Lugana, che passione!

Degustatori AIS Lombardia
16 febbraio 2022

Lugana, che passione!

Nel primo incontro del 2022, i Degustatori di AIS Lombardia si sono confrontati con il Lugana e le sue diverse tipologie.

Marco Agnelli

L’anno solare 2022 del gruppo Degustatori di AIS Lombardia guidato da Luigi Bortolotti e Sebastiano Baldinu si è aperto con una giornata di approfondimento interamente dedicata al Lugana, ospiti di AIS Brescia. A fornirci una dettagliata panoramica sulla denominazione e le sue tipologie è stato Artur Vaso, miglior Sommelier di Lombardia nel 2017, nonché grande appassionato comunicatore di questo territorio.

La denominazione Lugana DOC è a carattere interregionale, essendo collocata a cavallo tra la Lombardia e il Veneto. Come riferito anche dal sito del Consorzio Tutela Lugana DOC: “La parte lombarda della denominazione vede una predominanza quantitativa sia in fatto di comuni (ben quattro su cinque – Desenzano, Sirmione, Pozzolengo e Lonato – ricadono infatti nella provincia di Brescia) sia in termini di ettari vitati (ben 1.948 degli oltre 2.000 attuali sono coltivati nel bresciano), ma quella veneta, che annovera il solo comune di Peschiera del Garda, detiene il primato del volume commerciale, visto che il 60% dell’imbottigliato è gestito da produttori veronesi.”  

Il vitigno che rappresenta anima e cuore della denominazione è la turbiana, antica uva il cui ceppo può essere assimilato geneticamente a quello della famiglia dei trebbiani, in particolare a quello di Soave, ma anche al verdicchio. La turbiana, pur rientrando dunque in un’ampia genealogia di uve, ha tuttavia una propria identità ben definita che la rende assolutamente riconoscibile. Il territorio che interessa l’intera denominazione si estende dalla costa del lago di Garda all’entroterra, e caratterizza in modo differente le tipologie di vino che qui hanno origine. Possiamo affermare che la porzione di terra più strettamente lacustre ci regala vini più freschi e pronti, mentre la porzione interna a matrice più spiccatamente collinare dona vini con una maggiore propensione all’invecchiamento. 

La giornata di degustazione si è articolata in quattro batterie: la prima dedicata alla versione spumante, mentre le successive hanno “mischiato le carte tra il vino di annata, la riserva, la vendemmia tardiva e la cosiddetta “annata storica”, ossia un Lugana con un certo numero di anni di affinamento alle spalle.

Il Lugana Spumante

Nonostante la sua contenuta produzione – circa il 5% rispetto al volume totale – il Lugana Spumante si sta ritagliando un ruolo sempre più importante e attirando l’interesse di appassionati e operatori del settore. Si presenta di colore paglierino, dalla spuma fine e dal gusto persistente e fragrante, con note fruttate se spumantizzato con metodo Charmat, o bouquet fine se rifermentato in bottiglia. Nel primo campione il quadro organolettico è improntato a una maggior semplicità e freschezza, con profumi primari di agrume (cedro in primis) e un perlage più cremoso e generoso, mentre nel secondo il profilo diventa più raffinato e complesso, con un bouquet più elegante e dinamico, e un perlage più aggraziato e “croccante”.
Nella batteria dedicata a questa tipologia abbiamo degustato un campione metodo Charmat e tre Metodo Classico. Oltre ad aver osservato una tonalità di colori differenti nel bicchiere, il metodo Charmat si è contraddistinto per una maggiore spontaneità e semplicità, mentre i tre campioni Metodo Classico, accomunati da un affinamento sui lieviti di 18 mesi, hanno mostrato una maggior profondità e un più ampio bouquet olfattivo. La sapidità salina è stata, in ultima battuta, il filo conduttore di tutti i campioni, a prescindere dal metodo impiegato.

Il Lugana DOC “annata” 

È il motore produttivo di tutta la denominazione e copre il 90% della denominazione. Presenta un colore giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli; i profumi, delicati, quasi accennati, offrono sensazioni floreali miste a note di mandorla; il gusto è garbato, stilizzato, definito, teso e gustoso. Questa tipologia di Lugana incarna di sé tutta la tradizione e il valore del territorio. Di colore giallo paglierino luminoso, all’olfatto svela un profumo delicato, dove emergono fragranze di fiori bianchi e agrumi. Il palato viene coinvolto da un sapore morbido, fresco, dalla delicata ma spiccata personalità.
Nei nostri assaggi, tutti incentrati sulla vendemmia 2020, abbiamo percepito una bella sensazione di freschezza in tutti i campioni, con uno spunto vegetale e una mineralità ben distinguibili. Proprio grazie alla piacevolezza e alla spontaneità di questa versione in qualcuna delle batterie degustate alla cieca la tipologia annata è stata premiata come il vino con punteggio più elevato.

Il Lugana Riserva

Introdotto nel disciplinare di produzione con l’ultima modifica, il Lugana Riserva è la naturale evoluzione della tipologia Superiore. Deve invecchiare o affinarsi per almeno 24 mesi, di cui 6 in bottiglia, e mostra toni cromatici più accesi, profumi più evoluti e complessi. Tra le caratteristiche che abbiamo ritrovato nei vini degustati le note fumé di pietra focaia e gli accenni balsamici. La mineralità è stata avvertita con maggior forza nella versione “annata”, mentre sapidità e persistenza sono apparse decisamente enfatizzate.

 

Il Lugana Vendemmia Tardiva 

Ottenuta mediante surmaturazione in pianta attraverso una raccolta tardiva delle uve tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, il Lugana Vendemmia Tardiva non viene prodotto con ulteriori appassimenti in fruttaio. Queste uve, più ricche e concentrate, conferiscono al Lugana un profilo morbido e denso, con una dolcezza sempre contenuta, mai debordante o eccessiva. In questa versione il residuo zuccherino viene efficacemente bilanciato dall’acidità. Nei tre campioni degustati abbiamo ritrovato grinta e morbidezza, eleganza e freschezza.

Il Lugana Annata Storica

L’ultima tipologia che ha completato le degustazioni della giornata è stata la cosiddetta Annata Storica. Ci siamo confrontati con tre vendemmie di Lugana di millesimi differenti: 1999, 2012 e 2013. La 1999, con i suoi quasi 23 anni dalla vendemmia, è indubbiamente risultata la fuoriclasse del gruppo. Nei nostri calici ci siamo ritrovati, al netto di una certa fisiologica variabilità tra le bottiglie a nostra disposizione, una vera e propria perla, con un colore ambrato ancora lucente e ricco di vivacità. Le sensazioni olfattive che si sono rincorse sono state quelle di frutta secca, confettura, note di evoluzione che ricordavano la mineralità sulfurea. In bocca avvolgente, caldo, con una freschezza ancora vibrante.

A chiusura di questa giornata di formazione possiamo quindi, a ragione, affermare come il Lugana sia un vino dalle diverse sfaccettature, progettato sia per donare una piacevolezza più immediata, sia per sfidare il tempo, e oggi lo abbiamo verificato con il nostro palato!

Foto di Marco Agnelli e Giuseppe Vallone