La Valtenesi accoglie i Degustatori di Ais Lombardia

Il percorso formativo dei Degustatori di Ais Lombardia ha compiuto un altro passo con la degustazione tenutasi il 12 aprile a Moniga del Garda, presso l'azienda Costaripa.

Ilaria Ranucci

Mattia VezzolaIn particolare il folto gruppo di intervenuti ha avuto l'occasione di approfondire la conoscenza dei vini della zona, sia rosé che spumanti, alla cieca ed in confronto con vini analoghi di altre zone. Sedici i vini degustati: otto rosé, di cui sei della Valtenési e due dalla Provenza; otto spumanti rosé, di cui due della Valtenési, due dell'Oltrepó Pavese, due del Trentino e due della Champagne.

Il tutto seguendo un filone formativo già ben avviato e volto al miglioramento della conoscenza dei vini della nostra regione, in prospettiva sia di aiutare a valorizzarne le eccellenze, sia di conoscerne le tipicità al fine di un migliore espletamento della propria attività di degustazione in seno all'AIS.

La giornata è stata intensa ed ha offerto diversi spunti, in primis grazie alla accoglienza e guida di Mattia Vezzola, enologo e proprietario di Costaripa. In sua compagnia abbiamo avuto modo di visitare la cantina e di soffermarci durante la degustazione sui tratti tipici dei rosé della Valtenesi, con alcune riflessioni in ambito più ampio sulla realtà produttiva italiana in confronto a quella francese.

Presenti ad offrire la loro esperienza due altri produttori della zona: Giacomo Tincani dell'Azienda Agricola La Basia, e Paolo Pasini dell'azienda Pasini San Giovanni.

Mattia Vezzola ci ha fatto ragionare in modo colto sul paradosso del vino rosé, apparentemente semplice e facile ma in realtà molto difficile da produrre, perché il mantenimento dell'integrità gusto-olfattiva richiede una accurata gestione di tutte le fasi produttive ed un utilizzo accortissimo delle temperature.

Degustatori Ais Lombardia - Visita in cantina presso Costaripa

Un difficile equilibrio tra struttura e finezza, a maggior ragione quando, come nella Valtenési, il vino rosé viene prodotto partendo prevalentemente da un vitigno con la buccia molto sottile, il Groppello, che impone la massima attenzione per preservare l'integrità del frutto.

Purtroppo in Italia si pensa al rosé come ad un vino facile, estivo, di pronta beva e non fatto per durare. Un peccato perché, con le moderne tecniche produttive e partendo da uve di qualità, è possibile produrre vini ragionevolmente longevi e, aspetto non banale per un sommelier, con grande versatilità in abbinamento. Compito dei sommelier, quindi, fare cultura e confutare l'erronea percezione.

Partendo dalla grande capacità che ha già avuto la Provenza di riposizionare i propri vini sul mercato, con conseguente forte crescita, è emersa l'importanza che in Italia si segua il buon esempio dei francesi nella capacità di investire e fare sistema. Tema che emerge spesso ultimamente e su cui è stato un piacere vedere in prima linea un enologo di fama ed esperienza.

Degustatori Ais Lombardia - Costaripa

Dopo l'intensa mattinata due considerazioni sono d'obbligo sui temi emersi.

La prima sul tema dei rosé della Valtenési. I vini della zona degustati alla cieca non hanno sfigurato al confronto di altri, anche più blasonati. In particolare, i vini fermi hanno mostrato una buona omogeneità stilistica ed alcuni tratti comuni nella sapidità, gradevolezza, alcolicità controllata. La bella pulizia nell'esecuzione ben promette per una futura crescita del prestigio riconosciuto alla denominazione.

Con un certo campanilismo è stato un piacere, dopo avere detto che i francesi hanno maggiore capacità di fare squadra, constatare che non sempre è vero ed incontrare produttori che parlano bene l'uno dell'altro, del loro consorzio, e che riconoscono di condividere un progetto di valorizzazione del loro territorio volto al beneficio comune.

Il forte impegno dei presenti a migliorare il proprio talento di degustatori è stato rimarcato con la costante volontà di discutere i principi da seguire. In particolare, in questa sessione, abbiamo ribadito l'importanza di approcciarsi al vino con positività. Che non vuol dire negarne i difetti, ma semplicemente non cercarli ossessivamente perdendo invece di vista il profilo del vino degustato nella sua interezza.

È emerso anche l'impegno posto da tutti, a prescindere dalla propria esperienza, a porsi in modo onesto di fronte al vino, descrivendo quanto sentito con concentrazione e precisione e senza pregiudizi.

La giornata formativa ha avuto degna e gradevole conclusione presso il Ristorante Il Porto, dove, rilassati e con vista lago, abbiamo potuto ritrovare nel cibo, nelle parole della chef e nel servizio la stessa passione e cura che ci ha trasmesso l'assaggio dei vini e l'incontro con i produttori.

Decisamente un incontro utile oltre che piacevole.

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