I degustatori ufficiali nel tempio di Gualtiero Marchesi

Degustatori AIS Lombardia
05 gennaio 2012

I degustatori ufficiali nel tempio di Gualtiero Marchesi

Il fitto programma annuale dei Degustatori Ufficiali di Lombardia si è chiuso con un evento memorabile presso il Relais & Chateaux l’Albereta di Erbusco, dopo avere terminato le degustazioni per la guida Viniplus edizione 2012.

Carlo Cecotti

Risotto Gualtiero MarchesiMattia Vezzola, enologo di Bellavista e grande protagonista della giornata insieme a Luigi Bortolotti, responsabile dei Degustatori Ufficiali di AIS Lombardia, ha parlato a 360 gradi di Franciacorta che dal 1961, anno della sua nascita, in avanti ha acquisito sempre più prestigio e popolarità aumentando in maniera esponenziale sia la qualità dei vini prodotti che il legame con il terroir, tanto da diventare oggetto di particolare attenzione perfino da parte dei Francesi. Ormai si può tranquillamente affermare che ciò che lo Champagne rappresenta per la Francia, la Franciacorta rappresenta per l’Italia. E’ il nome di un territorio (corte esente da tasse), il nome di una Docg, un metodo di lavorazione univoco.

Bellavista è oggi un’azienda che può vantare quasi 200 ettari di vigneto, divisi in 107 piccoli cru, collegati dal primo all’ultimo ad un filo unico, ad una medesima filosofia. Da sempre lo stile aziendale è improntato non solo alla ricerca della massima qualità che, secondo Vezzola è solo un prerequisito, ma al perseguimento di una costanza qualitativa, nel corso degli anni, che permette ai vini di esprimere tutto il valore del territorio della Franciacorta. Lavoro maniacale in vigna, selezioni rigorose, uve sanissime raccolte al giusto grado di maturazione si ritrovano poi in bottiglia tradotti in termini di eleganza, volume, freschezza e, aspetto non meno importante, digeribilità.

L’occasione è stata propizia per cominciare ad affrontare tematiche inerenti non solo le principali zone vitivinicole del territorio lombardo ma, sotto la guida di un Mattia Vezzola in forma smagliante, si è avuto modo di sviluppare un parallelo unico nelle modalità di esecuzione tra Franciacorta e Champagne attraverso una grande degustazione comparata.

Si sono messe a confronto le migliori produzioni di due aziende storiche di assoluto rilievo nel panorama enologico mondiale: Bellavista e Roederer, allo scopo non tanto di cogliere le diverse sfumature organolettiche dei prodotti in degustazione, quanto di capire se la filosofia produttiva che accomuna le due maison porti a uno stesso risultato finale dal punto di vista qualitativo. L’approccio adottato è stato quello di valutare il vino nella maniera più spontanea e naturale possibile, andando alla ricerca delle sensazioni che si percepiscono nei diversi momenti della degustazione, cercando di abbandonare un quadro mentale fatto di preconcetti e di svincolarsi dai profili organolettici “codificati” che, secondo il parere di molti, alcuni vini/vitigni dovrebbero possedere.

La degustazione è stata condotta, come di consueto, da Luigi Bortolotti. Il primo confronto ha visto come protagonisti la Cuvée Brut di Bellavista e il Brut Premier di Roederer. Subito espressiva la prima, floreale, mette in evidenza un’eleganza legata a profumi di frutta a polpa bianca. Un po’ meno espressivo lo Champagne nelle fasi iniziali. In luce note più tostate legate all’uso del legno, un frutto più maturo e maggior corpo.

A seguire Bellavista Gran Cuvée 2006 e Roederer Vintage 2005. Profumi molto fini e complessi per questo Franciacorta. Biancospino, clorofilla, agrumi trovano eccellente corrispondenza con la grande struttura percepita al palato. Il Vintage 2005 verte più su note legate alla frutta secca, arachide, scorza di arancia candita. La grande mineralità percepita all’olfatto e al gusto suggerisce istantaneamente l’abbinamento con il cibo.

Si sono in seguito messi in parallelo Bellavista Gran Cuvée Rosé 2006 e Roederer Rosé Vintage 2006. Splendido il colore di entrambi, un petalo di rosa molto delicato, femminile, attraente. Comunemente sono i rosé così tenui che hanno la possibilità di sfidare il tempo, riuscendo a conservare più a lungo la loro finezza. Frutti rossi garbati, fragoline di bosco, ciclamino di montagna, che con l’aumento della temperatura evolvono in sentori di corteccia e fungo porcino nel Bellavista. Il Vintage Rosé (Saignée – salasso applicato alla vinificazione in rosso del Pinot Noir) mette in luce agrumi, frutta secca ben marcata e pain d’épice, oltre a una mineralità calcarea che in bocca si amalgama alla perfezione con le altre componenti.

Il confronto finale non poteva che essere tra Bellavista Vittorio Moretti 2004 e Roederer Cristal 2004. Prodotti eccezionali elaborati soltanto in annate rare e particolarmente favorevoli.

Vittorio Moretti 2004, una riserva dedicata al fondatore con l’intento di rispecchiare il suo carattere. Cuvée composta in maniera egualitaria da Chardonnay e Pinot Noir di alta collina. La chiusura con tappo in sughero invece che a corona in fase di permanenza sui lieviti favorisce una lenta ossigenazione, contribuendo a fare di ogni bottiglia un esemplare unico, diverso da ogni altro, speciale. Olfatto elegante di uva spina, fiori di agrumi, giacinto, mandorle, miele. Un vino molto comunicativo che si apre pian piano svelando note balsamiche, di erbe aromatiche e tamarindo.

Cristal 2004 (55% Pinot Noir, 45% Chardonnay) è elaborato a partire dai grands crus de la Montagne de Reims, Vallée de la Marne e Côte des Blancs. Vino di razza, dalla forte personalità, presenta un bouquet intenso ed espressivo al primo olfatto, che mette in mostra la piacevolezza del frutto. Un frutto dapprima bianco, con evidenti note agrumate e citrine che virano poi verso sentori di albicocca, mango e ananas. La sua spiccata acidità unita a una più che percettibile mineralità lo renderà godibile anche fra molti anni. Due cuvée emozionanti, commoventi, irripetibili.

I prodotti sono stati degustati a più riprese e di conseguenza a temperature differenti. Tutti hanno dimostrato un’ottima tenuta all’ossigenazione, mantenendo un perlage finissimo, molto persistente e rivelando profili olfattivi mutevoli e sfaccettati.

La giornata si è conclusa presso il ristorante di Gualtiero Marchesi. Il Maestro ha accolto il gruppo dei Degustatori con calore e un menu molto speciale abbinato ai vini di Bellavista, composto da piatti storici come Riso e Oro, che ha decretato la fama dello chef nel mondo, in grado più di ogni altro di riprodurre il suo concetto di bellezza, uno straordinario Filetto alla Rossini, ineccepibile per grado di cottura, e chiusura con Tre gusti per un dolce. 

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