Rossi lombardi e veneti a confronto

Degustatori AIS Lombardia
04 febbraio 2025

Rossi lombardi e veneti a confronto

La ripresa delle attività del gruppo dei Degustatori Lombardi ha proposto un confronto tra rossi lombardi e rossi veneti, con approfondimento su alcune produzioni delle zone dell’Oltrepò Pavese, Valcalepio, Colli Berici e Colli Euganei.

Margherita Bruciamonti

Sabato 18 gennaio il gruppo dei Degustatori di AIS Lombardia, ospiti della delegazione di Bergamo presso La Muratella, a Cologno al Serio, ha approfondito le caratteristiche di quattro terroir molto diversi tra di loro. 

Guidate dal responsabile degustatori di Lombardia, Luigi Bortolotti e supportate dai consigli tecnici di Simone Bevilacqua, sono state degustate 5 batterie da tre vini ciascuna, grazie anche al confronto con il sommelier Artur Vaso e con Aldo Naddeo, responsabile di redazione per la guida “Vinetia” di AIS Veneto.

Dopo i saluti di apertura da parte del delegato Roberta Agnelli e del presidente Hosam Eldin Abou Eleyoun, Luigi Bortolotti ha ricordato obiettivi e finalità del percorso formativo lombardo dedicato ai Degustatori e presentato un nuovo strumento, i “Laboratori tecnici-didattici”, incontri pomeridiani tenuti da Simone Bevilacqua, che approfondiranno i parametri soggettivi della qualità e la scheda a punti.

I vini deli Colli Berici e dei Colli Euganei

Aldo Naddeo ha introdotto brevemente il comune denominatore dei vini della prima batteria, ovvero la presenza del tai rosso, vitigno coltivato nei Colli Berici, la varietà che dà origine a quello considerato dai vicentini come il vino quotidiano.

Il vitigno, conosciuto internazionalmente con il nome di grenache, è stato importato dalla zona di Avignone per mano di facoltosi signori veneti diversi secoli fa e ha trovato in questa zona un suolo ideale per la riuscita delle uve. 

I Colli Berici, che variano come altitudine dai 200 ai 450 m, “soffrono” di bradisismo, come anche i Colli Euganei, e presentano quindi suoli molto eterogenei tra loro, con fondi sia di origine vulcanica ma anche a tratti con ampie zone calcaree e ricchi sedimenti marini: le diverse esposizioni, le influenze delle differenti correnti d’aria e le mani dei produttori plasmano questi vini pronti ed immediati.

I Colli Euganei, presentano invece altimetrie più pronunciate, con la formazione di veri e propri coni vulcanici, tra cui spicca il Monte Venda, che con i suoi 600 metri di altezza regola e incanala le correnti in modo di creare ambienti molto diversi a seconda dell’esposizione. La zona, costituita da fondi con stratificazioni a tratti calcaree a tratti vulcaniche, sono dimora dei più rinomati vitigni internazionali, tra cui cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot che concorrono alla produzione di classici vini rossi a taglio bordolese. I vini qui prodotti propongono una impronta piuttosto rustica al naso, che ben sostengono medi e lunghi invecchiamenti.

Oltrepò Pavese e Valcalepio

Passando alla Lombardia, Artur Vaso ci introduce le due zone Lombarde in degustazione: l’Oltrepò Pavese, protagonista con il barbera, e la Valcalepio, anch’essa rappresentata da vini composti dal taglio bordolese.

Il barbera trova nella prima fascia collinare tra i 150 e i 400 metri di altitudine aree di coltivazione ideali e molto diverse tra loro: sul 45° parallelo, partendo da est con terreni più ricchi di argilla e di limo, per cambiare radicalmente verso ovest dove si trovano terreni più marnosi- calcarei, questo vitigno ben interpreta la differenza dei suoli, forgiando vini molto riconoscibili per carattere e caratteristiche. Vini apprezzabili sia nella versione d’annata ma che grazie all’utilizzo del legno, sono serbevoli nel tempo.

La zona di produzione della Valcalepio si trova in fascia pedemontana in provincia di Bergamo, racchiusa ad est dal lago di Iseo, e a ovest dal monte Canto. I vini realizzati con l’impiego dei classici internazionali del taglio bordolese, acquistano grande eleganza olfattiva e risentono maggiormente degli stili produttivi, non proponendo per il momento un modello univoco ed omogeneo rappresentativo del territorio.

La degustazione

1° batteria

Colli Berici DOC Tai Rosso 2022 - Giannitessari

Molto rappresentativo, ci viene servito come marker iniziale il primo Tai Rosso, che sfoggia nel calice una bellissima livrea rosso rubino, che stupisce per trasparenza e luminosità. Naso moderatamente intenso, presenta elegante complessità di frutta e lieve speziatura, che tradisce l’utilizzo del legno, precisamente l’affinamento in botte grande per un anno. Il sorso fresco e pulito è esplicativo di tipologia, modello e categoria: vini da considerare maturi e di pronta beva.

Colli Berici DOC “ Vigneto Riveselle”2023 – Piovene Porto Godi

Il manto rubino risulta il colore caratteristico di questi vini, che per presentare in etichetta la dicitura Tai Rosso deve avere almeno il 85% di impiego di questa uva, e sono ammesse il 15% di altre uve rosse coltivate nella provincia di Vicenza. Meno complesso del precedente, vira su profumi più semplici di frutta rossa fresca, susina e ciliegia. Sorso fresco, molto pulito di media persistenza.

Colli Berici DOC “Monte Mitorio” Tai rosso 2022 -  Dal Maso

Riscontriamo all’esame visivo una trama più fitta, con maggior presenza di materia colorante: all’olfatto emerge la caratteristica nota erbacea del C.S., segno di una evidente scelta del produttore. Note di erbe aromatiche quali rosmarino e salvia lo rendono molto gastronomico e adatto ad abbinamenti con carni rosse alla griglia, anche per il tenore alcolico più importante.

2° batteria      

Tutta la batteria presenta barbera in purezza al 100%.

Oltrepò Pavese DOC Barbera “Campo dei ciliegi”  2020 - Travaglino

Ci spostiamo in Oltrepò Pavese, areale considerato “antico Piemonte” e da dove probabilmente anticamente è arrivato il vitigno barbera, considerato quindi a tutti gli effetti vitigno autoctono. L’assenza di riflessi violacei ci preannuncia un campione non giovanissimo, ma che presenta grande luminosità: al naso la complessità della susina in confettura, unita alle note balsamiche di eucalipto, pepe verde, radice lasciano trasparire un affinamento in bottiglia. Il finale del sorso è fresco e ammandorlato. Qui ci troviamo nella parte occidentale dell’O.P. su terreni calcareo – marnosi.

Provincia di Pavia IGT “L’ala” 2019 - Castello di Cigognola

Una trama più fitta e maggior materia colorante attira il nostro sguardo, spingendo il degustatore a comprendere che ci si trova in un’altra area produttiva. Il naso non è immediatamente disponibile e poco espressivo, mentre il sorso è avvolgente e setoso, e ci porta a cogliere più note gustative in fase retrolfattiva. La morbidezza induce a pensare ad un residuo zuccherino importante, o all’impiego di uve surmature, oltre a far intuire un titolo alcolemico importante

Provincia di Pavia IGT “Pezzabianca” 2022 - Bisi 

Apprezziamo il pieno colore della barbera, con fitta materia colorante e lucenti riflessi rubino. Una esplosione di frutta rossa matura e in confettura, quali ciliegia e mora, è contornata da sensazioni speziate di pepe e cannella, indice di un affinamento in legno molto ben gestito. Al sorso pieno e persistenze, presenta la classica nota acida del barbera, magistralmente equilibrata dal corpo e pienezza, che non tradisce affatto i 15° in volume alcool ! 

Persistente al gusto, è la versione più rappresentativa di barbera dell’ O. P. orientale e dei suoi terreni argillosi, che contribuiscono alla produzione di vini molto serbevoli nel tempo.

3° batteria 

Colli Euganei DOC rosso “Ortone” 2020 - Quota 101

Viene introdotta la zona dei colli Euganei, dove di fatto i noti vitigni internazionali dei tagli bordolesi hanno raggiunto da anni il titolo di vitigni autoctoni. Le tinte nel calice cambiano decisamente, proponendo un denso color rubino con riflessi ancora violacei. All’olfatto si affacciano profumi rustici e vegetali, che suggeriscono un probabile maggior impiego dei cabernet nell’assemblaggio. La confettura di ciliegie va di pari passo alla rosa appassita, a note di chiodi di garofano, tabacco e note balsamiche. Il sorso pieno e caldo propone un tannino ben gestito e una lunga persistenza. Vino pronto da bere, e ben predisposto anche a lunghe permanenze in cantina.

Colli Euganei DOC rosso “Sassonero” 2020 - Cà Lustra Zanovello 2020  

Livrea rosso carminio intenso, al naso si presenta più aggraziato del precedente e lascia intuire percentuali diverse del taglio dei vini in assemblaggio. Le note di affinamento in legno propongono sensazioni di tabacco dolce, foglia del tè e spezie dolci. In bocca morbido e setoso è caldo, avvolgente e molto persistente. Prevalenza di Uve Merlot.

Colli Euganei DOC rosso “Gemola” 2017 - Vignalta

Rosso carminio lucente, naso molto intenso, sviluppa come nei precedenti marcati sentori di frutta rossa matura, quali susina, mora e visciola. Note floreali di viola appassita e leggera speziatura di cannella, anticipano il sorso elegante ma con nota decisamente più sapida dei precedenti, probabile riflesso dei terreni di coltivazione, in questa zona ricchi di rocce vulcaniche disgregate. Finale molto persistenze con richiami alle erbe aromatiche, salvia e rosmarino. Questo vino ha affinato per 3 anni in tonneau di legno francese.

4° batteria

Valcalepio DOC rosso riserva “I due lauri” 2020 - Medolago Albani

Se pure parliamo sempre di taglio bordolese, nel calice incontriamo qui un colore granato, meno ricco di materia colorante, lucente e di buona trasparenza. Al naso i profumi sono eleganti, spostandosi su profumi di una delicata rosa appassita e aromi di piccoli frutti rossi, quali mora e lampone. Il sorso agile e scorrevole ha personalità e lunga persistenza, dando al taglio bordolese una connotazione ben differente dai precedenti prodotti dei colli euganei. Assemblaggio di merlot al 60% e C.S. al 40%.

Valcalepio DOC rosso riserva “Duomo” 2019  - Cantina Bergamasca

Carminio denso, con riflessi granati, si presenta all’olfatto con note di composta di mirtilli, more e prugne rosse, che alternano a sentori di liquirizia e caffè. In bocca il sorso è mediamente armonico, con note fresche e vegetali. Chiusura di bocca netta e decisa, mediamente persistente. Merlot 60% e C.S. 40%, viene affinato per 3 anni in botti da 25 hl. Di rovere francese.

 Valcalepio DOC rosso riserva “Surie” 2018 - Il Calepino   

Fitta trama rosso carminio pieno, con lievi riflessi granati. All’olfatto si avverte la decisa alcolicità, nota lievemente spigolosa, aprendo su un bouquet di profumi intensi e terziari tostati e speziati.

In bocca molto caldo, avvolgente e di corpo pieno, è persistente e rappresentativo della tipologia. Qui sono impiegate tutte le tre uve che concorrono al taglio bordolese.

5° batteria 

Viene proposta una batteria mista, per capire se il panel degustatori è riuscito a cogliere le caratteristiche e sfaccettature delle quattro tipologie degustate oggi.

Colli Berici DOC “Corallo” 2021 -  Cavazza

Nessun dubbio per la platea nel riconoscere il Tai Rosso in questo campione. Si intende alla perfezione anche il nome del vino, un rosso corallo trasparente e lucente. All’olfatto raccogliamo questa apertura fine e sottile tipica del Tai, che propone la leggera speziatura del passaggio in botte. Sorso netto e pulito con sentori di ciliegie croccanti e fragoline di bosco. La degustazione trova una corale valutazione finale, con la grande soddisfazione di aver ben compreso la tipologia.

Valcalepio DOC rosso riserva 2015 - Cavalli Faletti 

Essendo taglio bordolese, ed essendo una riserva, la degustazione alla cieca parte dubbiosa su quale delle due zone possa essere, se valcalepio o colli Euganei. La trama nel calice è fitta e densa, come da manuale, e al naso presenta grande pulizia e precisione, e in bocca le uve del taglio bordolese sono in perfetto equilibrio tra loro. I sentori di affinamento in legno sono molto eleganti e non sovrastano i sentori fruttati e floreali. L’assenza della nota rustica ala naso che ha contraddistinto le degustazioni dei campioni dei colli euganei, fa comprendere di essere davanti ad un valcalepio di lungo invecchiamento.

Oltrepò Pavese DOC Barbera “Fredo” 2021 -  Cordero San Giorgio

Ultimo vino in degustazione un barbera ricco e strutturato che a sorpresa ha tratto tanti in inganno. Carminio di fitta trama, con riflessi tendenti al granato, si presenta intenso al naso, con profumi floreali di rosa e viola appassita, susina matura e composta di more, corredati da un ricco corollario speziato. Il finale fresco balsamico fa intendere che si parla di barbera, anche se la fattura ricca e suntuosa privilegia più la scelta stilistica del produttore che non l’autenticità della barbera oltrepadana.