove l’Annata e la Riserva prevedono un minimo dell’80% di sangiovese e un massimo del 20% di vitigni a bacca rossa, ma mentre l’Annata richiede un invecchiamento minimo di 12 mesi, la Riserva ne prevede uno di minimo 24 mesi di cui 3 di affinamento in bottiglia. 

La Gran Selezione, tipologia inserita nel 2014, prevede, nella sua composizione, un minimo del 90% di sangiovese e un massimo del 10% di vitigni autoctoni a bacca rossa; il vino deve essere prodotto da una vigna singola o da selezione delle migliori uve esclusivamente di proprietà aziendale e l’invecchiamento minimo è di 30 mesi, di cui 3 di affinamento in bottiglia.

Tendenzialmente, con l’aumentare dei tempi di maturazione, passando dall’Annata alla Riserva alla Gran Selezione, si va a smorzare, fino anche a perdersi, l’immediatezza fruttata caratteristica dell’Annata, e il bouquet organolettico va a variare le sue note fruttate, che permangono in altre forme e ad arricchirsi di sensazioni evolutive; i tre vini in degustazione, con i primi due caratterizzati da un sangiovese quasi grattante e piacevolmente contraente, confermano questa direzione. Il terzo, proveniente da Castello di Brolio, nel comune di Gaiole in Chianti, raggiunge livelli di assoluta eccellenza e ci permette anche un rimando storico al tardo Ottocento, quando l’illustre antenato, il “Barone di ferro” Bettino Ricasoli, imprenditore e politico, nonché grande conoscitore e studioso di vino e del suo territorio, propose la sua “ricetta” per la composizione del Chianti.

Questa prima batteria, pensata come introduttiva e di sostanziale taratura tra i partecipanti, vede un generale allineamento nelle valutazioni tra la commissione e tutto il gruppo dei Degustatori.

Seconda Batteria

UGA SAN CASCIANO - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Don Tommaso 2019 - Villa Le Corti Principe Corsini

San Casciano è zona calda, di colline basse, di argille e ciottoli di fiume. Il vino, storico dell’azienda, forse la più nota di San Casciano Val di Pesa, si manifesta con una sensazione calorica che guida i vari passaggi, dal naso di frutta sotto spirito, al vegetale, al liquore alle erbe, al floreale appassito, al pepe nero macinato, al sorso, dove permane l’effetto calorico, in un quadro di calda avvolgenza.

Purezza, eleganza ed espressività sono da premiare: calore e maturità sono tipiche di San Casciano.

UGA GREVE - Chianti Classico DOCG Gran Selezione La Prima 2019 - Castello Vicchiomaggio

Ci troviamo su colline di 200-300 m slm, dove i terreni sono ricchi in argilla e si rileva presenza di galestro e di arenaria. Greve è una UGA vasta, a nord simile a San Casciano, qui, sulla riva destra del fiume Greve, invece, i vini acquisiscono una certa internazionalità e in questo vino si notano più stile e mano del produttore che del territorio.

L’apporto, nella composizione delle uve, di un 10% di merlot e l’influenza della barrique quasi tutta nuova a contatto per 26 mesi connotano il vino. 

Mentolo ed eucalipto, un frutto che si fonde con la tostatura del legno, ciliegia e cioccolato ne delineano il profilo olfattivo. Il vino è ben cesellato, di grande equilibrio, in cui tornano percezioni mentolate e di cioccolato al latte, dal tannino puntiforme, persistente. 

UGA LAMOLE – Chianti Classico DOCG Gran Selezione 2019 - I Fabbri

Siamo nelle “montagne del Chianti”, nel Comune di Greve, in località Casole, dove i vigneti sono ubicati a 500-600 m slm. Qui, un anfiteatro di vigne terrazzate, le “lame” - da cui il nome Lamole - terrazze larghe, muretti a secco e alberelli di sangiovese grosso, molte volte a piede franco, sono la cartolina del territorio.

I terreni sono di arenaria e sabbia non calcarea, il “macigno” e il clima è freschissimo.

Questo vino matura in botti grandi da 1500 L per 24 mesi, ma al naso nessuna invasività del contenitore è percepita; la sua grande espressività olfattiva è delineata da scorza di arancia sanguinella, pompelmo, chinotto, marmellata amara di arancia rossa, iris appassito, chiodo di garofano e pepe nero macinato. Al gusto purezza ed eleganza, finezza e leggiadria, sorso cristallino e fresco, rimandi finali al succo d’arancia rossa. Rappresentativo portabandiera della zona.

Terza Batteria

UGA MONTEFIORALLE - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Vigna Bastignano 2019 - Villa Calcinaia - Conti Capponi

Nel comune di Greve in Chianti, ci troviamo in una zona piccolissima, che vede a nord, da dove proviene il vino in degustazione, la grande presenza di calcare.

Zona alta - ma più bassa rispetto a Lamole -, caratterizzata da grande substrato di roccia bianca calcarea, alberese, è vocata per la produzione di olio.

Snello pur nella notevole struttura, elegantissimo, il vino dei Conti Capponi – storica famiglia legata nei secoli alla città di Firenze, entra in bocca esile e sottile, ma se ne percepiscono carnosità e mineralità, il frutto che rimane vivo, la tostatura dosata; è vino suadente e signorile, in esso resiste l’acidità del sangiovese nel finale e si manifesta fedele alla zona di provenienza.

UGA PANZANO - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Vigna del Sorbo 2019 – Fontodi

Ci spostiamo nella zona più conosciuta e tipica di Panzano in Chianti, la cosiddetta Conca d’Oro, caratterizzata dalla presenza di pietraforte, una roccia di arenaria calcarea a grana fine, giallastra, impiegata nel tempo nella costruzione di storici palazzi fiorentini, che dona nel calice caratteristiche ben precise: una su tutte, la tannicità. I vini più tannici del Chianti Classico si trovano proprio qui, i più austeri e scuri e con maggiori potenziali di invecchiamento.

Stiamo parlando dell’azienda più estesa della Conca d’Oro e della figura di “un Signore prestato all’agricoltura”, Giovanni Manetti, rinnovato presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. 

Il vino, maturato in barrique, al naso è scuro, con note di oliva nera, mora gelatinosa, carbonella, sentori sbruciacchiati; nell’assaggio la prima macrosensazione è da ascrivere al tannino. Rimarchevoli la masticabilità e gli aromi di radice di liquirizia, salamoia d’oliva, sciroppo di mirtillo; sapido e fresco, coerente e conforme al territorio d’origine.

UGA SAN DONATO IN POGGIO – Chianti Classico DOCG Gran Selezione Il Poggio 2019 – Castello di Monsanto 

La parte più a ovest del Chianti Classico, vicina alla Val d’Elsa, che guarda al mare, verso Volterra, è zona ventosa e ricca di galestro, mediamente alta e dai respiri molto mediterranei.

Primo cru del Chianti Classico, dal 1962 il Poggio, una collinetta di galestro che respira i venti del Tirreno senza ostacoli e guarda San Gimignano, è substrato d’eccezione, reso grande dalla guida illuminata della famiglia Bianchi.

Piccole percentuali di colorino e canaiolo integrano un vino “marino”, che al naso si presenta con bacca di cipresso e garrigue e dove il frutto è ancora vivo, i legni dosati con sapienza, il tabacco presente, ma è ancora predominante la componente fruttata e floreale. Longevo, in bocca la sapidità, combinata all’acidità del sangiovese, lo rende vivo e piacevolmente salmastro. Il tannino è di grande finezza e classe e le sensazioni finali, che spaziano tra l’arancia candita e la pasta d’acciughe, chiudono il profilo di un grandissimo vino dal gusto lungo e dall’impronta mediterranea.

Quarta batteria

UGA RADDA - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Casanova Il Puro 2020 – Castello di Volpaia

L’UGA ha due esposizioni: una segue un crinale molto alto che unisce i monti del Chianti col crinale di Castellina, l’altra, da cui proviene questo vino, che da Radda nord sale e incontra zone simili a Lamole, con la presenza di macigno e arenaria.

L’azienda è di proprietà della famiglia Mascheroni Stianti e il vino in degustazione nasce in una vigna di mezzo ettaro coltivata a piede franco a quasi 600 m slm.

Qui dominano l’arenaria, il macigno e ritroviamo qualche nota che ricorda il vino di Lamole.

Vino che esprime estrema eleganza e purezza del sangiovese, il naso è giocato su arancia, chiodo di garofano, pepe, violetta e chinotto. Al sorso è molto scorrevole, lineare, dal tannino appena accennato e d’alcolicità contenuta. Di grande bevibilità, di snellezza, purezza ed espressività.

UGA GAIOLE - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Vigna Gittori 2020 – Riecine

UGA vasta, comprendente tutto il comune di Gaiole in Chianti, dove si dovrebbero distinguere ulteriori sottozone. 

L’azienda è stata fondata da inglesi, John Dunkley con la moglie Palmina Abbagnano, che negli anni Settanta acquistarono i terreni e iniziarono a vinificare. Come non ricordare l’arrivo, negli anni, in questo scrigno di Toscana, di tanti inglesi, innamorati di questo territorio, tanto da essere ribattezzato ironicamente Chiantishire!

Questo vino è sangiovese in purezza, da vigne vecchie di quarant’anni, situate a 500 m slm con suoli calcarei, caratteristica tipica di Gaiole. Matura due anni in tonneaux esausti di rovere francese.

Naso meraviglioso, giocato sulla mineralità di ardesia, grafite, limatura di ferro, ma pure sul frutto rosso ancora vivo, sulla bacca di ginepro. Si tratta di una complessità non urlata, non pomposa, non stancante, bensì elegante, fine, sottile, caratteristica generale del Chianti Classico. È complessità dentro l’eleganza e la bocca lo conferma stupendamente vino di grandissimo livello, saporito, fresco, scorrevole, lungo, di grande persistenza.

UGA CASTELLINA – Chianti Classico DOCG Gran Selezione Vigna del Capannino 2020 – Tenuta di Bibbiano

Si tratta di un’UGA molto vasta, spezzettata, sicuramente tra quelle che più si prestano ad essere suddivise al suo interno. L’azienda è situata nella zona che degrada verso Poggibonsi e la Val d’Elsa, dove i suoli si caratterizzano per le argille plioceniche, da antichi fondali marini ricchi di sale.

Vino da sangiovese in purezza, creato dalla figura iconica di “Bicchierino” Giulio Gambelli, è un Chianti Classico evoluto e molto rappresentativo del territorio di provenienza. L’olfatto è già terziario, con un lieve sottobosco, l’accenno di fungo porcino, il tartufo, l’humus, la felce, il muschio e il frutto nero evoluto; incede su foglie secche ed è quasi di respiro autunnale, poi liquore alle erbe ed erbe officinali secche. Salmastro al gusto, dal tannino cucito, ricamato, è vino di grande classe, equilibrio, persistenza.

Quinta Batteria

UGA VAGLIAGLI - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Mocenni 89 2019 – Bindi Sergardi

Nell’estremo sud della denominazione, nel comune di Castelnuovo Berardenga, come due ali di farfalla sono le UGA Vagliagli e Castelnuovo. L’ala che guarda Siena è Vagliagli, dal nome del borgo più importante, al quale si può arrivare percorrendo le straordinarie “strade bianche”, sterrate e meravigliose.

La zona è fresca e non molto diversa dalle zone alte di Castellina, ricca di calcare.

Di proprietà di una storica famiglia senese alla ventitreesima generazione, proprietaria di diverse tenute in Toscana, questa è Tenuta Mocenni e questo vino nasce nella particella 89, da cui il nome. 

Dall’eccellente profilo organolettico, è splendidamente mutevole nelle percezioni olfattive di un bouquet ampio e distinto, dal fiore, alla frutta in confettura, al vegetale, alla spezia. L’assaggio è decisamente succoso, con freschezza e sapidità in grande spolvero. Persistente. Di grande spessore e personalità.

UGA CASTELNUOVO - Chianti Classico DOCG Gran Selezione Colonia 2019 – Fèlsina

L’altra “ala della farfalla” è verso le crete senesi e qui il paesaggio cambia: le colline sono più dolci, più basse, c’è meno bosco, ci sono più sole, più luce e meno piogge. I suoli sono d’argilla e sabbie gialle plioceniche ricche di fossili marini, dove il sangiovese matura prima e tanto e tendenzialmente regala ai vini sfumature salmastre.

L’azienda è di proprietà della famiglia Poggiali e questa Gran Selezione prende il nome di Colonia dalla sommità della collina Rancia, dove i terreni sono alla base sabbie e calcare alla sommità e dove c’era, un tempo, una colonia elioterapica.

Rimarchevole tonalità colorante, l’olfatto è giocato sulla terrosità ed emergono note di china, corteccia, rabarbaro e piccoli frutti rossi. Disteso, mediterraneo e caldo, di tisane, cardamomo, tamarindo e tè, salmastro. Ricorda in certe movenze quasi Montalcino, inizia a parlare linguaggi diversi, ma si sa, siamo qui, ormai, in terra di frontiera per il Chianti Classico. 

Termina così il nostro viaggio istruttivo e ammaliante, partito da nord, quasi alle porte di Firenze, e giunto ormai alle porte di Siena, alla scoperta del Chianti Classico con le sue peculiarità, i suoi tratti distintivi, le sue sfaccettature, i suoi pregi e il suo fascino ineguagliabile.